Recensioni per
Corpo
di fedenow

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
15/06/13, ore 16:14
Cap. 1:

L'avevo letta a suo tempo, probabilmente quando le tue storie sui Placebo mi avevano incuriosito tanto da andare a sbirciare in mezzo a tutti i tuoi altri racconti. Non so perché ho deciso di recensire, non so perché lo faccio adesso: in questi giorni mi è tornata in mente. Ho ripensato a questo stile così ricco e fluido, che mi fa pensare a una persona che ha troppe cose da dire e finisce per gettarle per iscritto solo dopo tanto tempo che si astiene dal farlo. Non c'entra, ma quando l'anno scorso io ho avuto il fantomatico "blocco dello scrittore" e sono tornata a scrivere dopo mesi, avevo ancora le idee confuse, non sapevo ordinarle e tantomeno sarei riuscita a farlo con le emozioni, eppure avevo deciso di scrivere, di liberarmi di alcune ansie... E tutto questo breve racconto mi ricorda quello. Si nota bene, almeno ai miei occhi, che quando hai deciso di scrivere queste righe non scrivevi da parecchio - lo dico io che non so assolutamente niente e che non voglio affatto sembrare sfacciata dicendo come la penso XD
Oltre a questo, però, la storia mi ha lasciato un segno. In parte è lo stile che si avvicina al flusso di coscienza, quasi uno snodarsi di emozioni che prendono vita sullo stesso schermo. In parte è anche l'ottica con cui è vista la "relazione" tra lei che narra e lei a cui è indirizzata l'intera narrazione. Non avevo mai visto un rapporto di questo genere sotto questo punto di vista. Prende forme che nemmeno io credevo potesse prendere: è quasi un monologo, taciuto, disperato, che fa da filo conduttore nel racconto di una vita, dei treni, dei tram, delle luci e dei vincoli di certe città più accese di altre, delle feste e della solitudine, dei bar, delle persone, delle parole. 
Tutto questo mi ha lasciato qualcosa che non mi azzardo neanche a spiegare perché finirei per perdermi in un altro racconto - ma il fatto è che qualcosa mi ha lasciato, qualcosa è rimasto, e credo che questa sia una cosa meravigliosa. Penso sempre che la bravura di uno scrittore stia davvero nella sua capacità di emozionare un lettore tanto da lasciargli impresse certe emozioni, certe parole, certe storie. 
Il titolo, a mio parere, racchiude l'essenza della storia: io lo vedo forse come qualcosa che può avere libera interpretazione e che può provocare svariate riflessioni, più affini o meno a quella originale. Ma in fondo è anche questo un bellissimo pregio della scrittura: ciò che viene scritto può destare innumerevoli pensieri differenti da persona a persona, soprattutto quando non è tanto un insieme di parole tra loro accordate, ma un vero intreccio di emozioni che parlano.
Per tutti i motivi già elencati, ti faccio i miei più sentiti complimenti (: E' probabile che mi rivedrai presto su questo fronte: penso almeno che mi addentrerò nella lettura di molte altre tue storie, dato che ammiro molto il tuo modo di scrivere e tutta l'emozione a cui questo si affianca.
xMinta

Recensore Master
16/05/13, ore 22:33
Cap. 1:

Ho cercato di riflettere sul titolo di questa storia e di trovare un nesso con la storia stessa, ma non so se ci sia riuscita o meno. Forse non è poi così importante. Non so dire perchè questa storia mi sia piaciuta, non poso dire di essermici riconosciuta, però c'è uno strato di disperazione, di "tiriamola avanti così, che è meglio di niente", di vita che dovrebbe essere altra, ecco, c'è questo strato che forse accomuna tutte le storie, bene o male, di tutti, sempre, ovunque. Forse è la vita stessa che è insoddisfazione, che poi diventa disperazione. Sinceramente non lo so. Forse siamo noi che amiamo stare lì sul bordo del baratro a spingerci un po' più in là con la testa e pregare di cadere ma continuare a cercare l'equilibrio. Cioè, forse siamo noi che preferiamo, che vogliamo, che dobbiamo, ecco, complicarci la vita E' un bisogno, io lo so, io lo sento, sempre. Pulsa, quasi come fosse una vena sconosciuta. Ecco. Questa storia segue il flusso del sangue in quella vena. E' quel sangue che ti fa scoppiare la testa quando sei sdraiata nel letto e guardi con gli occhi spalancati (o chiusi, è indifferente, tanto è buio) e ritornando alla mente parole, facce, momenti, voci, odori e nulla ha senso o meglio tutto prende senso nello stesso verso, il verso della disperazione. Capisci cosa intendo, vero? Quando tutta la vita sembra essere sempre stata votata a quel momento, a quel dolore, a quell'angoscia. Questa storia è quel sentimento, è quell'angoscia. Ed è per questo che mi è piaciuta, è per questo che mi sono soffermata a scrivere questo flusso insensato: perchè il peso di quest'angoscia è uguale per tutti. Il ripetersi monotono e assordante di domande e risposte sempre uguali, sempre più serrate, da toglierti il respiro.
Forse corpo perchè in quei momenti è la cosa che fa più male di tutte, quella che pesa di più? Dovremmo liberarcene.

