Il tuo soffermarti sui colori - in modo particolare - è stata una mazzata non indifferente, io te lo dico. Ho una predilezione per gli occhi di Sherlock/Ben, e vederle usate come una sorta di "ossessione" di John, dopo che lui se n'è andato... davvero, è un colpo al cuore. Ma mi è piaciuta moltissimo specialmente per questo, perché il dolore di John è tanto forte da uscire fuori dalla schermo. A rileggerti!


Jess

Ho letto questa bella one-shot stanotte e mi è piaciuta molto. Descrivi in modo davvero efficace la disperazione di John che va oltre le lacrime e  i suoi sentimenti di rabbia ed incertezza. Di solito non apprezzo molto l'utilizzo della prima persona, ma tu l'hai usata benissimo e inoltre, conoscendo la natura di blogger del nostro John, non si fa fatica ad immaginare che possa scrivere qualcosa del genere! Lo stile è curato ma allo stesso tempo misurato e semplice. Sarà probabilmente un'osservazione stupida, ma mi sembra adatto ai pensieri di una persona come John :) 
"Voglio vederlo staccarsi da terra, da quel bagno di sangue, che si ripulisce e che spalanca le braccia, che si libra in cielo, che riappoggia i piedi su quella terrazza, che ritira dentro alla sua bocca le parole terribili: Goodbye, John."
Questa frase mi ha fatto venire il groppo in gola. Da brividi! 
Bravissima, complimenti ancora!
Marta