Recensioni per
Vesper
di Aurora_Boreale

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/06/13, ore 19:22
Cap. 1:

Recensione relativa al contest "Torneo a colpi di slash"

Grammatica/ortografia/punteggiatura

Sicuramente se c’è un punto che non posso dire nulla è proprio questo. Non ho trovato nessun errore in questa storia, né di grammatica, né di ortografia. Anche la punteggiatura è perfetta, anche se forse un appunto posso farlo: ho visto che hai messo i pensieri sia tra apici che in corsivo, quando secondo me bastava semplicemente il corsivo. Ora, questo non è un errore, ma dato che mi era stata appuntata una cosa simile in passato, ho pensato di dirtelo. Non posso considerarmi superesperta in queste cose, però secondo me bastava il corsivo :)

Lessico/stile

La ricerca delle parole è estremamente accurata. Hai descritto gli strumenti della pittura, i colori e tutto il resto con estrema precisione, ricercando i termini più indicati per ogni situazione. Anche quando hai descritto Venere, lo hai fatto con un occhio più tecnico, ricercando anche i nomi storici del pianeta, dando un senso anche al titolo della storia.

Trama

Sai, a una prima lettura non avevo apprezzato fino in fondo questa storia. Diciamo che non avevo capito che Jan lavorava per il padre di Maria, e non per Harmen. Harmen era solo l’allievo del suo padrone, con il quale comunque collaborava. Scoprire questo mi ha fatto apprezzare di più la trama, che inizialmente l’avevo trovata sì interessante, ma non così avvincente. Il finale mi pareva scontato, e l’avevo un po’ sottovalutata. Però, in qualche modo, è completa, anche se narra di uno scorcio di vita dei nostri protagonisti. Non sappiamo tutto di loro, eppure in poche pagine veniamo a sapere che Jan è un aiutante di un pittore, che è innamorato di quell’allievo che si sta per sposare con la figlia del padrone, mentre Harmen è quell’aiutante, che probabilmente sposa Maria solo perché è la figlia del suo maestro, ma si mostra molto interessato a quel ragazzo, tanto da volerselo portare via.

Originalità

Credo che questo sia il parametro più difficile da valutare in ogni storia. Quello che per me può essere originale, magari per altri è banale, e viceversa. Riguardo alla tua storia, ho trovato molto valida l’idea dell’aiutante del pittore, in quanto non avevo mai letto nulla del genere. Allo stesso tempo, però, il lato romantico dell’intera faccenda (che c’è, anche se la storia è in Generale) non spicca di originalità piena. I due si amano, non si dichiarano, soffrono per i sentimenti che provano eppure non vanno oltre. Il classico UST portato al limite, che non sboccia nell’amore vero. È un cliché, utilizzato bene, ma pur sempre un cliché. Per questo non me la sento di dire che la tua storia è il massimo dell’originalità. Certo, non è una banalità assurda, ovviamente, però preferisco tenermi bassa come voti su questo parametro, in attesa di trovare una storia che mi colpisca particolarmente.

Giudizio personale

La storia è piacevole da leggere, e la mancanza di errori me la fa apprezzare particolarmente. Mi ha affascinato molto la descrizione dello studio, dei colori in polvere utilizzati dai pittori e creati da Jan. Se la trama non mi ha particolarmente colpita, sicuramente l’ambientazione sì, e questo comunque è un punto a tuo favore.

Recensore Master
13/04/13, ore 21:29
Cap. 1:

Ciao, finalmente recupero questa storia! Innanzitutto complimenti per il secondo posto e per il premio speciale, collezioni premi di contest tu, eh? Beh, non so le specifiche del contest, quindi non conosco promt o cosa ti ha spinto a scriverla, nel senso di quale tema portante, ma l'importante è che sia stato fatto, anche senza conoscere questi dettagli. Non mi soffermo sulla questione della similitudine al romanzo "La ragazza con l'orecchino di Perla" prima di tutto perché non l'ho letto, e non ho nemmeno visto il film (hanno fatto un film?), ma sinceramente assimilare questo racconto ad un romanzo solo per ambientazione o per un nome in comune mi sembra una cosa ridicola e un po' semplicistica. Ma comunque, non avendo letto il libro non posso dire nulla in proposito. 

