Recensioni per
L'identità Riconquistata.
di fuko chan

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/03/13, ore 11:48

Grammatica/sintassi/lessico vario: 9,5/10 
Svolgimento storia: 9/10
Stile: 5/5 
Attinenza al maxigenere scelto : 5/5 
Gradimento: 4/5

La cosa che in assoluto mi è piaciuta di più, in questa storia, è la cura che hai messo nel layout. Molte volte questo aspetto viene ignorato: ci si concentra sulla storia in sé, sui contenuti, sul linguaggio… e ci si dimentica che spesso anche l’occhio vuole la sua parte. L’inizio, l’attacco così sparso, come se fossero voci da direzioni diverse che si parlano; la pare in rosso, proprio lì in centro.
La cura della forma si riflette anche nel contenuto e nel modo in cui l’hai scritta: non ho trovato errori, se non [così velocemente che però la via della salvezza sembrava troppo lontana] … quel “che però” è estremamente brutto, una riformulazione possibile è questa “così velocemente… eppure la salvezza…”. E [sporcizia che naufragava]: la sporcizia non “naufraga”, la gente può naufragare nella sporcizia, ma quella circonda, sommerge, ricopre, ecc…
Non è originalissima: la Shoah è un tema molto, molto trattato – a non lo si fa mai abbastanza. Eppure da giudice orribile e spietato devo dirtelo, che non è originale. Anche se come essere umano capisco: cosa c’è di originale in una guerra, un conflitto, una follia… che strappa i figli alle madri? Non l’abbiamo già fatto tante, tante, tante volte? Bah…
Ho detto Shoah: Shoah e dramma sono sinonimi. Esiste un solo essere umano che mi ha fatto sorridere dell’Olocausto e mi ha poi spezzato il cuore ed ha infatti vinto l’Oscar, per quello. Vengo al sodo: il punto in meno nel gradimento? C’è una cesura molto forte fra la parte iniziale e quella successiva. Accelera moltissimo la narrazione. E va bene che sono tutti morti, ma non spieghi il come… almeno, non di lei. Muore per il dolore? E perché rivede il figlio? (Lo so, sono stordita io in queste cose). L’importante però è il finale. Sono di nuovo assieme. Con un carico di sofferenze indicibile alle spalle, ma tutta la gioia di essere insieme. Ecco, mi stona un po’ quel salto, quel passare da “sta andando tutto male, ma so dove sono i miei cari” al “siamo morti”, tutto qui. Forse un pezzo in mezzo in cui venga spiegato meglio l’attacco… ma ripeto, sono opinioni di puro gradimento mio, non farci troppo caso!

Recensore Master
23/01/13, ore 09:14

Ciao, ho trovato questa storia tra quelle del contest "Second Chance", e devo dire che mi hai fatto venire la pelle d'oca. L'ho trovata bellissima, nella sua crudezza. La prima parte con la donna che ancora non si rende pienamente conto di cosa significhi andare a "fare la doccia" e si rallegra che il figlio potrà finalmente lavarsi, e poi la verità, dalle parole di un soldato straniero, e la morte del piccolo. Il sogno, poi che precede la morte di Anna è qualcosa di toccante. Veramente bella. Alla prossima.

Recensore Master
08/01/13, ore 12:52

Suggerirei di diminuire lo spazio fra una frase e l'altra, fra quelle parole in grassetto! Molto bella e anche molto triste... le famose "docce" che non erano docce, ma camere a gas,. è stato tratto qui nella giusta drammaticità! Tristissima situazione, ma alla fine il bambino muore perché è stato colpito, giusto? Quindi è ancora più straziante! Bello il finale, in cui questa famiglia straziata nella vita vivente almeno ha trovato la pace nell'aldilà! Ben fatto!