Allora, prima di tutto l'impressione a freddo: non è male. E' abbastanza concisa, il concetto è chiaro ed espresso senza troppi giri di parole, ma si può fare di meglio.
Prima cosa. La poesia non è come un racconto in prosa (e fin qui ... ), ma ne condivide dei tratti in comune. Il più importante è lavorare per immagini. Bisogna violentare l'anima del lettore, in poesia, con immagini molto vivide. Nella tua poesia, questo l'hai fatto bene nella seconda strofa, ma l'hai fatto meno nella prima e nell'ultima. Bisogna cercare di dare una connotazione concreta anche ai termini astratti: tutto l'armamentario delle figure retoriche serve proprio a questo. Alcune ne hai usate: cito "La speranza è un trucco, la speranza a volte uccide", che è ripetizione, o "La vita è la via" che è consonanza.
Seconda cosa: bisogna giocare con le parole, perché restino nella mente, molto più che in un racconto in prosa., ed è proprio questa la difficoltà aggiuntiva. Anche in questo caso ci sono decine di figure retoriche che all'inizio si applicano sempre meccanicamente, ma poi (fidati!) vengono spontanee con un po' di pratica. Puoi anche decidere di adottare una metrica all'inizio, perché ricondursi a uno schema - anche se non sembra - è più facile. Il verso libero è più complicato da gestire ma dà buoni risultati quando ci si prende la mano. Tieni conto che una buona poesia non è mai difficile da imparare a memoria, perché è costruita proprio per quello.
Terza e ultima cosa. Per fare buona poesia non ci sono scorciatoie, e bisogna leggerne tanta, aiutandosi nella lettura con un manualetto di tecniche (che come hai visto non sono niente di particolarmente complesso). Prosegui secondo i tuoi gusti.
Ciao!
(Recensione modificata il 13/12/2013 - 04:05 am) |
