Questi sono due 'stay' diversi. Due modi di reagire a un lutto nettamente diversi. E' tutto così diverso e così perfettamente uguale che ti dilania l'anima. John vede il suo mondo capovolto, si costringe ad andare avanti perché tutti gli altri lo stanno facendo. Sebastian va avanti perché l'unica cosa che vuole - e che gli rimane - è vendicarsi. Vendicarsi di quello che gli è stato strappato via. In un certo senso, Seb è forse più fortunato. Perché a John non rimane nemmeno la vendetta a cui aggrapparsi. Questa oneshot ti entra dentro, ti strappa un pezzo di carne per volta. E ti carica anche di una rabbia cieca che non sa a chi rivolgere. Ho adorato il tuo Sebastian e ho trovato Jim la perfezione assoluta. Il miglior Jim che abbia letto fin'ora nel fandom, sappilo. Sono felice che tu abbia deciso di postarla. Mando amore come sempre! |
Sono stata davvero contenta di trovare una tua storia! Sono di frettissima, ma non così tanto da non fermarmi per dirti che mi è piaciuta molto, come le altre! |
Ho provato più volte a recensire, ma non ci sono riuscita. Vediamo di farcela ora u.u |
Sono molto colpita, perché so che lo slash non è il tuo genere eppure sei stata in grado di scrivere una storia fantastica su Jim e Sebastian (con un sottofondo di bromance johnlockiana). Solo per essere riuscita a scrivere di una cosa che non è il tuo genere preferito ti meriti un grande applauso, perché davvero, io non so se riuscirei a farlo (e nemmeno ci proverei). |
Quando ho letto Altro personaggio nella descrizione di questa fic, ho subito pensato a Moran. Mi ci sono fiondata e ho scoperto con piacere di avere ragione. È una storia divisa in due parti, con due protagonisti diversi eppure legati come non mai. Descrivi molto bene la sofferenza che non passa ma è comunque sostituita dall'inerzia di andare avanti, per John, o la rabbia che é ancora lì, é forte e pulsa, per Moran. C'è il pizzico di speranza, rappresentato da Molly e Greg, che sembrano invece aver trovato la chiave per continuare a vivere abbastanza serenamente. E c'è anche un altro personaggio, che io amo mettere nelle mie storie e che ho ritrovato qui, caratterizzato molto bene: il cielo di Londra, che sembra soffrire anch'esso, spettatore di tutta la vicenda. |
Sei stata straordinaria nel cogliere il dolore di questi due personaggi ed ancora più straordinaria a dare vita e corpo a Moran, che nella serie tv non è ancora comparso e che nel canone appare per poche righe. Eppure sei riuscita a dar vita ad un uomo di una potenza incredibile, che ti lascia addosso un'impressione molto forte, soprattutto perché non l'hai "mitizzato", ma l'hai descritto per quello che è: un militare congedato con disonore per i suoi comportamenti in guerra e in quest'ottica ci stanno anche gli accenni alle violenze alle donne dei talebani, perché non sono gratuiti e fini a se stessi, ma aiutano ad inquadrare il personaggio. Il rapporto con Jim non potrebbe essere diverso da come l'hai descritto, a mio avviso, ed è ben diverso dal legame che univa John a Sherlock, altra cosa che emerge molto chiaramente dal tuo racconto: tra Jim e Sebastian non può esserci spazio per le tenerezze o la complicità, i loro rapporti sono duri, violenti, una lotta per la supremazia e con un fondo di disperazione e di tristezza, perché Sebastian sa che non diventerà mai la "magnifica ossessione" di Jim (che resta sempre Sherlock). |
WOW. Mi hai sorpreso. |
No, vabbè. Io voglio uscire sul balcone e gridare come una pazza, voglio spaventare tutti e far evacuare il condominio! Cioè... tu sei fuori! E' una delle cose più belle di sempre! La scena del pub è costruita come in un film: tutte le riflessioni amarissime di John mi risalgono in gola come se fossero mie. Il luogo dell'incontro e della giovialità per eccellenza diventa lo sfondo per l'eterna lotta di John contro il suo dolore. Lui ci prova, cerca di metterlo in un angolo attraverso i riflessi nei bicchieri e la conversazione del più e del meno, ma basta una piccola cosa... la constatazione che Greg sta prendendo da bere per loro, e per Molly in particolare, per fargli capire che loro stanno andando avanti ma lui no, non può, anche se se lo ripete come un mantra artificiale. O mio dio, mio dio, quanto AMO il trauma dei grandi sentimenti che esplodono dalle piccole cose! Sei stata grandissima, è una scena MERAVIGLIOSA. |
Che bella! Mio Dio che Bella!!! Io sono senza parole.. Hai saputo dipingere in modo magistrale il dolore sordo e cieco che invade questi due uomini dai percorsi di vita diversi eppure, paradossalmente, troppo simili, quasi uguali, uniti da questo destino comune che li vorrebbe nemici ma che in realtà li vede solo come uomini persi e sconfitti dal fato.. Da un lato abbiamo John, che scava dentro di se per trovare la forza di andare avanti ma non ci riesce mentre tutti sembrano farlo, e dall'altro lato abbiamo Sebastian vittima di un dolore altrettanto intenso e lacerante, intrappolato nella stessa situazione perché si loro sono due facce opposte e contrarie di una stessa medaglia fatta di disperazione e rabbia. |
TU! **indica** Ti stiamo contaminando ormai, prima o poi anche lo slash ti conquisterà del tutto muahahahah (risata malvagia) |
wow, bellissima: la prima parte dolce e tenera, Greg e Molly sono una speranza di vita che torna, la seconda dolorosa e stupenda, adoro Jim e tu lo hai tratteggiato benissimo... e in mezzo il povero caro John in attesa, inconsapevolmente, che Sherlock lo salvi davvero da Sebastian Moran... complimenti! |