Le parole di Oscar rivolte a Fersen sono autentiche e sincere.
Il rammarico di essere stata solo un’amica per il conte, nonostante Fersen sia stato “il primo amore” per lei, viene comunque accolto e si trasforma in parole di nostalgia, una volta che quell’amore mai sbocciato porta Oscar a riconoscere lui, ossia André, che come lei, ha amato nell’ombra e la aspetta, con infinita pazienza e con infinita passione.
Fersen è stato un tramite a modo suo, ha finalmente inciso nel cuore di Oscar una crepa che si è via via aperta fino a che in essa si è annidato un altro amore, di un altro uomo, diverso da Fersen, diverso da chiunque altro.
Oscar avrebbe scritto questa lettera?
Chissà se dopo aver amato André, dopo essere arrivata a Parigi e prima di morire sotto le Torri della Bastiglia avrebbe avuto il tempo ed il desiderio di scrivere queste parole.
Di certo, se Fersen le avesse ricevute si sarebbe sentito meno solo, chidendo a lei, Oscar, ormai morta, di infondere ancora un poco di coraggio per non soccombere al vento della Rivoluzione.
Queste mani... queste mani tese verso di me, sono le mani che ho sognato nelle ultime notti; sono le uniche mani che possono sfiorarmi. Andrè, oh Andrè sei proprio tu, caro? Sei venuto a prendermi?
Di certo queste parole le avrebbe rivolte ad André perché lui la stava aspettando e lei avrebbe voluto avere le sue mani a stringere di nuovo le proprie.
Ilomilo (Recensione modificata il 07/03/2020 - 07:56 pm) |