Recensore Veterano
11/03/13, ore 22:19
Cap. 1:

Stupenda on-shot(nn so se si scrive così ^^''''')
Meravigliosa *^*
Piacere sn dayana :3
Non vedo l'ora di leggere altre tue opere ;)
Sciau e a presto XD
Ciau ciau
 
Daya

Recensore Junior
11/03/13, ore 14:08
Cap. 1:

Mi ha dato i brividi, e devo ammetterlo, un certo pizzicore dietro pizzi gli occhi. Bellissima, sul serio. È stato meraviglioso leggerti stesa sul divano appena tornata da scuola, quindi grazie di questo piccolo momento di bellezza. Fra le preferite, assolutamente.

Recensore Junior
10/03/13, ore 19:22
Cap. 1:

E così capita che ti svegli una domenica mattina, sei stesa nel letto in mezzo al piumino arrotolato e fissi un soffitto che non vedi nella penombra, non pensando davvero a niente, pregustando il fatto che oggi è domenica e non hai nessun dannatissimo impegno. E poi fai una cosa che non fai mai. Non aspetti neanche di esserti alzata per collegarti a internet. Afferri il cellulare dal comodino e apri efp da lì. Stai aspettando due storie, è vero, ma non c'è un reale motivo di avere così fretta. Né qualcosa che ti faccia pensare che debbano esserci.
Vai dritta agli autori preferiti ed effettivamente una storia c'è. Questa.
Ti ribalti giù dal letto in cerca di un supporto più comodo per leggerla.
La leggi. La leggi per tre volte di fila e per tutto il tempo hai la pelle d'oca.
E una sensazione che non sai come descrivere.
Ti alzi. Fai quello che fai di solito. Ma mentre ti muovi per casa e la musica urla come al solito a tutto volume, ti rendi conto che la storia ti è rimasta addosso. Continua a tornarti in mente a tradimento. E realizzi che cos'è quella sensazione che non riuscivi ad identificare. Si tratta di risonanza. Di immagini che ti sembra di aver visto. Di ricordi che hai solo immaginato. Di riferimenti e pensieri che un po' hai incrociato un po' hai condiviso. Di qualcosa che pensavi fosse solo tuo e invece ti trovi davanti, come restituito da una sorta di specchio che però non è uno specchio.
E non sai bene perché ma questa cosa ti fa venir voglia di piangere e ridere allo stesso tempo.
E poi ti decidi finalmente a sederti e a scrivere questa cosa che dovrebbe essere una recensione ma non è vero, non lo è.
E' solo un modo per dire quanto questa storia sia bella. Quanto riesca ad essere davvero toccante.
In pochissimi paragrafi tracci una storia completa. C'è tutto. Tutte le sue infinite sfumature. Tutto l'amore, tutto il dolore, ma più di ogni altra cosa tutto quello che passa in mezzo. I particolari quotidiani. Sono quelli che si portano dietro la realtà.
L'incipit con lei che balla è bellissimo. C'è una sensazione di abbandono. Come se non ci fosse un domani.
E poi il modo in cui loro due sono incastrate in una storia dalla quale non sanno uscire ma che non riescono a far andare da nessuna parte è così terribile e meraviglioso allo stesso tempo.
Basta. Se non mi pongo un limite vado avanti per altre due pagine e poi divento molesta.
Si è capito che mi è piaciuta? E anche tanto?
C'è qualche altro modo in cui posso dirlo?
Se c'è al momento non sono capace.
Mi piacerebbe sapere di più di loro due.
Sei sempre più brava ad ogni cosa che scrivi. :D