Leggendo la tua oneshot, sono due sostanzialmente le cose che mi sono saltate agli occhi: la prima è che mi sembra un missing moment di qualcos'altro. Come se tu avessi scritto la storia di Jan e di Harmen e avessi scritto questa per focalizzarti su questo momento in particolare. Da un certo punto di vista un po' dispiace non aver letto altro, soprattutto non sapere nulla circa i sentimenti di Harmen riguardo non solo Jan, ma anche il matrimonio con Maria. Anche se dal finale forse qualcosa si riesce ad intuire, c'è comunque molto poco per poter sapere qualcosa di approfondito. Dall'altro lato invece essendo una storia conclusiva e che si focalizza su qualcosa di definito è anche giusto che sia stata costruita così.

L'altra cosa che mi ha colpito molto è lo stile. Ma su questo ci torno più tardi.

Per tornare a quello che stavo dicendo... Le cosa da apprezzare maggiormente sono, prima di tutto la cura per i dettagli. L'aver descritto alla perfezione i movimenti di Jan mentre prepara colori in polvere, scene in cui davvero mi sembrava d'essere lì a guardare! L'altra cosa è quello che alla fine da il titolo alla storia, ovvero il cielo e venere. La descrizione del cielo al tramonto è meravigliosa, così come le divagazioni di Jan sulla prima stella della sera, ovvero il pianeta Venere che brilla al tramonto. Altro dettaglio che fa notare il fatto che tu abbia fatto delle ricerche o almeno che tu abbia una cultura che ti permette di saperlo, così come le citazioni che hai fatto legate al Venere. E poi non tutti sanno che in certi periodi dell'anno, Venere è visibile al tramonto in un determinato punto del cielo, dettagli che è assolutamente da non tralasciare secondo me.

Una sola cosa in questa scena mi ha fatto storcere il naso, ovvero questa espressione "così luminoso da poter esser scorto anche a occhio nudo. Glielo ha spiegato Harmen" Ecco, questo passaggio mi ha fatto confondere, un uomo di quest'epoca sa già di queste cose? Posso capire se fosse un uomo di cultura, un letterato o uno studioso, ma un uomo comune (Perché anche se artista Harmen è uomo comune) spiega che i pianeti si possono vedere a occhio nudo? Questo mi fa supporre che gli abbia spiegato anche che i pianeti si vedono con il telescopio, il che fa presumere che la storia sia ambientata dopo il 1600? Ma secondo me è comunque strano che Harmen abbia una conoscenza così vasta della materia da spiegarlo e soprattutto da farlo capire... Non lo so... Che sto dicendo? Va beh, spero si sia capito, non è una critica, magari sono io che non ho capito (cosa probabilissima).

Altra cosa degna di nota è l'introspezione, devo dire che sei molto canonica in questo senso, molto precisa a tratti quasi rigida. Personalmente amo quando l'introspezione sbraca, eccede diventando quasi al limite (sì non sono molto normale, lo so...) tu invece sei stata molto precisa in questo senso. Il che può essere visto sia in negativo che in positivo, io la vedo in negativo, ma è questione di gusti personali e soprattutto c'è da considerare l'interezza della storia e lì non può essermi che piaciuta. Dico davvero.

Prima accennavo al tuo stile, certo usi un lessico molto vario! Non omogeneizzi tutto in un pappone, ripetendo sempre le stesse parole, per la serie... c'è un dizionario: usiamolo! Non potrei essere più d'accordo, anche se bisogna impratichirsi in questo senso, altrimenti si rischiano boiate assurde, in ogni caso tu la pratica in questo senso ce l'hai di sicuro, dato che ti ho sempre letto con un lessico molto ampio. C'è una cosa che mi ha dato da pensare, a tratti il tuo stile è molto rigido, non so se è per l'uso del tempo presente, ma mi è sembrato quasi giornalistico. Alcune frasi sono poco fluide, seppure corrette grammaticalmente. Ed è una sensazione che ho già avuto leggendo una tua drabble di recente... certo so che non si possono paragonare le drabble con gli altri componimenti, ma lo stile non muta da dieci righe a mille! Insomma, quello che voglio dire è, se devo farti un appunto è proprio questo, mi sembri molto rigida, forse dovresti lasciarti andare un po' di più e magari provare a rischiare. Ma allo stesso tempo mi rendo conto che non tutti sono come me, io prima mi lascio andare e poi mi deprimo e mi autocommisero... no, lascia stare, vai avanti così che è meglio! Tanto se ti fa arrivare prima ai contest... significa che va bene! *ho fatto tutto da sola*

