Recensioni per
Della solitudine, l'incarnazione.
di fuko chan

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
24/04/13, ore 23:13

Eccomi qua con il giudizio del contest.. ne approfitto per ringraziarti nuovamente di aver partecipato e per rinnovarti i complimenti per la storia!
Alla prossima!


Dodicesima Classificata: “Della solitudine, l'incarnazione” di Azzu92 con 46,99 punti

Grammatica e Ortografia.: 9,74/10
La storia è abbastanza curata, sia a livello grammaticale che sintattico fai un buon uso della lingua italiana. Anche la punteggiatura non presenta errori di sorta, nonostante tu utilizzi troppo spesso i puntini di sospensione, ma questo riguarda più lo stile che la correttezza del testo in sé. Nell’insieme non ho molto da segnalarti, se non alcune sviste che ti elenco: ti è sfuggito solo un “si” che vorrebbe l’accento perché affermativo, quindi dovrebbe essere “sì”, ho visto che successivamente hai scritto bene, quindi l’ho considerato un refuso. C’è poi uno spazio doppio qui: “Per creare  nostri simili”. Ti segnalo infine un “pressochè” ed un “finchè” che dovrebbero essere critti, rispettivamente “pressoché” e “finché”.
Per il resto non ci sono altri errori di sorta, brava!

Stile: 8/10
Qui, come ti accennavo prima, devo segnalarti che l’uso che fai dei puntini di sospensione appesantisce la lettura, a lungo andare. Nella storia ne hai fatto largo uso, e ciò ha sortito, secondo il mio parere, un po’ l’effetto contrario: invece di dare ritmo alla storia lo hai spezzato, rendendo la lettura frammentata in vari punti.
Anche i punti esclamativi sono stati un segno molto usato e questi, se in alcuni punti, come nell’elenco iniziale degli Espada sono serviti a spezzare il ritmo lento e ripetitivo che questi stava creando, nelle successive parti l’ho trovato un po’ una forzatura. Da quello che ho capito hai cercato di dare, tramite il punto affermativo, maggior enfasi alle parole del protagonista ma così, fuori da un dialogo vero e proprio e ripetuti così spesso, secondo il mio parere ottengono l’effetto di non rendere del tutto fluida la lettura.
Questo, unito all’uso dei puntini di sospensione, fa si che la storia sia non omogenea, a livello di ritmo e di scorrevolezza, e ciò non facilita il lettore.
Per il resto la storia è ben scritta, hai una buona padronanza dell’italiano e della costruzioni delle frasi. Anche le descrizioni sono brevi ma incisive, adatte al tipo di storia raccontata. Fossi in te rivedrei  soltanto leggermente la punteggiatura perché secondo me è un po’ la pecca della tua storia.

Originalità: 10/10
La tua storia è decisamente originale, a partire dal protagonista. Anche lo sviluppo è ottimo, tocchi diversi punti del suo carattere, dando un’ampia visuale del suo carattere e del suo passato. Mi è piaciuto molto anche l’elenco iniziale, oltre che la parte in cui parli della sua infanzia, della sua vita. In pratica hai preso un personaggio che sarebbe facile liquidare come mostro e ne hai creato un’introspezione inedita e interessante. Brava!

IC personaggi: 10/10
Trattandosi di un personaggio secondario è difficile valutarlo nella sua interezza. In ogni caso posso dire che hai perfettamente utilizzato tutte le informazioni a tua disposizione per rendere le sue emozioni credibili e coerenti con il carattere che ci è stato presentato. L’introspezione che hai fatto è precisa e delinea gran parte del modo di essere del protagonista, con tutte le sue pecche, ma che sono in qualche modo giustificate dalla vita che ha avuto, in passato.
Mi è piaciuto soprattutto che, nonostante tutto il personaggio conservi oltre che i ricordi del passato, anche delle sensazioni, dei ricordi di un amore, anche se sbiaditi. Lo rende più umano, più vero, agli occhi di chi legge.
E il senso di solitudine che permea tutta la storia è il perno su cui ruota tutto, ciò che lo identifica e lo caratterizza, più di tutto.
Anche il breve scorcio degli altri Espada, nel breve elenco iniziale è totalmente centrato e sei riuscita a definire ognuno di esso con una parola soltanto, cosa che ho apprezzato moltissimo.
Il punteggio per questa voce non può che essere pieno.

