Victor Hugo permettendo, proverò a recensire questa one-shot in maniera logica: materia grigia, a me!
Innanzitutto, non smetterò mai di ringraziarti per avermi fatto scoprire questa band fantastica che sono gli Atrium Carceri; credo di aver ormai ascoltato tutta la loro discografia, e quando ho cliccato sul link che hai dato per Reliquiae, scoprendo che si tratta proprio della mia canzone preferita in assoluto, stavo quasi per mettermi a piangere T.T insomma, è...perfetta! Una canzone perfetta per una storia perfetta, infatti...l'ho messa addirittura tra le preferite! Davvero, non ci sono parole. Il tuo modo di scrivere è come sempre a dir poco denso e ammaliante, riesce a farmi immedesimare profondamente tra le righe. Non è una cosa da tutti. E più leggevo, più mi veniva in mente la breve poesia di Salvatore Quasimodo (anche se non c'entra nulla, seppur sottintesamente il caro Victor non mi dà pace!!! Grrrr) Scusa lo sfogo personale. No, ormai sono fuori di testa. Ad ogni modo, la poesia è la seguente:
"Ognuno di noi sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera."
Sì, la solitudine data dell'egoismo dell'uomo. Che lo porta inesorabilmente alla morte. E all'estraniazione.
Bellissimo, come sempre.
(Recensione modificata il 13/03/2013 - 01:50 pm) |
