L’ambientazione particolare, con i suoi meccanismi contorti, ha catturato tutta la mia curiosità. Un mondo che non conosco a fondo e che considero nel suo carattere di fiction, senza troppo indagare la realisticità dei particolari. Le atmosfere tetre – rischio, sofferenza, morte, violenza -, sono a volte interrotte dallo stile troppo ingenuo, che sembra disabituato a scrivere di questioni tanto spinose.
I personaggi sono interessanti. La penalizzazione per l’OOC sarà minima, in quanto la trama così concepita non poteva sostenersi su caratteri diversi. Una piccola penalizzazione, invece, alla coppia che non emerge. Se questo, ai fini del contest, va a tuo sfavore, lo stesso non si può dire per l’opinione che ho della storia. Trovo una scelta saggia essersi concentrati più sul personaggio di Suigetsu e sull’ambiente che sulla relazione con Itachi. Se la storia fosse stata una long, l’aspetto mi avrebbe infastidita, ma nelle quattro pagine di questa shot è la cosa migliore.
A penalizzarti maggiormente è stato l’errore sui tempi verbali: passato e presente nel giro di scene successive. E la sensazione che il tuo stile tenda a banalizzare un po’ la delicatezza della vicenda: ogni parola ha un suo peso ed è bene tenerne conto.  La sensazione è stata quella di una ricerca. Mi è parso stessi sperimentando uno stile più complesso, che, se a volte riesce, più spesso fatica a incidersi.
Ho apprezzato il tuo osare un ambiente particolare, con un protagonista che non teme la sua situazione, ma la riconosce come l’unica possibile.
È stata una lettura interessante.