Recensioni per
Altri cento giorni
di Mrs C

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/12/12, ore 10:46

MEno male che Natale è passato o non sarei sopravvissuta.
Jessie, ti prego. Datti al fluff, datti al comico, datti all'ippica, non so, fai tu, ma datti a qualcos'altro, perché con la profondita di quello che scrivi, del COME lo scrivi, tu mi scavi dentro con le mani e tiri fuori tutti i miei organi interni con cattiveria. Dovrebbe esserti vietato dalla legge scrivere così. Perché tu non scrivi angst, non è possibile incasellarti in un genere: tu  scrivi quelli che potrebbero essere i pensieri e i sentimenti di ognuno di noi, amplificati all'ennesima potenza, e gettati su carta come un tappeto di fiori. Li calpestiamo leggendoti, e restiamo inebrtiati dal profumo intenso, e dolorosisismo, che tu riesci a trarne. Te l'ho detto più volte... tu forse non ti rendi conto di come scrivi,  non ti rendi conto di come raggiungi il cuore di chi ti legge e di come fai riflettere. Non sei una lettura leggera, perché una persona profonda e complessa dentro non lo è mai, e tu sei così, oltre ad avere in più (grazie a dio!) il Dono della Scrittura.
Perché ce l'hai, ed è un dato di fatto.
Ti abbraccio
Cla

Recensore Master
27/12/12, ore 16:14

Le feste sono sempre un po' più tristi, quando manca qualcuno d'importante. Io, di solito, cerco di non pensarci, però poi bastano le parole di qualcuno che non puoi dire di conoscere davvero e un po' di magone viene... Vabbene, ci immedisiamiamo in John e sediamo con lui sulla poltrona a guardare il Natale degli altri. Per quanto conti, hai reso bene la sua malinconia e nostalgia per Sherlock e le sue straodinarie qualità e tutto ciò che ha fatto per John in un modo così perfetto, i rimpianti del dottore e la sensazione di vuoto lasciato dal detective. Beh, il dolore non è un buon compagno in questo periodo, però c'è da dire che restano i bei ricordi. A me servono tanto, spero sia lo stesso per te. Un abbraccio.
Sara

Recensore Veterano
26/12/12, ore 17:35

Si sente che stai parlando tu. Si sente che in qualche modo è personale.
L'ho letta la prima volta e stavo per piangere,ma ho trattenuto le lacrime perché ero in compagnia. Già che mi prendono per pazza..
La seconda,adesso,non ho posto alcuna barriera alle lacrime e sono libere di scendere. E sai perchè?Perché,oltre ad essere scritta benissimo e a far trapelare dolore,mi ci vedo. Diciamo che mi sento John:anche io sto aspettando il ritorno di Sherlock,e voglio meritarmi di averlo conosciuto. Se sarà necessario anche io aspetterò altri 100 di questi giorni pur di rivederlo un'ultima volta e potergli dire quanto gli devo. E quanto lo amo.
Era appena ieri Natale e questo rende ancora più vero ciò che hai scritto. Il mio pensiero va al nostro John seduto nella poltrona di Sherlock,senza di lui.
Oddio che dolore.. *angst mode on* Dovrei essere felice oggi,giusto?Sono soltanto due personaggi,niente di reale. Non per me.

Jessie Buon Natale tesoro. Noi siamo qui tutte insieme.
Aspettando Sherlock.

Sevvina

Recensore Master
26/12/12, ore 12:01

Che cosa hai fatto? Dannazione, che cosa hai fatto? Non riesco a recensire come si deve, perchè è troppo toccante e la sento troppo.

Solo: " Quando sei sull’orlo del dirupo chi ti è intorno non sa mai come poterti stare vicino. Tu non vuoi nessuno, e loro non si sentono in grado di fare niente. Così rimani solo. Perché è più facile rimanere soli, piuttosto che essere tacciati di malattia, e ricorrere all’aiuto di un qualche psicologo. Nessuno si rende conto che basta una carezza. Un lieve abbraccio, un sorriso. Un gesto qualunque, per uscire dal fosso e poter ricominciare. Quando ti chiedono “che cosa posso fare per te?” tu rispondi “niente” ma in realtà vorresti dire “tutto” e “stringimi” e “strappami via questo dolore dal petto”."

