Recensioni per
The Sword Chant
di Garth Herzog

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/01/09, ore 15:47
Cap. 1:

Impressionante, credo che sia questo l'aggettivo giusto; le tue descrizioni sono incredibilmente particolareggiate e creano una fantastica illusione. Mi è sembrato di essere nel bel mezzo della storia (poi ascoltando la musica in sottofondo fa davvero rizzare i capelli) ma in mezzo a tutti quei vocaboli ricercati ed a quell'atmosfera cupa e opprimente si perde un po' la trama. Prova a scrivere più spontaneamente e vedi cosa ne esce fuori... magari farà schifo ma provare non costa nulla. Infine volevo farti i complimenti anche per i disegni, sei bravissima

Recensore Junior
13/07/08, ore 20:26
Cap. 1:

Drà, che stile particolare!
Serrato, crudo, cupo... sembrava di trovarsi davvero in mezzo alla storia, con l'odore della Morte che impregna ogni cosa, le urla di guerra e l'oscurità che cala. Molto, molto bella *_* sei davvero brava!
Un bacio,
El (la tua nuova fan XD)

Marika
01/01/08, ore 20:54
Cap. 1:

Sinceramente non m'ha colpita, ci sono diversi errori e ti consiglierei di rileggere il tutto. La trama è passabile ma ci sono punti in cui potresti renderla meglio.

Recensore Junior
04/10/07, ore 11:52
Cap. 1:

Il titolo mi ha fatto ricordare una canzone dei Manowar, e anche il testo alal fine per un attimo mi è parso ispirato a "hearth of steel", ma è indubbia l'originalità della storia,c he solo in fondo ha il coanto della spada come cigliegina sulla torta. Leggendo ho avuto l'idea di fotogrammi di un film avvincente, o istanti ricordati da qualcuno o qualcosa presente in quel momento. Piccoli indizi, nulla di concreto, ma sufficienti a far pesare sul lettore l'atmosfera cupa, viziata, lugubre del momento. complimenti, una storia breve ma molto, molto bella.

Recensore Junior
13/09/07, ore 15:47
Cap. 1:

La quiete prima della tempesta: sembra di vedere la foresta di notte, lo strisciare, lento e silenzioso, i preparativi di un imboscata. Un'aura di gravità, data dalle scelte linguistiche, conferiscono al testo un tono 'alto', quasi solenne che amplifica la forza e l'esaltazione del gesto e dello spirito guerresco. La bestia nell'uomo si libera: il fuoco, il sangue, l'odio, la fierezza, un coraggio che talvolta sfiora la follia. Nel furore della lotta la consapevolezza della morte altrui o propria (purchè gloriosa, purchè in battaglia) sembra l'unica regola. La vittoria sancisce chi è preda e chi cacciatore... poi il canto della spada risuona come un'invocazione ad Odino per entrambe le parti, nell'eterna metafora della lotta. Brava, un affresco conciso e ben riuscito a cui sono lieta di aver indirettamente contribuito! XD

Recensore Junior
13/09/07, ore 14:04
Cap. 1:

Decisamente poetico ed entusiasmante...ti andrebbe di dare un'occhiata ai miei due lavori originali fantasy? Mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensi.
Con rispetto
Rakyr "il Solitario" Celes

Recensore Veterano
11/09/07, ore 20:43
Cap. 1:

Mi hai chiesto per l'ennesima volta se mai avresti avuto -il piacere et l'onore di ricevere- una mia recensione.
Ebbene, diversamente da ogni aspettativa, alla fine eccomi qui a recensire il tuo ultimo lavoro. Non credo sarà una recensione chilometrica, vista la brevità dello scritto; tuttavia questo quadro disegnato da te in meno di cinquecento parole ha una certa intensità e incisività, che ti vanno riconosciute, e che caratterizzano in maniera adeguata questa storia.
Ho usato un verbo al participio passato, poco sopra, e non è stata una scelta a caso. Perchè, se mi permetti, ho la sensazione che tu scrivi un po' come disegni. Le linee come le righe ritornano le une sulle altre, caratterizzandosi di questo e quell'elemento -ora l'odore della notte, ora il ringhio di un lupo a caccia, ora la visione quasi palpabile della morte in arrivo.
I dettagli che descrivi dipingono un quadro, che ti turbina davanti agli occhi, per la moltitudine degli aggettivi con cui è arricchito e qualificato -cosa, questa, che tuttavia mi sento di segnalare: non è sempre positiva, quindi non esagerare; rischia di distogliere il lettore dal reale filo della storia, confondendolo: una volta ho dovuto rileggere una riga, perchè mi ero persa fuori dalla vera trama.
Molto suggestivo il "canto della spada", che chiude con le sue poche righe narrate dall'arma nella prima persona. Il suo diventare da serva a padrona di chi la possiede, quando si trova nella mischia, il suo essere strumento insieme di morte e di salvezza. Mi complimento poi per l'originalità dell'idea, che è indubbia.
In quanto al lessico utilizzato, due paroline vanno spese. A parte quella parola che ti ho segnalato direttamente -che non vedo cosa c'entrasse XD- lo stile è particolarmente forbito, le parole utilizzate piuttosto ricercate; il testo abbonda di aggettivi di un certo livello aulico -tuttavia come ti ho detto abusarne finisce per diventare negativo, e per minare tra l'altro la scorrevolezza del testo.
Ad ogni modo, ti faccio i miei complimenti, per questa piccola e breve perla. Davvero brava, Dracuccia.
A presto con il tuo prossimo lavoro originale ^__^
Baciottoli,
Rowi.