Non so nemmeno descrivere questa storia. Ho... le lacrime agli occhi.
L'avevo letta, ma l'ho riletta un'altra volta perché mi è piaciuta troppo. Non dire che non sei più capace di scrivere perché non è affatto vero! Sei bravissima, e mi piace come descrivi le cose, come riesci a trasportare i lettori nella storia e far emozionare con delle parole o delle frasi di canzoni chiunque si metta a leggere.
Adoro il modo in cui hai descritto la figura del fuoco: ha molteplici significati se stiamo lì a guardare e una persona può interpretarla a proprio modo, in base alle proprie esperienze. E' ovvio che tu ti sia "ispirata" a quello che sta succedendo a te; io, ad esempio, mi sono soffermata di più in questi punti:
"Forse stavo piangendo, piangendo col fuoco che accompagnava i miei ricordi. Continuavo a sorridere e a ricordarmi dei bei momenti, mi faceva stare bene, la mia mente mi spingeva in mezzo tutto il peggio che ho dovuto passare, ma riuscivo a scacciarlo."
E poi:
"Qualche volta mi chiedo se da tutto questo uscirà mai fuori qualcosa di buono, vorrei fare qualcosa per lui, per il mio piccoletto, per quegli occhi così trasparenti da leggergli ogni lacrima che ha sempre trattenuto per non farsi vedere triste, per darmi coraggio, quel suo modo di respirare e di atteggiarsi così pacato.Non ho mai accettato la morte delle persone giovani.
Non ho mai accettato il suicidio.
Non ho mai accettato il mio carattere
Non ho mai accettato la gente.
Non ho mai accecato troppe cose, e tanto meno il fatto di non accettare tutto questo.
Io sono il fuoco.
Lui è come me.
Accetta così poche cose, chi si butta su di lui muore bruciato, avvolge e distrugge qualunque cosa non accetti, ma se sai stargli alla dovuta distanza sa regalarti la vita, sa scaldarti.Può fare tutto ciò di cui hai bisogno.
Per scoprirlo devi affrontarlo.
Affrontarmi è difficile, ho un carattere difficile, sono difficile."
Sono i due punti che mi hanno fatto riflettere maggiormente su quella che è la MIA esperienza, molto diversa della tua. Quindi, come ho già detto, ognuno può interpretare più come crede questa cosa ritrovandosi maggiormente in se stesso. Il fuoco è un mezzo che hai utilizzato come un punto di riflessione delle proprie azioni, come una fonte di riscaldamento per chi cerca conforto e una fonte di morte per gli egoisti e i "rompipalle". Allora, tu ti definisci come il fuoco proprio per questo. E' un bel messaggio se è proprio questo che volevi far intendere, davvero.
Mi piace il fatto che tu abbia preso due canzoni che a me piacciono parecchio come "Tangerine" e "Love Hurts", completamente diverse, ma così significative e perfettamente adatte.
Boh, non sono molto in vena di recensioni e un po' mi devo riprendere, quindi accontentati di questa schifezza e complimentissimi! <3
Pingu. |