Mi ci sono ritrovata in pieno, per vari motivi.

Recensore Junior
26/12/12, ore 11:39

Altri cento giorni sono le tre parole che vorrei usare anche io per questa recensione.
Mi ci vorranno altri cento giorni per smettere di piangere al solo pensare a questa meraviglia.
Mi occorreranno altri cento giorni per trovare il coraggio di leggere di questo John distrutto ma ancora pieno di speranza senza sentire una stretta al cuore, quella sensazione che tu riesci a darmi in un modo tutto tuo. In un modo perfetto e unico.
Mi ci vorranno altri cento giorni per togliermi dalla testa quel Mi hai salvato, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata che in questo contesto è terribilmente significativo.
E infine, mi ci vorranno altri cento giorni per scrivere ancora qualcosa di sensato in questa recensione.
Sei splendida. Punto e basta. E ti ringrazio per la tua scrittura, per regalarci ogni volta gli splendidi frutti del tuo dono!
Love you,

Sara

Recensore Junior
26/12/12, ore 08:32

Ora so perchè hai pianto nello scrivere questa ff. Adesso immagino quanto dolore,e solitudine,e rabbia hai dentro. Vorrei poterti dire che passerá un giorno...ma accadrá con i tuoi tempi. Quando sarai pronta.
E allora sarai piú forte. Meravigliosa,no. Giá lo sei.

Recensore Master
26/12/12, ore 02:04

Okay. . . *sospira, respira, o comunque tenta di far entrare nei polmoni dell'ossigeno*.
John è il mio punto debole, colui che con tutti i suoi sentimenti traboccanti, riesce sempre a farmi male.
Natale è appena passato, e con questo è appena passato il suo senza Sherlock -il primo!- senza Sherlock! Ed è... devastante. Ammetto di non aver pianto, il ché è pure peggio, perché almeno piangendo ti sfoghi, mentre io ho semplicemente il magone, che non se ne andrà per un bel po'. Io confido sempre che Sherlock torni e, anche se non lo leggerò mai, che anche per questo John ci sarà un lieto fine, prima o poi.
John è tormentato, e vuole indietro il suo Sherlock, perché è stata l'unica persona a capirlo veramente, senza giudicarlo o senza dirgli "Ehi, ti serve aiuto?" l'ha fatto e basta! E John si merita tutto il bene del mondo, come la persona meravigliosa che è (come sei tu!), e il suo piccolo grande miracolo si avvererà.
Ed è bella Jess, forte, bella e d'impatto.
. . . credo che questa sia la prima recensione seria e senza faccine che faccio in vita mia.
Renditi conto di quanto sia sconvolta.

Recensore Master
26/12/12, ore 02:02

 Dopo la fic di Yoko (sempre natalizia, guarda caso) e questa io credo di non farcela. Come dice la canzone? "E' Natale, non si soffre più..." ecco, Natale è andato via e siamo tornati al famoso "mainagioia mode". ç______ç
Dio mio Jess. Questa cosa ti distrugge dentro. Cos'è tutto questo, ma soprattutto perché? Mi sto trattenendo dallo scoppiare in un pianto disperato solo perché non sono sola e temo potrebbero pensare a problemi di bipolarità gravi, ma se lo fossi sarei in condizioni pietose a questo punto.
E' stato straziante, tutto questo flusso di coscienza di John mi ha pugnalato il cuore senza pietà alcuna, specialmente perché lui è la persona più stupenda del mondo e se c'è qualcuno che si merita tutta la gioia, l'amore e i miracoli di questo mondo è proprio lui. Sono morta ad ogni singola parola, poi ho letto le citazioni da Il miglio verde e Titanic, due dei film dove piango come una fontana e che amo di più, e infine Silent Night (oddio, proprio quella canzone, quella fic, per me è una ferita che mai si rimarginerà e mi sta prendendo male solo a ripensarci)....ecco, quella canzone è stato il crollo totale. Non ce la si può fare. Tutto ciò è perfezione e dolore...è dolorosamente perfetta e mi rendo sempre più conto di quanto tu sia dannatamente brava, in qualunque genere ti cimenti. Il tuo fluff è l'amore, il tuo angst è la morte più nera. In un modo o nell'altro, mi prendi il cuore e lo strapazzi per bene e senza convenevoli, e ti adoro per questo.
Sarà il Natale appena passato, sarà che sei troppo spettacolare, ma ho deciso di mettere la tua storia tra le preferite, perché si. Non può stare in nessun altro posto e io SO che vorrò rileggerla, perché sono pazza, una pazza masochista, but I regret nothing. E' divina e ti uccide. Ti dico "Brava" ma è vergognosamente riduttivo. Ora vado a morire da sola in un angolino buio, come fanno i cani *farsi venire in mente Io e Marley in questo momento non aiuta dannazione* ç____________ç
Ti abbraccio forte <3

