Innanzitutto grazie per le note finali e per tenere tanto alla mia opinione, mi fa sempre piacere leggere le tue storie e questa mi ha fatto venire i brividi per la sua intensità.
No, non ho la finestra aperta e no, non mi sta nevicando dentro casa, sei stata tu. Non è un papiro di parolone, costruzioni metaforiche allucinanti, ma solo una serie di descrizioni di mani scritte con il tuo stile: bello, elegante, maturo.
Forse è per questo che mi ha colpito, perché nonostante tu non avessi descritto i personaggi, sono riuscita a vederli, a sentire in qualche modo le loro emozioni.
C'è un passo in particolare che ho amato alla follia:
Le dita iniziano a muoversi nervosamente, picchiettano sul muretto, appena il suono della voce poco più in alto si spegne del tutto, appena il segreto viene lasciato nel vento. Vorrebbero correre tra le labbra e farsi scorticare un po', perché se loro si scorticano la voce non trema più e il cuore si calma.
Se devo spiegare il motivo, ti direi che non lo so, che quando l'ho letto mi sono fermata e l'ho riletto e riletto altre volte, forse perché mi sono immaginata ogni scena che hai descritto, forse perché anche io quando sono nervosa mi mordicchio le unghia, forse perché ho immaginato la tua protagonista e quello che sta provando. A fine lettura mi sono sentita malinconica, come se fossero state proprio le mie mani a toccare quel freddo metallo. Perché hai descritto un amore torturato, impossibile, eppure così forte che non potrà mai essere cancellato.
Neanche il tempo riuscirà a cancellarlo, e allora ne sarà valsa la pena di aspettare e di soffrire.
Se non l'avessi capito mi ha fatto riflettere un bel po', bisognerà segnarlo nel calendario come evento raro, ehehe.
Devi essere molto fiera di te, e non solo per aver conquistato il mio marchio!!!!
La prossima volta voglio leggere qualcosa di molto più luuuuungo però.
Bacio
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