Eccomi qui, come sempre in prima linea a leggere le tue bellissime parole.

Ogni volta che ti leggo mi stupisco del modo in cui usi le parole, di come ti giostri tra queste armi potentissime. Ed ogni volta adoro le emozioni che susciti. Ma passando alla storia, me la sono letta così tante volte che quasi la so a memoria, e ancora non ho chiaro il mio giudizio.
Anzi no, una cosa ce l'ho chiara: mi è piaciuta.
Ma andiamo con ordine. La tua storia inizia con una frase che induce il lettore a crearsi una determinata immagine del protagonista, Del resto era scontato che vincessi io; ci fai creare un'immagine di questa Katherine decisamente sicura di sè e popolare..insomma, la classica reginetta della scuola.  
E poi che fai? Smonti completamente l'idea del lettore, Ero debole, insicura, e finta. Lo diciamo? Massì, diciamolo: in quel momento ti ho odiato, ma ti ho anche amato, perchè alla fine i perfettini sono troppo banali ed è meglio essere incoerenti e ingiusti e imperfetti, altrimenti che noia.
Ma andiamo avanti, e parliamo di quello che effettivamente prova la nostra giovane reginetta: Ho imparato a nascondere meglio quei segni, disegnandoli in altri luoghi, più coperti e ancora Non ero ancora abbastanza per essere amata..ecco, credo che ciò che hai scritto sia di una bellezza disarmante, oltre che rispecchiare l'amara realtà. Sei riuscito, in due semplici passaggi, a descrivere i sentimenti più profondi della maggior parte delle ragazze di questo mondo. Senza banalizzarli, facendoli un po' anche tuoi. E sai, è confortante leggere di qualcuno che si sente come te, anche se in questo caso è solamente un personaggio di un racconto. Però fa stare bene lo stesso.
Non sto qui a citarti tutti gli altri passaggi che mi sono piaciuti, altrimenti si fa notte..però si, mi è piaciuta davvero molto. 
Ah, quasi dimenticavo..ne aspetto presto una nuova! u.u