Ciao.
Come richiesto sul gruppo eccomi qui a recensire.
Prima di iniziare a parlare della storia, ho una curiosità da togliermi. Hai messo la shot nel fandom degli One Direction, però non ho capito perché. Sarò ignorante in materia, ma non ho capito che collegamento c’è tra questa storia e il gruppo in questione.
Per il resto, la tua storia mi piace molto. La trama è intensa, decisamente valida. Mi ha lasciato una malinconia addosso che non ti dico, a pensare a quella bambina che non ritrova il padre quando va a trovarlo in ospedale, e crede sia andato via. Un po’ è colpa anche della madre, che non è stata sincera con lei. Secondo me una bambina riesce a capire la morte di una persona. Non è giusto nascondere un avvenimento così importante solo perché è piccola, perché poi soffre ancora di più quando viene a sapere la verità.
Una cosa che però devo appuntarti è la seguente. Da quanto ho capito, mamma e figlia arrivano all’ospedale e scoprono che il marito/padre non c’è più, e nessuno le aveva avvertite. Ora, non so se tutto questo è dato dal fatto che è raccontato dalla bambina, ma mi sembra strano che la madre non sia stata avvertita del peggioramento delle condizioni del marito ._. Non so, forse ho interpretato male io quella scena.
Passando al lato grammaticale, invece, ti segnalo qualche errore:
-Mamma perchè sei strana oggi? Stai male?-
Le chiesi.
Innanzitutto, non capisco perché hai messo i discorsi diretti in grassetto, corsivo, a volte sottolineato o colorato. Il discorso diretto è già segnalato da particolari segni grafici che servono proprio a far capire che quello è un discorso diretto. Non occorre accentuarlo ulteriormente, e nemmeno serve utilizzare diversi segni grafici per far capire che una battuta è più importante delle altre.
Detto questo, vorrei segnalarti un paio di cose in questa frase. Innanzitutto, almeno nell’editoria italiana il trattino per i discorsi diretti ha regole diverse da quelle che hai usato tu.
Graficamente, esistono tre tipi di trattini:
- Il trattino corto (-) che viene usato per collegare le parole composte o andare a capo (es: baby-sitter).
- Il trattino medio (–) che viene utilizzato per gli incisi (come le parentesi) e richiede di essere separato dal resto del testo da spazi, al contrario delle parentesi che vanno attaccate alle parole (es: Giorgio stava ridendo – non che prima non ridesse già – alla battuta dell’amico). Questo tipo di trattino, quando è di chiusura inciso, può essere anche seguito da una virgola. Invece, se fosse seguito da un punto, il trattino sparisce, in quanto il punto chiude sia l’inciso che la frase.
- Il trattino lungo (—) che viene utilizzato per i discorsi diretti. Questo segno grafico è quello che dovresti usare tu. Come per il trattino medio, anche questo deve essere separato da spazi. Diversamente dal tuo utilizzo, il trattino lungo non richiede chiusura a fine frase, se il discorso diretto non è seguito da una subordinata retta da esso. Alla fine del parlato, dunque, è sufficiente (e necessario) andare a capo, senza ulteriori segni grafici.
Se vuoi utilizzare il trattino per i discorsi diretti, dunque, devi seguire questo schema semplice per impostarlo:
Discorso diretto semplice:
— A______.
Discorso diretto seguito da subordinata:
— A______ — a______.
— A______, — a______.
Discorso diretto intervallato da subordinata:
— A______ — a______. — A______.
— A______ — a______, — a______.
— A______, — a______. — A______.
— A______, — a______, — a______.
La punteggiatura che ho messo ti fa vedere i vari casi, mentre le lettere maiuscole e minuscole ti fanno capire, per ogni caso, con che tipo di lettera partire.
Passando ad un altro errore (prima di scriverti la frase in maniera corretta) che ho trovato sia qui che in altre parti del testo, parlerei del complemento di vocazione. Quando, in un discorso diretto, dici il nome della persona a cui ci si riferisce (in questo caso “Mamma”), tale nome deve essere separata dal resto del testo da virgole. Ti faccio capire la differenza, con un semplice esempio:
- Caso 1: “Posso mangiare, nonno?” Qui è stata messa la virgola del complemento di vocazione, e la frase sta a significare che chi parla chiede al nonno il permesso di mangiare.
- Caso 2: “Posso mangiare nonno?” Qui la virgola non c’è, quindi “nonno” è un complemento oggetto e la frase chiede il permesso di mangiare il nonno.
Ora, l’esempio è stupido, ma dato che non vogliamo mangiare nonni innocenti per colpa di una virgola, direi che fa capire alla perfezione cosa intendo.
Perciò, la tua frase, corretta, è la seguente:
— Mamma, perché sei strana oggi? Stai male? — le chiesi.
Se noti, ho spostato la subordinata sulla stessa riga, e questo va fatto per tutti i discorsi diretti che hai fatto. Quel problema c’è sempre, ma è facilmente correggibile se segui questo esempio.
Lei mi sorrise dolcemente, quasi come se avesse pensato che non sarei dovuta essere io a preoccuparmi di lei ma il contrario.
Probabilmente credeva che, a quei tempi, nell'innocenza dei miei cinque anni ero troppo piccola per capire la situazione così mi rispose semplicemente scuotendo la testa.
In questa parte di testo, la punteggiatura è un po’ carente. Se provi a leggerlo a voce alta, seguendo esattamente le tue virgole, vedrai che ti manca il fiato. Più nella seconda frase che nella prima, si nota subito dove manca una virgola (anzi due).
Nella prima frase, l’unica mancanza sarebbe la virgola prima del “ma”, che è una regola dell’italiano. Ci sono rare eccezioni in cui non si mette la virgola prima di “ma”, ma in generale non è mai sbagliato metterla.
Nella seconda frase, invece, manca una virgola dopo “cinque anni” (infatti doveva semplicemente essere un piccolo inciso quella parte) e prima di “così” (dato che cambia proposizione ed è giusto separarle). Con questi piccoli accorgimenti il testo risulta decisamente più leggero da leggere, evitando di far mancare il fiato ai lettori :D
Lo sentii appoggiare le chiavi sul davanzale all'ingresso e poi riporre il giaccone sull'appendi abiti.
La parola “appendiabiti” si scrive tutta attaccata XD
-Certo ma non dovevi spendere così tanti soldi per me..-
I puntini di sospensione sono sempre tre. Non sono due, né quattro. Questa è una regola della nostra lingua, non possiamo metterli a caso.
-Non può essere verò, deve esserci un modo per evitarlo.-
Ti è scappato un accento su “vero” XD
-S-si te lo prometto, papà.-
Il “sì” utilizzato come affermazione richiede l’accento.
Aveva un terribile segreto dentro di sè.
Questa è un’inezia. La parola “sé” ha l’accento acuto e non quello grave XD
E questa bambina non lo sà, ma mi ha salvato la vita.
La parola “sa” non richiede l’accento.
Ok, non ti ho segnalato tutti gli errori che ho trovato in quanto erano questi che si ripetevano. La storia non è malvagia, e pure la forma in cui è scritta. Secondo me già con questi accorgimenti può migliorare di molto. Poi, se vuoi essere ancora più sicura, potresti trovarti una buona beta, che conosca le regole che ti ho elencato e sappia riconoscerle, in modo da rendere il testo molto più scorrevole.
Sperando che i miei consigli ti siano utili.
A presto.
SNeptune84
Recensore di EFP Editing |