Beh, credo d'aver detto tutto...
Spero tu decida continuare qualche long che hai in sospeso
Alla prossima
_Koa_
(Recensione modificata il 14/04/2013 - 08:55 am)

Recensore Veterano
25/03/13, ore 17:57
Cap. 1:

[Recensione Premio per il Drarry Flash Contest]

Ho voluto prendermi un po' di tempo per leggere questa storia con la dovuta calma, e devo dire che ho fatto molto bene!
La trama è semplice ma molto, molto coinvolgente e molto dolce; ho adorato la tua ispirazione sui colori, hai descritto benissimo il lavoro dell'umile Jan e l'atelier. Bellissima anche la scelta del titolo: cosa c'è di pià romantico di Vesper?
Devo dire che non pensavo che Jan fosse ricambiato, e invece... un amore sospirato, tra sguardi e parole non dette, e sul finale ci lasci così, ad immaginare il loro futuro nella nuova casa, con la moglie...
Chissà se ce la faranno a dirsi quello che provano l'uno per l'altro?
Una storia davvero dolce che mi è entrata nel cuore!
Per non parlare del tuo stile impeccabile: ho adorato il tuo modo di utilizzare un lessico ampio e variegato, mai ripetitivo e sempre adeguato, hai fatto proprio un ottimo lavoro!
Complimentissimi! :)
ArmoniaDivento

Recensore Veterano
25/02/13, ore 16:20
Cap. 1:

Ho dato una letta cliccando sul link del contest-torneo, so mi pare giusto lasciare una recensione. =ç= Apprezzo molto la tua proprietà di linguaggio, la grammatica e la sintassi e mi pare quasi superfluo sbrodolarsi in complimenti su questo. XD Quindi ti segnalerò solo le cose che invece mi hanno lasciata perplessa, sperando ti aiutino.
Ora, potrebbe essere solo un'impressione mia, ma la storia ha molti particolari che ricordano "La ragazza con l'orecchino di perla", un libro pubblicato. Sia per l'ambientazione, che per il nome Jan, la relazione tra i due (pittore e aiutante, tensione irrisolta, infatuazione), il ricco mecenate, fino al particolare dell'avorio carbonizzato che viene pestato per farne il colore. Se non mi ricordo male, la tua scena finale si presenta nel libro con tante somiglianze e, sempre se non ricordo male, il dialogo del libro è proprio "Ti devo fare una domanda seria" seguito da "Ti piace lavorare per me?", "Sì signore, moltissimo". Insomma, mi suona tutto come già letto in quel libro. Naturalmente non c'è niente di male nel prendere ispirazione da un'opera e riscriverla o riadattarla a proprio piacimento, altrimenti le fanfiction non avrebbero senso di esistere, però se effettivamente ti sei basata su quello forse sarebbe meglio citarlo nelle note finali o all'inizio, o da qualche altra parte. °*°
L'altra cosa, visto che formalmente la storia è assai ineccepibile, è una piccolezza che però mi permetto di far presente.
Leggendo frasi come "si era girato e aveva guardato dritto negli occhi di Harmen e vi aveva scorto un sacco di parole non dette e di sentimenti celati, che sembravano stessero lottando per venire a galla." e " ‘Maria sarà la ragazza giusta per lui?’ Non può fare a meno di chiederselo, Jan. ‘Sarà in grado di rispettare i suoi silenzi, capire i suoi sguardi?"
mi sembrano, a mio personale parere, persino banali. Il resto della storia ha delle intuizioni migliori, ma ogni tanto certe espressioni mi creano una certa perplessità. Mi spiego meglio: in molte storie si leggono cose come "un sacco di parole non dette e sentimenti celati", per non parlare di abusati "sarà la persona giusta per lui / sarà in grado di capirne gli sguardi?". Sono oggettivamente delle espressioni ricorrenti nelle storie romantiche, ma anche in film e similari. Certo, è vero che dici che Jan è un ragazzo semplice, ma tu autrice puoi lo stesso trovare espedienti migliori per far sentire a chi legge queste sensazioni - frasi del genere, dal punto di vista emozionale, rischiano di essere sterili.
Affianchi sensazioni affascinanti e immagini vivide a frasi, sempre a parer mio, che potrebbero essere evitate, come ad esempio: "Gli sembra di impazzire. " Diciamo pure, una cose simile l'ho letta ovunque. XD E il resto del discorso, se la si toglie lasciando soltanto ciò che fisicamente Jan sente, secondo me ne guadagna persino.
Mi auguro che la mia considerazione ti sia utile. °*° Mi è piaciuto molto leggere la tua storia e le dinamiche tra i due personaggi, senza parlare che adoro il mondo della pittura e dell'arte. Non mi resta che dirti buona fortuna per il contest. =ç=

