Ciao!^^ ke dire? Veramente toccante...la forma è quasi perfetta, le frasi brevi rendono il ritmo veloce e incalzano fino al gran finale, che (con mio sollievo e assoluta approvazione) non è il classico finale-strappalacrime...Insomma, era chiaro fin dall'inizio che Radion sarebbe morto lì, come tanti altri ragazzini simili a lui, ma sei riuscita a non banalizzare il tutto. Complimenti.^^

Dio... è infinitamente più triste di tantissime altre storie strappalacrime che ho letto! E' struggente e realistica in modo agghiacciante. Mi ha ricordato tantissimo una canzone di De André, sta su quella linea di pensiero che si sviluppò dopo la seconda guerra mondiale, a denuncia degli orrori bellici. La cosa migliore sono i particolari di ambientazione (si vede benissimo che conosci la Russia come le tue tasche), e davvero ho apprezzato il fatto che tu sia riuscita a far sentire così bene le coordinate spazio-temporali. Ti faccio i miei complimenti anche per come hai trattato la breve parte dedicata alla sorellina, ed al rapporto profondo tra lei e lo sfortunato protagonista. Me la sono vista davanti, questa bambina. Ed il finale... ripeto, il finale è agghiacciante, ma ciò contribuisce a rendere ancora più buona la storia. Baci!^^

Ciao! Bel racconto, mi ha emozionato. Non l'ho trovato cinico ma molto profondo invece. Fai attenzione ai refusi! -__^ ps: ti ringrazio per la tua recenzione al mio racconto. Se non l'hai fatto ti consiglio di leggere anche L'ultimo appello.

E' semplicemente bellissima. Fai bene ad andarne fiera, perché è davvero molto molto notevole. E' commovente, cruda, in poche righe fa riflettere sulle piccole cose normali e quotidiane che la vita ci offre ogni qualvolta ci alziamo la mattina: il calore di un ambiente domestico e di una famiglia unita, le carezze di una sorellina che non potrà mai vedere il mondo che la circonda...cancellati da un lampo di luce, un proiettile scoppiato, una vita stroncata...complimenti, mi piace moltissimo. Un bacio, Ele

La tua storia mi ha toccato, soprattutto nel finale, dove mi sono immedesimato nel ragazzino...complimenti anche per l'immagine di lui con la bocca chiusa, è da film...a presto!

Mi è molto piaciuta e mi ha commosso questa one-shot. nella sua semplicità descrive perfettamente il dramma della guerra, attraverso gli occhi di una giovane vita. L'orrore di ciò che gli sta attorno contrapposto al pensiero e ai ricordi, al rimpianto del focolare domestico, di una dolce "banalità" abbandonata per la ricerca di un'avventura , presto rivelatasi solo un'assurda carneficina, dove tante vite umane sono solo pedine, vittime di giochi di potere. latua bella storia mi ha fatto rammentare opere come la canzone "La guerra di Piero" o il bellissimo film "Gli anni spezzati" (se per caso non lo hai visto te lo consiglio caldamente). Complimenti davvero!.