Ahh, questo è un po' un periodaccio per quanto riguarda le recensioni >w<
Appena ho visto il titolo m'è tornata in mente una di quelle Muse di Baudelaire *associazioni mentali totalmente arràndom della prima mattina*, e la cosa è già buona perché capita raramente che i miei neuroni si mettano in moto con relazioni e cose simili quando leggo XD
Comunque sei tu la vera ermetica, ragazza mia! Adoro l'immagine di questa musa "snobbata" dal suo poeta, mi sembra di vederla in una scena notturna col mento appoggiato sulla mano, che guarda il cielo e sospira, tutta intristita (e pure un po' stizzita, insomma... che diavolo, le è andato tutto storto!!) *-* è un po' il capovolgimento dello stereotipato rapporto poeta-divinità, solitamente è il primo che invoca disperatamente l'ispirazione e invece adesso è proprio lui a non ascoltare, mentre la poveretta rimane fregata, ha concesso un po' troppa ispirazione e forse anche alla persona sbagliata... inutile dire che è magnifico! Poi al verso "La voce roca e non il canto", dopo tutta la comprenscompassione che questo povero nume abbandonato persino dalla sua Luna mi ha suscitato, mi sono letteralmente sciolta... non so, lo trovo ancor più struggente, è come a dire che a lei manca davvero tutto del suo poeta (o almeno questo è ciò che ho sentito ^^)!
Un abbraccio :D

p.s.: uhm, effettivamente mi pare di ricordare un certo Fabio... un Fabio cantante, forse... okay me ne vado, la smetto di fare la maliziosa del tutto a sproposito XD