Ehhhhh....dalle mie parti c'è un detto che nella sua schiettezza tipicamente toscana dice tutto..."La fia ti fa, la fia ti sfa."
Parentesi goliardica a parte, si vede troppo il tuo punto di vista maschile, che alla fine di tutto vede la donna risollevare il suo uomo con il suo profumo. E lei? Come si sente alla fine? Perchè è così devastata dalla vita?
È un bellissimo componimento, ma sembra macchiato da quel falso femminismo che è molto maschilista: sì, la donna è forte, la donne uccide i pescecani, la donna dà vita...ma in fondo, è il suo profumo che rende l'uomo forte, e lei adempie così al suo dovere di donna. L'impressione generale è che lei sia forte e il suo uomo debole, aggrappato al metaforico lembo della sottana, al suo profumo, ma sembra altrettanto evidente come non sia altro che una consolazione per il suo uomo e una madre per il suo figlio.
Il componimento è toccante nella sua esposizioni di temi che sono sì banali, ma carichi di forza. Quante donne vivono solo in funzione del proprio figlio, anche se dissimulano? Quante donne affrontano l'oceano del mondo su una zattera biologicamente traballante? Quante donne non hanno altre risorse se non il loro profumo da piante carnivore e l'appoggio del loro uomo, per quanto vogliano essere indipendenti? E quante altre ancora non hanno solo l'odore della pianta carnivora, ma anche la fame, e dunque si nutrono dell'uomo?
Il che ci riporta al detto toscanaccio, che riassume in otto parole ciò che ho scritto qui.
Ho cercato di essere il più neutro possibile. Fammi sapere, sono molto curioso della tua risposta!
P.S. Per te il tempo si trova sempre, Sal! |
