Ciau!
Ti ricordi di me vero?
Da quanto è che non ci sentiamo? ^^
Comunque passiamo alla fic..
Allora... ...è bellissimaaaa!! <3 <3
MI è piaciuta un sacchissimo!!!
La mia parte preferita è questa:
Era rimasto sorpreso quando lei gli aveva detto di non sapere il suo nome e, nella sua mente, si era fatto largo “Kinako”, il nome che aveva dato al suo dipinto. La guardò mentre saltellava tutta contenta, dicendo che il “suo” nome le piaceva.
Tsurugi sbuffò, rifermando la corsa di Kinako.
-Come sei arrivata qui?- domandò.
Lei sembrò pensarci un po’ su poi i suoi occhi brillarono.
-Boh, mi sono ritrovata qui- rispose, mentre osservava il ragazzo girarsi e uscire dalla camera –O meglio, in quella stanza- aggiunse, indicando la stanza dove Kyousuke dipingeva.
Kyousuke si voltò di scatto, alternando lo sguardo dalla porta a Kinako, sconvolto. Quello poteva essere solo un sogno, o meglio, incubo.
Era impossibile che la ragazzina di fronte a lui fosse la stessa che aveva dipinto la scorsa sera. Era impossibile. Impossibile.
Ecco, sapeva pensare solo ad “impossibile”, eppure, quando era entrato di corsa nella stanza, del ritratto della bella Kinako, non c’era più niente, se non la tela bianca sporca ai lati di giallo.
Forse si era bevuto qualcosa di molto forte, oppure il pollo che doveva mangiare per cena gli aveva fatto male. Peccato che quel pollo non l’aveva mangiato, ma era una teoria da non scartare.
Ma che il suo dipinto avesse preso vita era impossibile.
Kyousuke non credeva alla magia, ai miracoli, ai fantasmi, agli alieni e nemmeno alle storie di fantasia. Kyousuke non credeva in niente che non potesse vedere né toccare. Ma Kinako la vedeva e la poteva toccare. E sfortunatamente anche sentire. Aveva già detto che era fastidiosa quanto una zanzara a Novembre, vero?
Rimase a fissare la tela.
Le uniche due soluzioni possibili, pensò alla fine, erano che, o era drogato, oppure stava sognando alla stragrande.
-Tutto bene, Kyou-chan? Sembri più pallido del normale..- Kinako era spuntata dietro di lui.
Il ragazzo cercò di ignorare il diminutivo usato dalla ragazzina –Sì, più o meno-
-Bene!- trillò lei, prendendolo per mano.
Kyousuke la guardò male, ma lei sembrò non curarsene.
-Ho fame! Tu no, Kyou-chan?- domandò, Kinako, voltandosi verso di lui, con uno sguardo curioso e la mano destra sullo stomaco che brontolava.
Peccato per Tsurugi, ma la castana era proprio come se l’era immaginata, mentre la dipingeva. Non sapeva come, ma quella lì, era la ragazzina del suo dipinto. E sperava con tutto il cuore che quello fosse solo uno stupido sogno.
Però, in quel momento, cosa doveva fare? Sospirò. Ci avrebbe pensato dopo a risolvere il mistero di Kinako. Magari a stomaco pieno.
Scese giù in cucina tenendola per mano. O meglio, era lei che teneva per mano lui e non sembrava intenzionata a lasciarlo.
Kyousuke, guardandola saltellare, si chiese, a cosa stesse pensando Kinako. Voleva sapere cosa passava per la mente della ragazzina. Si era attaccata a lui come una piovra, tipo una bambina con il suo fratello maggiore.
Poteva essere che Kinako lo vedesse come tale? Che lo vedesse come un fratello maggiore anche se lo aveva appena conosciuto? Se era così, allora la cosa non andava per niente bene, perché Kyousuke sapeva come andavano a finire queste cose: lei si affezionava, lui anche e per qualche strano motivo, si sarebbero dovuti allontanare. Andava sempre così.
Altro colpo al cuore. Altra tristezza. Altra solitudine, come se fosse destinato a vivere da solo.
Eppure, si disse Tsurugi guardandola mangiare, tutto quello che stava succedendo era strano ma piacevole. Credeva sempre di essere sotto droghe pesanti, ma era tutto piacevole. Come Kinako gli sorrideva, lo chiamava, lo abbracciava.
Dopo due anni Kyousuke si sentiva bene, non più solo. E tutto questo in una mezz’oretta. Ma che diavolo gli stava succedendo?
-Uuuuuuuuuuuuuuh, chi è lui?- Kyousuke ritornò sulla terra e fissò Kinako che saltellava indicando una fotografia.
Era la fotografia che ritraeva Yuuichi pochi giorni prima della sua morte.
-Non ti interessa-
-Invece sì-
-Invece no- disse freddo, fulminandola con lo sguardo.
Kinako si strinse nelle spalle, mordendosi il labbro inferiore chiedendosi dove avesse sbagliato. Kyou-chan sembrava arrabbiato con lei, anzi, più che arrabbiato sembrava triste. Triste per cosa, però?
-Kyou-chan…- lei si avvicinò a lui, che aveva ricominciato a mangiare il suo panino.
-Era mio fratello. È morto. Sei contenta, ora?- rispose atono.
-Per questo ti senti triste?- chiese, allora, Kinako, cercando lo sguardo del maggiore. Lui sussultò.
-Non sono triste-
-Sì, ti senti tanto triste e solo, non è vero?-
Kyousuke evitò nuovamente lo sguardo della ragazzina. Come poteva, lei, sapere quello che provava? Come poteva? Lo conosceva da così poco (giusto un’ora o poco più) e sapeva già quello che gli passava per la mente.
-Tu…- sussurrò.
Kinako inclinò la testa di lato, per poi sorridere. Si aggiustò con un gesto la gonna del vestito.
-Ora non sei più solo, Kyou-chan.-
Che bella *o*
Non vedo l'ora di vedere il seguito <3 <3 ^^
Ci vediamo presto
Eleanor |