Recensioni per
Umano, poco umano
di RamaDFZ
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
uhm la storia mi piace ma effettivamente più che renderla una costante della vita e dell'anima del mio diolo di Death Note forse la prenderei più come una delle sue cadute, a mio parere periodiche, nel baratro del pessimismo. L, al contrario dell'impressione che ha creato attorno a sé, non è, a mio parere un pessimista né un insensibile. A modo suo L ama l'umanità o altrimenti non la proteggerebbe con il proprio operato e la vittoria è un tassello importante, per sua stessa ammissione :), e sono convinta che, come hai scritto, talvolta si chieda lo scopo ultimo di essa... Ho adorato la frase iniziale della moneta e sento perfettamente vicina alla figura di L l'aver passato l'ennesima notte in bianco.... |
Devo ammettere che si tratta di un ottimo ritratto, che però secondo me è solo una parte di L, seppur considerevole. Il senso di giustizia in realtà L ce l'ha, ed è che lui è nel giusto. E quello che fa lui è giusto. Lui è mosso sì dalla brama spasmodica di vittoria, ma non è la vittoria in senso stretto. È la vittoria per dimostrare che lui è il migliore di tutti, che non c'è una sfida che non possa risolvere. Near è la parte di L che invece vuole solo vincere, ad ogni costo, senza ritegno e morale, solo per vincere. A Near non importa essere il migliore, ma non perdere. Per cui è vero, L teme il nulla, ma non è spaventato dalla morte come Near, nè è preso dall'emotività come Mello. E non è completamente senza scrupoli come entrambi. Diciamo che lui ha un suo Bushido (facci caso: anche quando vuole provare il DN lo vuole provare sui criminali. Ha rispetto per l'abilità dell'avversario. Near non si fa remore su nulla e disprezza Kira a priori.) Dal punto di vista stilistico, però, ho apprezzato molto come ti sei posto, la citazione Nietzschiana, la sintassi e il lessico. |