Recensioni per
Il Duello
di dierrevi

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
02/06/13, ore 01:24
Cap. 1:

Buonasera! Non avevo mai letto niente di tuo ma mi hanno parlato molto bene di te Ferao, Charme e Med e, dal momento che mi fido del loro giudizio e considerando quanto sia difficile trovare belle storie, ho deciso di passare a dare un'occhiata di persona e ho fatto decisamente bene perchè questa storia è straordinaria.

Sinceramente, pensando al duello tra Silente e Grindewald mi ero sempre immaginata una cosa più uno contro uno, più improvvisata non consì pianificata ma la tua versione è una figata pazzesca. L'idea che ci siano maghi di diverse nazioni d'accordo per un attacco in forze contro Nurmengard è davvero brillante e la tua caratterizzazione di questi personaggi secondari è davvero notevole, ti sono bastate poche parole per renderli "vivi"

La caratterizzazione sia si Silente che di Gellert è davvero accurata, i loro dialochi sono meravigliosi e il duello spettacolare, molto scenografico e di forte impatto anche visivo... leggendo riuscivo ad immaginare il muro di fiamme, i serpenti... davvero suggestivo.
Ma quello che mi ha mandato davvero in brodo di giuggiole sono stati i pensieri di Silente durante il duello; il paragone con gli scacchi era semplicemente sublime.
L'incantsimo finale è stato davvero un colpo di genio e il disagio di Albus nell'usare l'Imperio l'ennesimo tocco di realismo e IC straordinario.
Molto carino l'accenno finale alla bacchetta di sambuco, un'ottima conclusione per una fantastica storia.
leggerò sicuramente qualcos'altro di tuo.

Alla prossima
Shnusschen

Recensore Master
19/03/13, ore 16:28
Cap. 1:

"Storia pubblicata il 20/01/2013". Sono le 15.49 del 19/03/2013. Diamine, avrei potuto aspettare ancora un giorno e inviartela domani, la recensione, e invece no. Ho deciso di rovinarti la striscia di coincidenze, tiè.

Ma ora veniamo a noi.
Come ha già notato saggiamente Rowi, ho apprezzato l'attenzione con cui hai rappresentato l'intero disegno dello scontro magico più importante della storia pre-potteriana: in particolar modo, oltre all'inclusione di altre forze internazionali a supportare la missione di Silente, ho gradito l'accuratezza con cui hai mostrato il combattimento tra i due maghi, senza lesinare dettagli, argute strategie da parte di entrambi - il che rispecchia in pieno il loro stile e rende onore ai loro intelletti superiori - e l'invenzione o adattamento di incantesimi di livello eccelso. Certo, da una storia con questo titolo e queste finalità, non ci si può non aspettare che Il Duello venga ben descritto, ma hai superato le mie aspettative, rendendolo una lettura appassionante e coinvolgente, con colpi di scena e 'momenti di stacco' dati dalle riflessioni di Silente. Il tutto era talmente evocativo da far pensare di essere diretti testimoni dell'evento. Cosa che non avrei PROPRIO voluto essere, se non come 'viaggiatrice' nei ricordi di un Pensatoio.

Il passaggio che ho amato di più in assoluto è quello che segue:
"In un universo dove lui e Gellert fossero rimasti due grandi amici che studiavano assieme i segreti della magia, quella sfida sarebbe stata un'avvincente partita a scacchi, da giocare alla ricerca dei propri limiti e di quelli dell'avversario.
In questo universo, quella era una lotta per la sopravvivenza. Perdere probabilmente avrebbe significato morire. Avrebbe significato sicuramente altre morti, altre crudeltà.
Lui e Gellert si equivalevano. Non sarebbe stata la maggior forza dell'uno o dell'altro a decidere lo scontro. Non l'abilità come combattenti.
Forse la via doveva essere un'altra.
Per chi sapeva comprendere le sue regole, la magia dischiudeva possibilità infinite. Possibilità impensabili. Bastava solo pensarci.
Albus conosceva il proprio punto debole. E se era vero che in fondo loro due erano stati così simili, forse sapeva anche quale era quello del suo avversario."
Questo brano rende alla perfezione la grandezza dei due maghi. Stop. Nient'altro da dire.


Spero di averti esposto sufficientemente bene il mio gradimento per questa storia, perché t'assicuro che è stato veramente alto, complimenti.


Ma ora - immancabilmente - passo alla sezione insopportabile di ogni mia recensione. MWHUAHAHA!

- "Lui annui con un lieve cenno del capo. «Vi seguo.»" *annuì.
- "Doveva essere biondo, ma i suoi lunghi capelli erano quasi del tutto ingrigiti." Scelta probabilmente soggettiva, ma personalmente avrei messo: 'Doveva essere stato biondo'.
- "«L'avrei fatto presto, mein meister". In tedesco, i sostantivi sono scritti con la maiuscola. (“Für das Größere Wohl”, scritto poco prima, è correttissimo, ma in effetti, in quel caso, l'enfasi data dalle maiuscole era irrinunciabile in qualunque lingua.)
- "e le due magie scontrandosi esplosero con un lampo." Avrei racchiuso 'scontrandosi' tra due virgole.

Finito. Davvero. Ti saluto e ti do appuntamento a stasera.
Un bacio,
Elena.

Recensore Veterano
22/01/13, ore 16:32
Cap. 1:

Ciao! ^^
Ma sono ancora la prima?! Dovevo recensire ieri, poi ho perso tempo, ma che non ci siano ancora recensioni è veramente ingiusto!

