Recensioni per
He Looked a Lot like Me
di LaMicheCoria

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/11/12, ore 21:21

Davvero, davvero bella. I miei più accorati complimenti :)
Ho trovato questo tuo scritto molto incisivo e icastico. Mi hai completamente trascinato all'interno della vicenda grazie ad l'uso appropriato e pregnante di terminologia, ritmo impetuoso ma non frettoloso e immagini (in particolare quelle del ragazzino e del tovarish). Penso difatti che il realismo, anche crudo, che trasuda dalle parole che hai impiegato descriva con criterio la difficile ambientazione storica che hai scelto per questa AU. In relativamente poche righe sei riuscita a farmi immedesimare in un Ivan distrutto dalla fatica, dal freddo e dalla violenza ma che non si perde d'animo, fermamente aggrappato a quel bagliore di luce che porta con sè da tempo.
Non ho capito una cosa riguarda alla canzone che hai linkato, però. Il link sopra al testo porta alla canzone 'My country' eseguita dal coro di Alexandrov (o il Red Army Choir) ma il link sottostante non riporta il suo testo. Quello è il testo della canzone 'Red army blues' dei Waterboys '.' O sbaglio?
Indipendentemente da quale canzone ti abbia ispirata hai fatto un ottimo lavoro xD Continua così.
Saluti.

Recensore Master
25/11/12, ore 20:42

Mi ci è voluta un po' di concentrazione per leggere questa tua nuova creatura - e tu sai che io adoro le tue RusAme, quasi a prescindere, e quindi trovarne una nuova e riuscire a leggerla con la dovuta calma e dedizione è per me fonte di grande realizzazione personale.
Qui hai affrontato il tema dell'"Americano", direi, o meglio: dello stereotipo dell'America e della sua presunta libertà che il mondo, durante la guerra fredda e tutto il secondo dopo guerra, ha avuto nel guardare e mirare gli USA. Neanche i Russi, almeno una parte di essi, sono scampati a questa sorte - e tu lo hai ribadito con quelle due figure, prima l'uomo e poi il bambino povero con in braccio la bottiglia.
La descrizione di Alfred da parte di Ivan risulta quello di un innamorato sognante, quasi, di un disperato costretto a sacrificare la sfera personale per quella pubblica, alla fine del tutto - perché Ivan non è solo Ivan ma è anche l'URSS, e questo crea non pochi problemi.
Non so se hai voluto sperimentarlo coscientemente, ma penso che il ritmo calzante che hai usato in questo tuo scritto sia appropriato ed efficace per la sorta di dialogo che instauri tra i tuoi personaggi e, specie, all'interno della mente di Ivan stesso.
Davvero brava, mi stupisci sempre (L)