Recensore Junior
26/12/12, ore 01:38

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La culla del dolore. Cosi bella che vorresti andare a letto crogiolandoti in questa lettura. Righe, righe e righe di assurda perfezione. La perfetta soluzione al 7% dritta nel cuore.

Recensore Junior
26/12/12, ore 01:33

Il tuo angst mi mancava ma questo é qualcosa di cosi perfetto che non posso commentare e segnare con i miei sciocchi monologhi. Fa male. Hai presente quando ti buttano chili di sale su una ferita aperta e spingono forte ancora e ancora? Ci sei? Beh questo é peggio. John é qualcosa di fisicamente impossibile da affrontare per me. Lo é in generale ma stasera non posso perché piangerei o forse andrei a letto con il magone e non é giusto. La poesia dimora in queste righe e leggerlo quando Natale é appena passato lo rende piú vero. Amo il modo prepotente con cui John si appoggia al suo miracolo, perché lo desidero anch'io. Dateglielo, dammelo. Il miracolo del 221B, dela notte di natale, di Santo Stefano e di capodanno. * vaneggia *

tiamodio.


GH
(Recensione modificata il 26/12/2012 - 01:35 am)

Recensore Junior
26/12/12, ore 01:30

Si sente che è diverso.
Cioè... non so nemmeno come dirlo, in realtà, ma solo che si sente. Si legge fra le righe che c'è anche un po' di te, qui dentro, e nonostante la tristezza implicita del racconto voglio pensare che ci sia quella luce di speranza, in fondo. La classicissima e abusata fiammella della candele che brilla, la lontano, come monito, come obiettivo da raggiungere.
Perché Sherlock torna alla fine, no? È quella la speranza che tutti sanno. È quella la fiammella.
Ok, sto sproloquiando. Sappi comunque che è bellissima... e la adoro, anche se non so esattamente cosa sto scrivendo.
Sì... ecco. Niente. È bellissima.
Sono letteralmente senza parole, e punto.
Un abbraccio forte <3

Recensore Veterano
26/12/12, ore 01:04

Fino a 10 minuti fa stavo bene.. Non dico che fossi felice perché le feste per me sono sempre traumatiche ed esce la parte più profondamente Sherlocked e sociopatica che è radicata nel mio cuore, ma quanto meno stavo discretamente bene.. Poi leggo tutto ciò e vorrei solo strapparmi il cuore dal petto a mani nude e darlo in pasto a Cerbero perché tutto ciò fa semplicemente troppo male.. C'è davvero un dolore indicibile e senza pari in questa piccola one shot e io l'ho avvertito distintamente in ogni parola, ogni espressione.. Mi è penetrata nelle ossa e mi ha bruciato il cervello fin nel profondo, mettendo KO qualsiasi cosa.. L'immagine di John che siede da solo e sente nella sua testa il violino che suona è semplicemente troppo dolorosa e io non so che altro dirti che non che mi hai commossa e mi hai spezzata dentro.. Fa male, fa malissimo, ma tua maestria nel saper tradurre in immagini e frasi dense di poesia questi sentimenti è eccelsa, non ho altre parole.. Quindi si, può anche fare un male tremendo ma io starei comunque ore e ore a leggerti perché tu sei sublime anche quando mi fai soffrire, perché lo fai con questo modo così elegante che rende tutto tragicamente superbo! Ti amo immensamente e lo sai <3