Mia cara, che bello leggere una tua storia sui Pearl Jam, finalmente! |
Non so per quale motivo io sia qui, adesso. So che dovrei studiare, ricopiare gli appunti perché già dopo tre giorni sono indietro da morire e divento scema, perché prima o poi mi cadrà la mano. Ma per fortuna ho i cerotti da mettere sulle vesciche che mi crescono. Tra l'altro stanotte non ho dormito una mazza, e stamattina ho lasciato una recensione di nove punti alla smarties, ma ho deciso che la recensione da lasciare a te sarà breve. Per i miei standard. Per i miei standard a te, più che altro. Quindi la voglio sotto gli otto, chissà se ci riuscirò. |
Scrivi dannatamente, dannatamente, dannatamente bene. Non ti soffermi sui dettagli dell'azione ma infili le mani direttamente dentro le viscere di chi parli. I contorni sono quasi sempre sfocati, impalpabili...il dove, il quando, la posizione del sole, tutto ciò che sta intorno al sentimento è strappato via per ficcare gli occhi e la mente di chi ti legge dritto nella carne viva. Nelle sensazioni, nella verità di ciò che accade. Quante volte vediamo una persona seduta a un tavolo, magari con un bicchiere tra i denti. Ma vediamo davvero? Sappiamo davvero? No, mai. Quello che scrivi frammenta l'immagine fisica, che improvvisamente è solo un guscio fragile, un abbellimento inutile perchè quello di cui vuoi parlare è di come batte il cuore, di quanta aria esce dai polmoni e come, del suono che fa la musica non fuori ma dentro. Dentro di noi.
Potrei scrivere qui cos'è per me Alive...com'è stato sentirmi domandare se aveva senso che fossi viva e la risposta era solo una voce spiegata che dava finalmente significato a tutto. Ma vorrei solo leggere di più di quello che scrivi, perchè è meraviglioso...
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