Recensioni per
Madrigale
di messer Rodobaldo

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/02/13, ore 21:41
Cap. 1:

Cariffimo meffer Rodobaldo,
come voi fapete io non mi intendo molto di poefie e madrigali, anzi effi fono per me materia troppo elevata e auftera.
Ma codefto voftro madrigale, fcelto cafualmente dallo voftro elenco, mi ha fufcitato profonde emozioni ed infinita triftezza, in particolare gli ultimi verfi, quando lo narratore (che immagino sia Voftra Fignoria Meffer Rodobaldo) vede allontanarfi la fanciulla bramata e amata. Condivido lo voftro dolore (difgraziata fanciulla!!) e fappiate che vi fono fempre vicina. Continuate a fcrivere codefti meravigliofi componimenti, che, al folo leggerli, mi fcaldono il cuore.
Con questa breve epiftola fettecentefca la faluto e fpero di incontrarla prefto alla noftra taverna per bere infieme l'aperitivo dello vice capitano.
Fempre Voftra Fonia. <3
(Recensione modificata il 19/02/2013 - 09:43 pm)

Recensore Master
16/02/13, ore 17:27
Cap. 1:

La bambina si allontana e va ...
infinite le immagini che ci hai dato con questa poesia.

Complimenti

Recensore Junior
16/02/13, ore 10:23
Cap. 1:

Ciao! Tra tutte le poesie che hai scritto, o perlomeno che io ho visto, questa è quella che mi piace di più perché nel darti la libertà di un metro già abbastanza libero di per sé, il madrigale rinascimentale, non hai forzato l'espressione alla rima o al verso, rendendo il tutto molto armonico e semplice pur comunque non scendendo nel banale. Mi piace la rima interna monella-ella, anche se ella è un po' artificioso se è per la rima comunque ci sta.
L'immagine dell'erba che si muove come l'acque che scende lungo l'alveo è veramente apprezzabile e l'immagine ha in generale un che di naturale e quotidiano, non per nulla modulare, come il tema rischiava di essere: quello delle donne nel prato è infatti un topos tradizionale. Ma l'hai sciolto!
Una sola precisazione dato che hai chiamato il testo madrigale: ho notato che hai usato moltissima libertà nelle rime e questo è bene, ma vorrei farti notare solo una precisazione metrica per non farti cadere in errore! Il madrigale del rinascimento infatti è molto libero, però in esso non ci sono versi irrelati: la rima deve trovare sempre completezza. Lo schema può procedere per distici o per quartine a rima incrociata- alternata, oppure secondo altre strutturazioni: ti faccio tre esempi di schemi rimici.

Stolto mio core, ove sì lieto vai?, Della Casa: AbABcBAddCC
Qual rugiada o qual pianto, Tasso: abABCDdcEeFf
Quegli aspidi lucenti, Marino: aBabCEecAa.

e poi possiamo fare altri esempi. Non mi soffermo sul madrigale trecentesco perché son certissimo che a quello non ti riferisci, volevo solamente fartelo notare nel caso non l'avessi notato. Se invece sei tu che hai voluto provare un madrigale più libero ti consiglio più che altro di specificarlo: personalmente preferisco ben questo tuo uso che l'imitazione semplice, così è certo più bello e diretto, mentre troppa rima ci dà una patina di finzione e semplicistica grazia, spesso, come vedi in Marino, ben muta. Così, con un verso a metà tra regolato e libero, penso che il madrigale potrebbe essere qualcosa di molto moderno. Specifico ancora una cosa, anch'io avevo scritto delle cose in questo modo, che mi avevi pure commentato prima della loro scomparsa... In effetti noto che nell' introduzione avevo parlato di madrigali... Beh, in effetti là dentro, come puoi notare da qua, madrigale in senso stretto non ce n'era nemmeno uno: semplicemente perché tutto si riferiva all'"altre sciocchezze", e i madrigali veri e propri non ce li ho mai piazzati, prima di chiudere. Spero, ma non credo, di non averti traviato io con una dicitura scorretta, in tal caso pardon :(
Comunque bello, complimentissimi!
Saluti!
Euclione (troppo affezionato al suo ex-nick per abbandonarlo;D)
(Recensione modificata il 16/02/2013 - 10:25 am)