Il racconto č molto affascinante, ma concordo con Lalla per quanto riguarda l'uso di alcune espressioni forse un po' troppo moderne (parlo proprio io...), la fretta con cui hai concluso la storia e alcuni errori di punteggiatura (che capitano a tutti, anche dopo aver riletto il capitolo 10 volte ci sfugge sempre qualcosa!). Nel complesso comunque il racconto č ben scritto, molto "sentito". Forse avresti potuto, se mi permetti, sviscerare ancora di pių i tormentati sentimenti del gladiatore, soprattutto nel momento pių importante, quello in cui decide di porre fine alla sua vita. Ma ripeto, nel complesso la storia scorre molto bene.

Sicuramente hai letto, nella pagina del concorso, il giudizio di Erika in merito a questo racconto. E' un giudizio che condivido appieno. Pur con qualche difetto,la storia rivela un intreccio appassionante e un certo talento narrativo. Mi č piaciuta molto la parte centrale, quella che,in maniera incalzante e realistica, descrive le sfide mortali affrontate dal Gladiatore, meno la conclusione, un po' frettolosa.Non so con quale disposizione d'animo accetti i consigli dei recensori, comunque provo a dartene uno, visto che, in materia di racconti storici, ho una certa esperienza: dovresti curare di pių il linguaggio, evitando l'uso di neologismi ed espressioni gergali. Forse Commodo aveva veramente "un'aria da pesce lesso", ma nel contesto di un racconto ambientato oltre 1800 anni fa, un'espressione meno colorita sarebbe stata pių opportuna.