Eccomi con quest'altro capitolo...che è WOW! :D
[«Quindi, se volessi, potresti saltarla».
«Immagino... Immagino di sì».
Johanna rise lievemente e sentii una sua mano sfiorare la mia, mentre i suoi occhi continuavano a fissarmi. Quella volta, non vidi nessuna ombra, ma quasi desiderai che ci fosse, chissà per quale assurdo motivo. D'istinto, senza nemmeno pensarci o ragionarci su, le mie dita si intrecciarono alle sue. Lei diede uno sguardo veloce a quel gesto e poi riportò gli occhi sul mio viso.
«Io ho storia, ma non mi va di andarci» sussurrò. «Ti va di venire con me in un posto?».
Tentennai per un solo attimo, mordendomi appena il labbro inferiore. «Che posto?» domandai, retorico. Probabilmente, nemmeno mi interessava saperlo.
«Qui vicino. Non ci allontaniamo troppo, te lo prometto»]
Oddio! Il c'è una specie di connessione tra di loro. Come una corrente che li spinge l'uno contro l'altro irrazionalmente e in modo del tutto naturale li unisce.
Amo il rapporto che sta nascendo tra di loro. Ciò che stanno costruendo.
[Ero come ad un bivio che, più che altro, si era creato nella mia testa. Una parte, del tutto razionale, mi invitava a scappare da quel posto il più veloce possibile e correre a matematica, non incrementando ancor di più il ritardo già titanico. L'altra, invece, quella più volubile, mi spingeva a togliermi i vestiti ed entrare in piscina, per perdermi nel mare degli occhi di Johanna.
Per mia fortuna – o sfortuna – la seconda alternativa ebbe la meglio.
Anche la mia tracolla cadde a terra, insieme alla divisa. Restai solo con i boxer azzurri addosso, ed entrai in acqua, in maniera forse un po' più delicata di come aveva fatto lei]
Anche perché se non di fosse gettato se ne sarebbe subito pentito.
[Johanna rise e mi fu addosso praticamente subito. Portò le braccia attorno al mio collo e fece leva sui gomiti per sollevarsi appena e incrociare le gambe intorno al mio bacino.
«Visto? Non è poi così male» sussurrò. Io non ascoltai molto le sue parole. Il motivo era semplice e piuttosto scontato. Mi ero abituato ad esser schiavo dei suoi occhi verdi e, quella volta, tornò anche l'ombra rossa, intermittente e più accentuata, rispetto ai giorni precedenti. Era come se fossi più attratto da quella che da tutto il resto, forse perché era qualcosa che non sapevo spiegare e il mistero era più intrigante di cose note]
Eh beh certo. Perché è una cosa che non hanno tutti. Che la rende diversa. E sopratutto incuriosisce.
[Johanna mi accarezzò piano i capelli sulla nuca e sbattè le palpebre in maniera dolorosamente lenta. Poi si sporse verso di me e le sue labbra si poggiarono sulle mie.
Ci fu un bacio, prima delicato, lieve, col suo respiro che accarezzava la mia pelle. Dopo più spinto, più avido. Le nostre lingue iniziarono a danzare, come se si conoscessero da sempre. Un vortice continuo, che mi travolse, facendomi formicolare ogni parte del corpo.
Johanna iniziò a tirare i miei capelli e quel dolore fu quasi piacevole. L'altra sua mano scorse sul mio collo e pian piano più giù, sul mio petto, dove si fermò. Indugiò sul quel punto per qualche secondo, in maniera delicata; ma, d'improvviso, senza che me ne accorgessi, le sue unghie sprofondarono nella mia pelle. A quello non seppi resistere e fui costretto a troncare il bacio, allontanandomi col viso di qualche centimetro. «Ahi» esclamai, fissandomi per qualche secondo il petto. I cinque segni delle sue dita erano ben evidenti sulla mia pelle color latte e avevano iniziato a sanguinare. Johanna si staccò del tutto da me. Mi guardò, con occhi smarriti e mi parve che i due diamanti verdi che possedeva, avessero perso la loro luce. «Scusami» biascicò.]
Il bacio. Il bacio. Il bacio. Il loro primo bacio. Cavolo che bacio. In che luogo e momento. Tutto perfetto,almeno fino a che...Johanna non "ha perso quasi il controllo?" Peccato però.
Chissà cosa stava per succedere. Da come ha reagito lei se fosse lasciata andare secondo me.....vabbeh si
vedrà....
[«Devo andare» sussurrò ancora e la vidi nuotare rapida, fino al bordo piscina. La seguii subito, parandomi davanti a lei, prima che potesse uscire dalla vasca. Poggiai le mani ai lati della sua testa, sulla parete della piscina e la fissai negli occhi, sperando che fosse lei a perdersi nei miei, quella volta.
«Non devi andartene» mormorai. «Non è successo nulla, davvero».
«Tu non puoi capire. Devo andare, Simon, dico sul serio».
«Perché? Ti sei solo lasciata prendere e...».
«E non avrei dovuto. Ti prego, lasciami uscire da qui, è meglio per entrambi».
Esitai per qualche secondo, ma alla fine, dovetti arrendermi. Per quanto volessi tenerla lì e dirle – ancora – che non era capitato nulla di così grave, mi scansai e le lasciai lo spazio per uscire dalla vasca. Johanna recuperò i propri vestiti in modo distratto e corse via, senza dire ulteriori parole.]
E si era qualcosa di pericoloso e lei si è accorta solo dopo che stava osando spingersi un po' troppo in la.
Madonna. Sto capitolo è bellissimo. Secondo me Johanna prova qualcosa per Simon,ma il suo segreto la fa sempre arretrare dove vorrebbe avanzare.
Sono super curiosissima,non vedo l'ora di sapere di più su di lei. Simon dopo questa esperienza entrerà sicuramente in modalità Sherlock Holmes ahahah. Anche perché è un futuro psicologo e gli psicologhi sono in un certo senso degli investigatori. Investigano sulla vita e la psiche delle persone.
Vabbeh detto questo mi dileguo e ci sentiamo alla prossima. Ciao. Ciao. |