Brillante. Questa tua opera è di un'eccellenza che non esito a definire splendente. Come ti avevo promesso altrove, ho dovuto aspettare di trovare il tempo necessario a darle l'attenzione che meritava, prima di cimentarmi nella lettura. E ora posso dire di essere più che soddisfatto di questo tempo che ho speso nel leggerla. E tu puoi, anzi DEVI, essere orgogliosa del tempo che hai usato per scriverla (in fondo è di una divinità del Tempo che hai trattato, no? ^___^). Ma soprattutto devi essere orgogliosa di te stessa.
Yoma di Mefistofele è un personaggio che è piaciuto moltissimo anche a me. Ti dirò che non ho apprezzato la rappresentazione grafica che la Teshirogi gli ha dato, in primis perché, tolta la barba incolta ed i denti aguzzi, è identico a Tenma. E se c'è una cosa che detesto è l'espediente di realizzare i genitori uguali ai figli (va a scapito della personalità degli uni o degli altri, secondo me). In secondo luogo il suo tipico vestito è chiaramente ottocentesco, quindi inadatto ad una storia ambientata un secolo prima, ma questa è una piccolezza che nasce dalla mia pignoleria... ^___^
Ma il ritratto di questo personaggio che tu hai realizzato è veramente fantastico. A livello strettamente tecnico è ineccepibile, non ci sono errori e la scelta di termini si attesta su alti livelli.
Ma al di là del freddo discorso stilistico, è la sostanza che è davvero buona.
Pregevole l'introduzione sul concetto del "Due" e da colossal cinematografico il confronto iniziale con Crono.
Ma è la scena con Partita a fare da assoluta padrona. Il modo in cui mostri come due esseri divini (perché non dimentichiamoci che anche Partita, in qualche modo, lo è) divengono umani e scoprono l'amore, il gioco del corteggiamento, la festa bucolica nella notte estiva... Tutto è reso davvero bene. Le tue descrizioni degli stati d'animo sono fantastiche e condite di riflessioni profonde, esposte con parole calzanti. Diamine, spesso addirittura poetiche! E difatti, per restare in tema, molto belle anche sia la poesia che la canzone di Yoma.
E cosa dire delle considerazioni del Grande Commediante, scisso nell'amore per moglie e figlio da una parte e dal millenario ed agognato desiderio di vendetta dall'altra? Dell'arringa che più che agli altri rivolge a sé stesso, per giustificare la scelta che in realtà aveva già fatto prima ancora di porsi la domanda? E della paura, tipicamente ed inevitabilmente umana e maschile, di un neopadre che, pur con tutto l'amore del mondo, vede nel figlio una catena che lo immobilizza al suolo? Ottimo, davvero ottimo.
Guarda, confesso che impegni, lavoro e quant'altro mi impediscono di seguire molti autori qui su EFP, quindi immagino che ce ne siano parecchi bravi che io non conosco. Ma, per quanto la mia valutazione sia chiaramente soggettiva, solo lo stile di un'altra autrice di cui ho letto le opere rivaleggia con questo tuo scritto. Spero che non me ne vogliano tutti gli autori che non ho avuto modo di leggere, ma giudico solo ciò che conosco! ^__^
Ora concludo, prima che questo infinito commento faccia strage delle tue diottrie!
E posso concludere solo rinnovandoti i miei complimenti. Hai scritto qualcosa di veramente valido. E quando dico veramente, intendo VERAMENTE.
Continua così!
P.S. Solo un mini/micro/piccolo appunto dettato dalla mia sopracitata pignoleria, che spero non ti turbi: il maniero dove Yoma e Partita prestano servizio è Castello Heinstein, quindi non è in Italia ma in Germania! ^___^
Ma non preoccuparti, come diceva un vecchio soldato: "Tutti i capolavori hanno le loro piccole imperfezioni".
Ciao! |