Comincio col dire che è una delle mie storie preferite in assoluto su Albus e Gellert tra le tante in cui sono incappata: da quando la Rowling se ne è uscita con il coming out di Silente, ogni spunto su di loro è stato legato alla possibilità di una loro storia in gioventù, di amori spezzati, cuori infranti... Che però in relazione a quello che Grindelwald ha fatto per mezza Europa sembra un pochino limitante, almeno a me. La loro sfida io me la sono sempre immaginata epica, di quegli scontri campali da duello finale del Ritorno dello Jedi... E per questo ti ringrazio.

Mi piace molto, inoltre, la prima parte organizzativa, con il piano d'azione, perché per quanto Silente sia bravo e incredibile non si rende inoffensiva un'armata da soli, e l'internazionalità che hai dato alla missione; è stata un'ottima trovata per far capire con poche parole e senza lunghi excursi quanto fosse pericoloso Grindelwald, e quanto male abbia fatto con le sue azioni. E ho apprezzato la presenza in scena di Dippet, che tutti considerano un preside inetto e inutile (se lo considerano, che non è mica poco XD) specie in relazione con Silente, ma che comunque non dev'essere stato l'ultimo degli sfigati se l'hanno messo a capo di Hogwarts...

Sulla cura dei personaggi minori vorrei sproloquiare per ore, adoro come costruisci le tue storie. In particolare, il prussiano mi ha fatto pensare alla Bocca di Sauron, che nel film purtroppo appare solo nell'extended: mi ha dato la stessa sensazione melliflua, di vigliaccheria, del bravo servo che tenta di applicare alla lettera gli ordini del padrone e che viene mazziato proprio per questo dal padrone stesso. È una di quelle comparse che ha una rilevanza minima se non inesistente ai fini della trama, ma che rende la storia credibile, poiché non possono esserci in scena solo protagonisti. Io amo perdermi nei dettagli minimi e amo trovare autori che hanno la stessa tendenza (anche se spero con un minimo di criterio in più di me, perché rischia di essere pericoloso). L'unica cosa, visto che mi pare che il duello definitivo tra i due risalga al 1945, ha ancora senso definirlo "prussiano", piuttosto che tedesco? <--- e questa è la Rowi maniaca dei dettagli, eccomi qua XD

Arriviamo all'entrata in scena di Grindelwald. Mi è piaciuta la descrizione semplice, considerando che è il punto di vista di Albus: si concentra più sugli abiti che sul volto, e nota gli elementi diversi dai suoi ricordi, come il colore dei capelli imbiancati... forse prima del tempo. E comincia lo scontro tra i due giganti, una volta molto simili, ora su versanti del tutto opposti, anche nel modo di fare. Dimesso e meditabondo Albus, arrogante e incurante della vita Gellert, eppure allo stesso modo determinati a vincere. Ed entrambi tirano fuori incantesimi e trucchi degni dei maestri che sono, in uno scontro che secondo me è vergognoso che meno di quarant'anni dopo non venga ricordato (penso a quando Harry e Ron leggono la figurina di Silente, Ron sembra non saperne niente...).

In più, c'è il conflitto interiore di Albus, il ricordo che ha di Gellert che si sgretola contro la dura realtà, il mostro che il suo amico è diventato, e la consapevolezza che proprio la mancanza di sentimenti di Gellert gli permette di affrontarlo con una certa serenità, senza dover combattere allo stesso tempo i propri sentimenti. Mi piace molto la tua versione proprio per questo: credo che, nonostante si abbia amato una persona, di fronte a un assassino che vorrebbe perpetuare un genocidio i propri sentimenti personali vadano nel dimenticatoio, se si ha la possibilità di fermare quella persona in tempo.

Sempre per i piccoli dettagli...
"Albus agitò di nuovo la bacchetta, e il grosso mostro cominciò a rimpicciolire, mantenendo la forma ma divenendo ad ogni istante più piccolo.
Con un gesto di stizza Gellert frustò l'aria con la bacchetta, e il mostro, ormai delle dimensioni di un gatto, schizzò in avanti, riuscendo ad avvinghiarsi alla gamba sinistra di Albus e a morderlo selvaggiamente sopra il ginocchio. In un altro paio di secondi, tuttavia, il continuo rimpicciolirsi l'aveva ridotto alle dimensioni di una raganella, e il mago se lo staccò dalla gamba e lo lanciò lontano. Si fissò il ginocchio: la ferita era slabbrata, e abbastanza dolorosa, in verità. Ma non sembrava profonda. Poggiò il peso sulla gamba. Reggeva."
Questa suppongo sia la causa della cicatrice a forma di piantina della metropolitana metropolitana londinese, vero? Chapeau, sono ammirata *____*

E ho continuato a rimanere con quell'espressione per ciò che viene dopo, il sistema di Albus per superare l'incantesimo di Gellert che gli impedisce di nuocergli e di chiudere la partita. Il sacrificio che compie per ottenere la vittoria, il faccia a faccia con la sua più grande paura, l'accettazione forse della possibilità di essere il responsabile della morte di Ariana, per quanto questo non abbia cancellato il suo dolore.

Mi piace pensare che sia la stessa cosa che è apparsa nella mente di Gellert, la morte di Ariana, la consapevolezza di aver rovinato il rapporto più importante della sua vita e di aver ucciso una persona importante al suo amico più caro. Magari sono una sentimentalona...

Ti segnalo un accento mancante: "Guardò Gellert e accenno un inchino." Per il resto mi sembra che vada tutto bene.

Una storia fantastica, i miei complimenti! ^^

Rowi