Devo dire questa poesia mi ha colpito.
Sinceramente, dall'inizio non mi sembrava un gran che, perché credevo fosse uno di quegli sfoghi da adolescenti un po' depressi in fase di crescita, ma quando sono arrivata all'ultimo verso mi hai strappato un sorriso ironico e sorpreso. Ne ho lette diverse di poesie che criticano l'apatia in cui si vive, finché non arriva il momento in cui succede qualcosa che può sconvolgere e distruggere tutto e in quel momento si è pieni di rimpianti, disperazione, ansia, paura, e magari si pensa "giuro che se sopravvivo, da domani...". E puntualmente quando il peggio è passato, si ritorna alla solita apatica inerzia di prima. Perché? Semplicemente, siamo fatti così, non c'è molto altro da aggiungere.
Come dicevo, ne ho lette molte di poesie sull'argomento, ma questa è diversa, forse perché in tutte le altre la critica alla paralisi della volontà di agire era molto più accorata, in alcuni casi quasi piena di disprezzo, come se l'autore in un certo senso si ponesse al di sopra di tutto ciò, con una certa dose di superbia, a mio parere irritante.
Tu invece hai fatto qualcosa di completamente diverso e opposto: hai espresso il concetto in maniera diretta e fredda, quasi con una sorta di indifferenza di fondo che rende perfettamente lo stato mentale di chi non ha più voglia di realizzare nulla, nonostante solo poco prima fosse pieno di rimpianti, credendo vicina la fine.
In conclusione, la tua poesia mi è piaciuta perché ha trattato in maniera diversa un argomento di cui spesso si è quasi abusato per quanto se ne è parlato. Quindi, bandierina verde!
Lilith |