Shaoooooooooooo, non facevo capolino da queste parti da un bel pò mi pare..beh comunque sono di nuovo qui a romperti le scatole, a chiederti come vanno le cose e cos'hai da raccontare di bello. In realtà per quello esistono i messaggi e io lo dimentico sempre ma passiamoci su e torniamo persone normali e sane di mente. Sto ascoltando uno dei miei album preferiti e sono mentalmente ferma a due parole, stoppo e riproduco in continuazione solo loro, è la pronuncia o forse il tono o forse ancora quel roco sussurrato che mi fa perdere la testa ma quelle due parole sono il risveglio migliore che uno possa desiderare. Perciò come vedi sono abbastanza predisposta alla musica, lo sono sempre chi voglio prendere in giro, però questa mattina(pomeriggio lisa, pomeriggio) sono particolarmente...mmm..esaltata? Si. Ho la connessione che fa schifo e l'unica cosa che posso fare è ascoltare musica e, dato che Efp non pesa nulla, leggere qualche storia e riempire i rettangoli di parole senza senso.
Ho imparato che la musica in base a chi l'ascolta ha effetti diversi. Per poter scrivere di musica devi esserne come minimo appassionato se non addirittura innamorato, deve essere una cosa viscerale che non devi cercare dentro qualche meandro scuro di te, deve essere sempre lì pronta ad essere tirata fuori. Devi averla nel sangue insomma. Forse è una roba tipo gruppo sanguigno, secondo me dipende da quello. Dicevo gli effetti della musica sono diverse, c'è chi si fa prendere dal lato più folle di lei, quello dei tour, quello della vita su un autobus (anche se ormai non è più così per molti), quello del vivere la vita alla giornata prendendosi tutto quello che ha da offrire; c'è chi la vive da fan e non entra mai nel particolare, è sempre qualcuno sotto il palco che li ammira e li rimira e immagina, solo immagina, di poter salire sul palco o di stare dietro le quinte; c'è chi diventa groupie; e poi c'è chi invece la vive come una cosa più profonda, quasi dolorosa. Ogni volta che faccio un salto da te c'è questa specie di disagio che mi prende e mi si porta via.
E' una questione di sensazioni, riesco a sentire quello che sente la protagonista che immagino sempre che sia tu, non so perchè ma anche per questo c'è sempre una costante, le tue protagoniste sono sempre lì, quelle che aspettano, quelle che vivono e che nonostante non abbiamo la musica nella propria vita non possono farne a meno, perchè qualcuno che vive di musica gli ha strappato parte del cuore e la tiene in ostaggio. Vivono la musica come qualcosa da incolpare e ringraziare al tempo stesso, in un certo senso è come se fossero fidanzate con lei piuttosto che con loro, qualsiasi viso abbiano. Ed è quello a cui voglio arrivare, hai la musica che stilla fuori dai polpastrelli, si scrive da sola, è come se prendesse possesso dei tuoi personaggi e li rigirasse a suo piacimento. Ed effettivamente è così, insomma ti cambia l'umore, ti svegli contento e vai a letto distrutto solo per aver ascoltato una parola, una sola parola. A volte basta anche di meno, un riff iniziale o chi sa cosa.
Quindi tu sei tra quelle persone che vivono la musica in un modo più profondo e intimo, un modo che ti scombussola l'umore e non solo.
Ed è bello, cioè è vero. Sono tutte sensazioni che uno prova indipendentemente dalla band che ascolta o dalla singola voce che ascolta o dalla musica che ascolta. Insomma il concetto è quello ed è chiaro.
Quiiiiiindi.
Ti faccio ciao ciao e ti dico complimenti perchè ancora una volta sei riuscita a farmi andare via di qui con i brividi anche dietro le orecchie.
Lis |
