E' davvero fantastica! ;) C sei riuscita benissimo, fidati! :D AMO gli HORROR e questa storia mi è piaciuta un sacco! *.* |
Ciao Mari. Prima di tutto complimenti per la storia è davvero bella. In quanto a come continuarla, beh, sicuramente descrivendo bene anche la morte di Benjamin (che spero sia orrenda cosi impara!) e quella di Lisa. Come farli morire però non saprei. Ci vuole un po' di fantasia perché comunque deve essere diversa da quella di Sam. Più truculenta ancora visto che sarà arrabbiatissima col suo ex. In bocca al lupo spero di leggere presto il proseguimento. Brava. |
oddio o.o sta notte non dormirò AHAHAHAHAHAHHA |
è una storia molto bella diversa dalle altre |
Ciao! Allora, forse come horror, di per sé, lascia un po' a desiderare. Nel senso, la suspance non è molto sottolineata. Ma c'è da dire che sono abituata a Stephen King, quindi su questo punto non sono molto affidabile! :) E comunque la storia mi è piaciuta lo stesso, hai reso bene la sofferenza di Alex, e sei riuscita a farmi entrare in empatia con lei, cosa che comunque non è semplice. L'empatia con un personaggio di un racvonto non è una cosa così facile da ottenere. Continua così! Nephylim Ps: quando vuoi, ci sono anche le mie storie che attendono di essere lette e recensite! |
Dunque... direi che ci sei riuscita. Non è una di quelle tipiche storie che tolgono il fiato, è vero, ma mi ha tenuto abbastanza sulle spine. :) io credo che comunque sia una storia che stia bene da sola. E' affilata come una coltellata, atroce come solo una vendetta può essere e che sia meglio lasciarla in sospeso, alla libera immaginazione. Anche perchè a volte terrorizza di più ciò che non si vede, che non si sa. Stimola molto, molto di più le nostre paure intime, i nostri timori e tremori più sconvolgenti. Il punto focale, che forse ha fatto più paura di tutta la storia (tra le altre cose) è la parte, se vogliamo, paradossalmente più realistica. Quella di lei che rientra a casa e trova l'uomo che ama con la sorella che odia, in quanto rappresenta il perfetto che le manca, che le è sempre mancato. Quello è il vero delitto, una persona non può sopravvivere intonsa ad una cosa del genere, non si può ripartire: in QUEL momento muore una vita. L'angoscia di vedersi morire dentro, di veder appassire tutto quello che ci eravamo costruiti come rifugio, come ancora di salvezza contro la possibilità di essere sconvolti, stanati all'interno di quel guscio sicuro, al di fuori del quale tutto è orrore e rifiuto. Mi sono sentito preso in causa in prima persona, non solo per avermi ricordato esperienze mie, passate, che suscitano ancora in me immense paure e profondi dubbi ed incertezze, ma anche perchè un domani può succedere a chiunque ed in questo mondo spietato e senza cuore non sono certamente i coltelli i principali assassini ad uccidere, ma proprio questi orrori figli della nostra quotidianità. |
Shalvee :) |