Kupò.
(Recensione modificata il 25/02/2013 - 05:45 pm)

Recensore Junior
21/02/13, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao! Sono approdata a questa storia senza accorgermene, ma essa ha catturato la mia attenzione e, già dalle prime righe, l’ha catalizzata completamente, sebbene io non fossi granché propensa a leggere un elaborato ambientato in epoca antica.
La tenerezza e la pulizia d’animo di Jan erano tanto palpabili da apparire disarmanti e, in più di un’occasione, veniva spontaneo soffermarsi – se pur mossi dalla bramosia di apprendere quale sarebbe stato l’evolversi della situazione narrata – e riflettere su ciò che tale lettura era in grado di suscitare. L’intero racconto, infatti, è talmente pregevole dal punto di vista stilistico-sintattico e tanto profondo sul piano dell’approfondimento della personalità dei protagonisti, da risultare già di per sé coerente e soddisfacente, anche se privo di un finale caratterizzato da un presagito espletamento del sentimento che lega i due personaggi principali.
Anzi, in tutta onestà, ho apprezzato enormemente la tua decisione di non palesare la consumazione dell’amore da parte dei due, rimanendo sul vago e focalizzando l’attenzione sui sentimenti importanti piuttosto che sull’impellenza di viverli; questo è stato un vero tocco di stile, un atto meritorio che ha intriso di significato l’intero elaborato, dandovi spessore e rendendolo veicolo di sentimenti importanti e valori intrinseci notevoli.
Solitamente si leggono le storie costruite attorno all’attesa del bacio o comunque di un climax ascendente che porti al tripudio dei sensi, inteso in senso fisico oltre che mentale, invece qui ci si è trovati alla presenza di due innamorati rapiti dai propri pensieri e tanto delicati e rispettosi – sia della morale comune sia dello stato sociale contingente – da vivere la loro condizione in assoluta discrezione e con estrema dignità, arrivando addirittura a non permettere e se stessi di formulare liberamente pensieri passionali.
Un lavoro veramente pregevole, onore al merito!
Mi hai emozionata fin nell’intimo e devo farti i complimenti per questo, poiché è difficile che io venga rapita da un componimento e che trepidi assieme ai personaggi ivi presenti.
L’unico appunto che mi permetto di farti è che la descrizione fisica dei protagonisti è stata fornita solo giungendo quasi alla fine della lettura e, in questo modo, per tutta la durata di essa si è stati colti da una grande curiosità e da una sensazione di smarrimento, per via dell’impossibilità di dare un volto o comunque un aspetto anche solo generale a individui con l’interiorità dei quali si stava entrando a contatto. È stato un po’ come affezionarsi a qualcuno che si conosce su internet senza avere la percezione della sua fisicità: un po’ frustrante.
La mia tuttavia non è una critica – questa storia di grande valore non merita critiche - bensì una semplice considerazione mossa da mie impressioni e sensazioni squisitamente personali.
Sono felice di aver letto questo componimento e ti faccio i miei complimenti per il tema trattato e per il modo in cui ciò è stato fatto, nonché per l’ambientazione magistralmente adottata e per la straordinaria caratterizzazione dei personaggi che hai reso realistici e completi, evidenziando i loro pregi e le loro debolezze ma senza appesantire il racconto.
Ti ringrazio per avere scritto una storia di tal qualità!
 
