Recensioni per
Cos'è la neve?
di Devils_Dragon

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Junior
17/01/13, ore 14:08

Buongiorno ^_^
 
Non avevo mai letto storie "Nonsense", non ne vedevo il senso. Ora, leggendo questa tua, ho scoperto che non è proprio così e che, forse, può valerne la pena.

Va bene, vediamo di mettere per iscritto qualcosa che, invece, un minimo di senso ce l'abbia:
Ad una prima lettura della parte iniziale (quella scritta in una forma molto somigliante alla poesia), non avevo ancora capito chi fosse il soggetto, la Lei di cui parli. Dopo aver scorso il primo capoverso della seconda parte (più narrativa), ecco che ho compreso. Quest’ultima sembra quasi voler fungere da spiegazione, una sorta di guida per chi non ha riconosciuto il personaggio che si è fatto vivo (uhm... OK, non proprio vivo) per reclamare ciò che le appartiene. Può darsi che, con un esame più approfondito, sarebbe stato subito chiaro (infatti, durante la mia seconda e terza lettura, mi sono chiesta più volte come potesse essermi sfuggito: ci sono, sparsi per il testo, diversi indizi utili ad identificare Lei, la Morte).
Dalla descrizione che fai di colei che ha, più o meno volontariamente, seguito la Morte, si può afferrare quanto (nonostante fosse evidentemente troppo giovane) fosse già troppo sola e stanca, forse non del mondo, ma della vita probabilmente sì. Considerando che si trovava per strada, in inverno, con indosso vecchi vestiti consumati, direi che oltre ad essere sola era anche povera. Verrebbe quasi da chiedersi che fine hanno fatto quelli che tenevano (o avrebbero dovuto tenere) a lei. Ma forse, in questo breve lasso di tempo in cui ha appena la possibilità di un ultimo sguardo indietro, non c'è neppure il bisogno né la possibilità di tornare a ciò che è stato. E probabilmente è giusto così, è sufficiente il silenzio della neve, a spiegare tutto.

E dunque vediamo: nella prima parte descrivi la Morte, in un modo che fa pensare a qualcosa di ineluttabile e triste ma, nello stesso tempo, perfino dolce. Nella seconda parte tutto torna ad essere materiale, crudamente reale e privo della leggerezza che portava con se la notte appena trascorsa. Poi l’ultima parte, la voce di una bambina si fa strada per riportare tutto in una dimensione innocente e, in qualche modo, pura (un po’ come, in fondo, lo è la Morte), provando a spiegare, con parole semplici, che cos’è la morte e perché, prima o poi, deve arrivare, per ognuno. In un certo senso racconta la verità, in un modo differente dagli altri che l’hanno preceduta, senza la sensazione di sogno della prima, né l’impressione di durezza della seconda, ma con una nota di candida accettazione.

Dal punto di vista grammaticale e sintattico, non ho molto da dire. Nella seconda parte ho notato che "la gente passa" è al presente, mentre "una ragazza giaceva", all'interno della medesima frase, è invece al passato. Ma poiché vedo che per tutta la durata del pezzo i verbi sono coniugati al passato, forse sarebbe opportuno adattare anche il primo, per una questione di continuità. Un'altra nota che mi sa di strano è quando dici "Un soffio d’aria gelida le pettinò i capelli". Poiché trovo improbabile che l'aria si prenda la briga di pettinare i capelli, immagino intendessi "spettinò", semplicemente scordando una s iniziale. Ultimo appunto, poi spero di aver concluso (con gli appunti :P): solitamente, dopo i tre puntini di sospensione, ci vuole la lettera maiuscola, in particolare quanto si riprende con un'altra frase. Nel caso specifico parlo della domanda della bambina: «Tutti dicono che la Morte è brutta … è davvero così?», nella quale il verbo essere sarà maiuscolo.

In sostanza, sono ancora indecisa se piangere, sorridere o tremare. Nonostante la brevità (o forse proprio per questo), la tua storia non solo mi è piaciuta ma credo mi abbia lasciato qualcosa di importante da non dimenticare.

Quindi grazie per la bella lettura (per quanto in realtà l’argomento fosse piuttosto triste) e… Spero di leggere molto altro, di tuo, capace di suscitare tanti sentimenti contrastanti.

Alla prossima,
BD