Non sono un fan di "Inazuma Eleven", ma questo piccolo scorcio mi ha colpito in una maniera così particolare che mi sono registrato per scrivere due righe al riguardo. Innanzitutto è doveroso premettere che per leggere davvero questo pezzo bisogna immedesimarsi nella situazione ed immergersi nel contesto, operazione che risulta difficile in molti scritti. Tuttavia, in questo caso, si viene tirati dentro la scena con una facilità estrema; anche grazie all'ausilio dello stile scorrevole e delle descrizioni non troppo invasive ma decisamente precise ed utili a fornire quell'atmosfera intima da chi si è alzato nel cuore della notte.
Infatti si passa prima dal soggetto (Scrutare la stanza, la superficie del cuscino, ecc.), per poi vagare all'esterno fino a trovare il punto focale per il protagonista, ovvero il suo compagno Shinsuke. Visto che si tratta di qualcosa di romantico, è normale che si passi tra ciò che c'è fuori e ciò che c'è dentro il protagonista, in quanto dobbiamo necessariamente vedere sia le sue sensazioni sia cosa accade nella scena. Secondo me il buio è l'aspetto ideale per avere questa dualità narrativa, in quanto riesce a confondere, e quindi unire, i passaggi tra pensieri ed altro. Inoltre conferisce l'atmosfera intima che è alla base del racconto. Non ci sono molte pretese per quanto riguarda il rapporto, non c'è una vera e propria situazione banale, presuntuosa e carica di clichè, come si vede in molti racconti simili, anzi è di una semplicità reale (o ideale dipende dai punti di vista) così ben inserita che i sentimenti dei due risultano trasparire in maniera eccellente. Il che permette al lettore di poter relazionare con ciò che legge.
L'impaccio di Kariya, il suo esitare così come il suo sforzo per pronunciare la frase, sono la ciliegina sulla torta. È intimità pura senza fronzoli, di chi vuole esprimere i suoi sentimenti in tutta onestà mentre l'altro dorme, atto di tenerezza all'ennesima potenza. Forse molti potrebbero storcere il naso dicendo che c'è troppa innocenza, ma, nella mia opinione, non è il caso di questo scritto, che anzi non punta sull'innocenza, ma sulla "Purezza" di ciò che viene espresso. Inoltre, l'atmosfera creata dal buio e le sensazioni del protagonista, colpiscono il lettore proprio quando compare la seguente frase: "Ma alla fine, queste riuscirono ad uscire, in un lieve sospiro tremolante". Quest'ultima riassume tutto ciò che si può provare in questo scorcio, l'infinitezza dell'attimo di incertezza e di decisione di Kariya. Quindi si parla dell'indefinito, del non concreto, qualcosa fatto di pure emozioni che non si serve di dichiarazioni evidenti, spiccando per l'originalità proprio quando si dice: "Si avvicinò alle labbra dell'altro, senza baciarlo, ma sfiorandole con il suo respiro.". Questa è la frase che mi ha fatto capire il protagonista senza sapere nulla di lui, ne della relazione con il suo compagno. Ed è qui che si vede l'abilità di uno scrittore, che consiste nel sapere dare precisamente idea di ciò che scrive a chi non conosce nulla di ciò che sta leggendo.
La conclusione, che ripete le dinamiche per l'altro personaggio, è azzeccata ma il succo di tutto il racconto era nel suo svolgimento, non nel capello. Infatti, abbandonando la tradizionalità che vede nella fine l'elemento clou (almeno in questo genere), quest'ultima è solo la punta dell'iceberg in questo racconto.

Mi sembra inutile dire che mi è davvero piaciuto il pezzo e che lo trovo ottimamente scritto, personalmente aggiungo che mi ha dato una sensazione di calore unica nel suo genere. Good Job! Il potenziale di questo tipo di situazione avrebbe potuto creare uno svolgimento ancora più complesso ed ampio e perciò secondo me si sarebbe potuto lavorare davvero molto, aggiungendo diverse cose. Però se dovessi dare un voto in decimi, darei sicuramente un 8.7/10. Very very nice!