 
 
 
 
 
 

Recensore Master
20/11/12, ore 10:49
Cap. 1:

Ed eccomi qui finalmente a commentare questa piccola perla.
L’ho messa fra le storie da leggere quando ho visto che l’hai linkata su Fb, ma prima mi sono messa un pochino in paro con delle letture arretrate; ma torniamo alla tua storia è veramente splendida.
L’ho letta tutta d’un fiato, sono arrivata alla fine in un attimo, e sono rimasta un po’ delusa perché finita troppo subito.
Mi piaciuta, come ho detto è molto scorrevole, si legge che è una meraviglia. Poi adoro le storie dove le descrizioni sono perfette come le tue, e non parlo solo delle descrizioni dei luoghi, ma anche dei sentimenti e delle emozioni dei vari personaggi. La storia si legge benissimo anche se ci sono solo poche battute verso il finale. Mi è piaciuto come hai descritto i sentimenti di Jan, i suoi dubbi, quell’amore nato così all’improvviso e che non può assolutamente confessare, perché non sa se sarà mai ricambiato e perché sia il periodo storico che la società lo ritengono sbagliato. Mentre leggevo, vedevo davanti a me questo ragazzo intento a creare colori, concentrato sul suo lavoro, ma allo stesso tempo perso nei suoi pensieri. Avevo davanti agli occhi il suo viso malinconico e quel dolore, anche le lacrime che stanno per spuntare sentendo le risa provenire dal piano di sopra, dalla festa di fidanzamento dell’uomo di cui si è innamorato.
Anche se compare di meno, visto che lo conosciamo per la maggior parte tramite i pensieri di Jan, Harmen è un personaggio che mi ha affascinato, non so mi ha dato l’idea del bel tenebroso di poche parole, cosa che mi ha sorpreso, di solito gli artisti, soprattutto i pittori li penso sempre molto egocentrici.
Comunque anche Harmen sembra provare gli stessi sentimenti del suo aiutante, e fatica a mascherarli; ma non ha il coraggio di fare quel primo passo, sfiorargli le labbra con un bacio. Per ora si accontenta di tenere Jan con sé, di chiedere al suo futuro suocero di donarglielo. Gli basta quell’alchimia che si è creata fra loro, quella sensazione di benessere che provano stando assieme nella stessa stanza, anche senza toccarsi.
Sai è una storia dolcissima e malinconica allo stesso modo, ha un leggero gusto amaro, per via del matrimonio, per via di questo bacio non dato. Ma il finale aperto lascia che l’immaginazione vaghi, non è accaduto nulla, ma il lettore può sempre sperare in qualcosa dopo, immaginarlo. Anche se ammetto che così è perfetto.

Ok, meglio che smetta di delirare e sproloquiare, e ti faccio tutti i miei complimenti, sei veramente bravissima.
Un bacione.

-Erika-

Recensore Master
18/11/12, ore 15:20
Cap. 1:

STORIA PARTECIPANTE AL CONTEST "LA POLVERE E... LA SERA"
Seconda Classificata
Vincitrice del premio "MissDark Consiglia"

Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 8.5 / 10
Sviluppo della trama: 10 / 10
Caratterizzazione dei personaggi: 9.5 / 10
Espressività: 9 / 10
Originalità: 8.5 / 10
Attinenza al tema e ai parametri posti: 10 / 10

Valutazione finale: 9.25 / 10

Commento:

Sinceramente, non so da dove iniziare per commentare questa storia. Mi è piaciuta sin dall'inizio, sia per i personaggi, sia per i luoghi che hai descritto. Trovarsi nell'atelier di un pittore olandese del diciassettesimo secolo non è cosa da tutti i giorni e tu mi hai catapultata in quel mondo, in compagnia di un personaggio per il quale è istintivo provare affetto e con il quale è facile condividere la malinconia. Un ottimo personaggio, con un sentimento comune, ma arricchito dalla difficoltà di esprimerlo e dall'ingenuità che lo caratterizza. Hai descritto Jan veramente molto bene. Anche Harmen è descritto bene, ma sarebbe stato bello far emergere di più il suo conflitto interiore. Voglio rivolgerti i miei complimenti soprattutto per l'interpretazione che hai dato ai due elementi posti: brava! Mai mi sarei aspettata che qualcuno parlasse dei colori in polvere, mai. E poi hai legato questo elemento al personaggio in maniera intima e assolutamente non banale o scontata. Anche la sera ha ricevuto la giusta importanza, essendo ricca di significato per il protagonista.
L'unico piccolo appunto sono le imprecisioni lessicali e sintattiche: alcune frasi suonano un po' male, pur non essendo sbagliate, e interrompono la fluidità complessiva del testo.
(Recensione modificata il 18/11/2012 - 03:23 pm)