Mentre leggevo questa poesia, ho immaginato pezzo per pezzo nel momento in cui una ragazza, guardando avanti come se stesse scrutando il suo futuro, improvvisamente volta le spalle a quella parte che prima era davanti a lei e magari le importava, per poi proseguire avanti con tristezza e malinconia, cercando di non pensare a cos'abbia lasciato.
E appunto, non vuole sapere a cosa lui stia pensando o guardando o facendo in quel preciso istante in cui lei aveva voltato le spalle oppure in generale anche mentre lei non-pensava a lui.
Lui ti ha appunto guardata e tu l'avrai guardato negli occhi, con il cuore che batteva forte per l'emozione. Ti ha parlato e tu eri imbarazzata e non sapevi cosa dire probabilmente.
Ti ha sorriso e tutto il mondo è sparito nel nulla, vedendo solamente il suo sorriso.
In poco tempo lei si è sentita apprezzata e, dopo neanche mezzo secondo, amata. Forse, però. Non è detto che lei si sentiva amata perché magari era solo un'illusione. E appunto ti chiedi perché abbia scelto proprio te e perché voleva guardarti senza mai distogliere lo sguardo, senza mai cambiare visione.
Cammina, studia, parla con altre persone e sent ancora tutto quello che non doveva provare o comunque sentire; sente ancora quelle cose, maledette cose che in realtà doveva eliminare ma non riesce.
Tutto le è confuso e non sa cosa fare però non capisce cosa potrebbe sistemare. Se andare a parlargli e capire ciò che lui prova per lei oppure lasciar perdere tutto. Questo è ancora immerso nella nebbia più oscura che c'è...
Poesia travolgente, davvero.
Forse è quella che mi piace di più, se poi letta mentre ascolto Tourniquet degli Evanescence, risulta ancora più bella.
Vado a leggermi l'ultima.
T.
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