Recensioni per
Minų non miagola pių.
di nals

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/01/13, ore 15:45

Primo: ricordati che conosco ottimi avvocati.
Secondo: ricordati che il divorzio è legale.
Terzo: un giorno o l'altro faremo i conti.

Quarto: ...no, non c'è un quarto punto.
...
Cosa? Oh. Dalla regia mi fanno notare che questo è uno spazio in cui si recensisce e che le scenate di gelosia non sono ammesse.
*ti tengo d'occhio, comunque*
E quindi recensico.
Innanzi tutto, vorrei dirti che non sono minimamente contenta per Minù; è fatto noto che io detesti i gatti, ma non al punto da volerli morti.
Questo, tuttavia, non vuol dire che io ne sia dispiaciuta. E poi, oh, meglio Minù che Tod.
Detto questo, passiamo alla storia.
Oh, le tue storie sono sempre di così difficile interpretazione che io non so mai che pesci pigliare. *sospiro rassegnato*
Bah, io ci provo.
Però, vorrei dire una cosa prima: non è vero che non hai saputo trattare il tema della pazzia, sai? C'è questa delicatezza tutta tua che la satura, delicatezza che hai sfruttato in ottimo modo, così da non scadere nel banale o nel superficiale o, peggio, nel cattivo gusto.
Il protagonista. C'è questo ragazzo che, secondo me, non è proprio folle. Insomma, da quello che ho capito lui si è sporto in avanti per impedire a Minù di precipitare, precipitando invece a sua volta. 
Da qui il suo trauma permanente e irreversibile, reso tale anche dalla vista del sangue una volta che ha impattato contro l'asfalto (e dico questo perché quando parla di Minù che precipita non manca di specificare del sangue che esplodeva).

E poi Francesca.
Francesca può essere stata una ragazza che ha amato e che, forse, è morta in seguito. 
Quindi - e qui sì che si parla di pazzia - Francesca non è altro che uno spettro, un'entità per metà follia e per metà morte.
E dico questo perché c'è questa assurda credenza secondo cui la morte, nel momento in cui sopraggiunge, assuma l'aspetto di ciò che abbiamo amato di più.
O qualcosa del genere.

Il pesciolino.
Il pesciolino l'ho interpretato come un ricordo di una vita felice, una vita in cui sua madre non era triste, in cui suo padre c'era ancora , in cui Minù guardava la boccia dei pesci.
E dico questo perché spesso il pesce rosso è l'emblema dell'infanzia (quale bambino non ha mai avuto un pesce rosso?! Io ne ho avuti a decine e a decine sono morti.
...
Eggià.).

Oh, non lo so. Mi dispiace non saper interpetare questa storia, questa che è stata dedicata A ME e me soltanto ♥ Spero solo di non aver sparato sciocchezze su sciocchezze.
Ancora una volta, mi devo complimentare con te per questa tua abilità del disegno descrittivo, sì, chiamiamolo così va', questa capacità che hai di mettere per iscritto parole che poi diventano immagini.
E quasi l'ho visto precipitare, Minù.
Bravissima, come al solito.

E ti amo. Tanto. ♥

Recensore Master
04/01/13, ore 18:41

Woh. Respira. Respira. Respira. Lancia fuori l'aria.
Tu non sai quanto mi abbia colpito questa storia, nal, davvero.
Il tema della pazzia mi č sempre stato caro, sarā perchč ci vivo a contatto tutti i giorni (destino delle figlie di psichiatre), sarā perchč ho sempre trovato i matti molto piu interessanti delle persone normali, sarā che tu hai scritto cosė bene, ma io sono rimasta un'attimo bloccata nel finire di leggere la storia. Hai quello stile cosė onirico, cosė crudo e reale perō, che io amo, e lo sai.
E hai quei personaggi cosė strani, diversi, particolari, che solo tu avresti potuto descriverli.
Ecco, nals. Quel pesciolino mi ha impressionata e spinta a riflettere, e anche Minų mi ha sconvolta.
Sei brava, come sempre.
Ti voglio bene, nals

Brā