Gradimento personale: 9,25/10
La storia è bella, molto. Un’introspezione non semplice su un personaggio che viene considerato alla stregua di un mostro e che tu invece ci mostri con delle debolezze e dei sentimenti ‘umani’. Come dicevo sopra il punto di forza della storia è l’introspezione, l’aver ricercato nel passato del protagonista le motivazioni a ciò che è adesso, nell’aver sviluppato i suoi pensieri e emozioni, rimanendo fedele al carattere originale.
Peccato per l’utilizzo dei puntini, che davvero ha penalizzato la lettura a livello di fluidità, che secondo me rimane l’unica pecca della storia. In ogni caso non posso che farti i miei complimenti, anche perché ti sei cimentata in un’introspezione di un personaggio assolutamente non scontato e sei riuscita in pieno nel creare una storia valida.

Recensore Junior
07/04/13, ore 17:17

Voto al contest "Chi è il mostro?"

Grammatica: 6,5/7,5 qualche piccola dimenticanza ogni tanto (come “Hallow” o “Shinigai”) e più attenzione con accenti e apostrofi sulla e, ma per il resto va bene, non ho trovato errori gravi.
Stile e scorrevolezza: 9/10 Ottimo stile, fa trasparire perfettamente il modo di pensare del personaggio. Scorrevolezza niente male, anche se dopo un po’ tendi a passare avanti troppo velocemente.
Caratterizzazione razza/personaggio nel contesto: 10/10 direi che Stark è descritto perfettamente. Forse non traspare tutta quella tristezza nel manga, ma comunque come rincarnazione della solitudine è adatta.
Trama: 7/7,5 Beh, una trama vera e propria non può esistere, considerando il tipo di racconto. Per il voto mi baso sulla descrizione della vita/morte di Stark e sulla originalità.
Giudizio personale: 5/5 Non posso che dare punteggio pieno a questa storia, che mi è piaciuta tantissimo nonostante la tristezza che ispira.
Citazione: 2/2 La citazione c’è ed è ben inserita nella storia.
Tot: 39,5/42


Posizione: 2°

Recensore Master
06/04/13, ore 12:11

Mi è piaciuto moltissimo questo modo di cominciare la storia come una specie di manuale dal titolo "Come si diventa Hollow", specialmente per come descrivi la sensazione di quel buco che si forma al posto del cuore. E' molto triste, ma non potrebbe essere altrimenti, ed è una bellissima introspezione di un personaggio tormentato dal suo ruolo. Anzi, direi che, rispetto al manga, sei riuscita a dargli un notevole spessore. Complimenti.

Recensore Veterano
28/02/13, ore 19:00

Sono davvero, davvero senza parole. Non mi sono mai soffermata a pensare molto su Starrk, sul suo "passato", su tutto ciò che lo riguarda, benchè io sia una fanatica - nel vero senso della parola - di Aizen e compagnia bella. Dopo aver finito di leggere, confesso di aver provato un vero brivido, una sensazione dovuta alle immagini vivide che hai descritto così bene da rendere davvero reali, plausibili, facendomi quasi dimenticare il contesto in cui Starrk è collocato. Per i minuti brevi che ho impiegato a leggere, ho visto quel suo passato, a sua morte, la sua solitudine senza fine. L'angoscia nell'essere morto da solo, e nell'essere solo ancora una volta, poichè in compagnia di nessun'altro che non sia sè stesso, reincarnato in una Fracciòn, Lilynette.
Questa vola tra le ricordate, perchè mi ha lasciato quel senso quasi stucchevole di rimpianto, rimpianto di un passato strappato via brutalmente per colpa di un dolore che alla fine non era nemmeno del tutto suo. Vittima inconsapevole, anche se consapevole solo al culmine della sua solitudine, di un destino che non era il suo, questo Starrk tormentato dai suoi ricordi, diviso tra vita e morte, è davvero ben delineato. Poi ci hai conferito un tono dolce-amaro di certo non indifferente, che offre molti spunti di riflessione, così come la voglia di approfondire di più questo bellissimo personaggio.
Grazie per la bella storia, complimenti davvero.

Spero di leggere altro di tuo, hai un ottimo stile, e delle belle idee.

~ Nexys.