Sto cercando di non morire mentre scrivo la recensione, ngh.
Partiamo dall'ambientazione, dall'amato Reichstag: è stato meraviglioso che tu abbia iniziato partendo da qui, dal cuore politico, storico e culturale di Berlino. Conquistare il Reichstag vuol dire conquistare la capitale tedesca (vedo le foto dei sovietici che ci sventolano la bandiera rossa nel dopoguerra), e quindi si parte da un momento assolutamente preciso: la conquista di Berlino da parte degli Elfi. Poi appare l'Angelo, quella meraviglia dorata che è impossibile non collegare a 'Il cielo sopra Berlino'. Per quanto riguarda la caratterizzazione della guardia giurata e sulla giustificazione del perché odia tanto Zima (oltre al fatto perché è Zima e Zima si odia per principio), mi hai letteralmente colpito. Ti meriti una caramellina alla menta, per questa introspezione sturbomatica. Tutto coincide perfettamente, quasi si prova simpatia per questo povero uomo. E' impossibile trascrivere nella recensione i suoi sentimenti perché sono già perfettamente espressi nella storia.
"Perché il suo bambino, che tanto aveva desiderato, era morto, e quella cosa, quel mostro che nessuno aveva voluto, sarebbe sopravvissuto?"
Ecco questo riassume tutto.
Quel flashback è incredibilmente perfetto, così come le scene d'azione. Ma ho un debole per i flashback, per cui lasciami un altro minuto a contemplare la guardia che osserva quel feto che diventerà Zima crescere nel fluido amniotico.
...
fine della pausa riflessiva.
"Ma quegli occhi freddi rimanevano spalancati e vuoti, pozzi neri di un corpo senz'anima dove germinavano pensieri oscuri come la notte e taglienti come l'odio."
Sublime <3
Un'altra cosa sublime è stato che la prima cosa che ha visti di Zima sono stati gli stivali, i suoi anfibiacci neri che calpestano umanità e vite, il simbolo stesso della distruzione.
Come hai descritto l'accento di Zima mi sono venute in mente le sturmtruppen XD
"«Se credi che implorerò per la mia vita ti sbagli di grosso! Non supplicherò mai un'essere come te, anche se dovessi bruciare tra le fiamme dell'inferno! Sei un mostro, un capriccio del caso: non sei altro che un aborto disgustoso che nessuno ha mai desiderato! Non potrei mai prostrarmi davanti ad verme come te, hai capito?! MAI!».
Il silenzio calò di colpo quando le note di rancore della sua voce si spensero nell'aria fredda. Il sorriso scomparve lentamente dal volto di Zima. L'elfo serrò le labbra chinando il capo. Il berretto militare gli gettava un'ombra sugli occhi che rendeva ancora più fosca la sua espressione. La mano guantata si strinse sui suoi radi capelli e gli sbatté il capo contro il marmo ad una velocità incredibile. Mentre ancora aveva la bocca spalancata per il male gli infilò la pistola in bocca, spaccandogli i denti, schiacciando con rabbia la punta della canna sulla lingua del vecchio, quella stessa disgustosa lingua che già tante volte l'aveva insultato e ferito: quella sarebbe stata l'ultima che si sarebbe permessa un'affronto simile. Gli voltò il capo in modo che potesse guardarlo in volto, negli occhi ora brucianti che già pregustavano la vendetta:«Tu ti sei già inchinato a me»."
Tu non ti rendi conto dell'effetto che questo passaggio mi ha procurato. Asdfgaggine sarebbe il termine giusto, perché oltre ad onomatopee da bimbetta idiota non trovo parole per esprimere le emozioni. Una scena da Kubrick, cinebrivido, assolutamente perfida e impregnata di cattiveria. Si legge un po' la legge dal taglione, occhio per occhio, tu mi insulti io ti taglio la lingua.
"l'angelo dorato in cima alla colonna osservava l'alba morente nascosta dalle nuvole cariche di neve che venivano a portare al re degli elfi la sua fredda corona."
E qui sono morta, perché le frasi finali mi fanno morire e questa è meravigliosa, c'è da scriverla sui bagni pubblici o sui ponti, in bella vista.
Il personaggio della guardia, come già detto, è favoloso, e hai reso benissimo Zima: coerente nel fatto che qui sia ancora un giovane inesperto, coerente con quello che diventerà, coerente con quello che c'è stato. Si vede che ancora prova emozioni, che ancora si sente offeso quando lo chiama 'mostro', ma ora ha una pistola e può reagire agli insulti.
Questa storia decisamente supera di gran lunga il disegno che ti ho fatto. Mi inchino di fronte a questa storia.
Brava, donna mia, ti meriti anche i bastoncini di zucchero <3
*Zima lolleggia a leggere i diari delle sue uccisioni e ti saluta anche lui* |