Salto i convenevoli, ossia evito di prolungarmi nella narrazione dell'immensa e delirante gioia che m'ha assalito nel trovare una tua nuova storia *saltella felice*
La prima cosa su cui voglio soffermarmi è il modo straordinariamente bello e realistico in cui riesci a dipingere Natasha e la sua personalità. È un elemento che mi ha sempre colpito ma sul quale non mi sono mai soffermata a sufficienza nelle scorse recensioni. È un personaggio emblematico e raccontarla senza snaturarla secondo me è molto più difficile di quanto si possa pensare, tant'è che nel fandom è molto gettonata ma di rado la caratterizzazione degli autori le rende giustizia. Tu invece mantieni quella scorza ruvida e quel velo di freddezza che le sono propri e riesci a riprodurne la psicologia non solo attraverso i pensieri, gli atteggiamenti e il modo di relazionarsi agli altri, ma anche con dettagli soltanto in apparenza secondari, come ad esempio, in questo caso, le occhiate e i mormorii che le riservano gli infermieri e di cui lei è conscia e le storie che circolano sul suo conto. Calcolatrice, intricata e imprevedibile, penso sia la migliore Natasha che abbia letto fino ad ora.
Per quanto riguarda il resto...Solite cose, ammmore che pervade il mondo e l'universo e che rende la mia ossessione per questa coppia ancor più acuta. È bellissimo il modo in cui ti soffermi sui dettagli, dalla stanchezza di Phil testimoniata dalle occhiaie scurissime al gesto che accompagna le sue parole quando dice a Natasha che Clint si risveglierà a breve alle loro dita intrecciate distrattamente sulle lenzuola (se non si fosse notato, sono una maniaca dei dettagli, già).
"Il tono è quello monotono e strascicato di una frase ripetuta allo stremo, ma più a se stessi che ad altre persone, e Natasha assottiglia lo sguardo. La camicia stropicciata e la cravatta storta e le occhiaie scure sul viso di Coulson parlano di una veglia molto più lunga di qualche ora, e si trova a domandarsi da quanto tempo Coulson non veda l’ombra di un letto, se ha intenzione di restare su quella sedia tremenda fino al risveglio di Clint, e se mai qualcuno farebbe qualcosa del genere anche per lei.
Clint, forse, solo lui sarebbe così stupido da passare la notte al suo capezzale. O Fury, magari, ma soltanto per urlarle contro una volta sveglia. O addirittura proprio Coulson, chissà, se avesse un pomeriggio libero o se Clint glielo chiedesse come favore personale.
Dubita però che qualcuno di loro avrebbe lo stesso sguardo di quieta disperazione e nudo bisogno che c’è ora negli occhi di Coulson"
Questa parte è f a v o l o s a *occhi lucidi*
Brava braviiiiissima come sempre, alla prossima! |