Recensioni per
L'ospedale in fondo... non è poi così male!
di Dama DeLupottis

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
06/06/13, ore 20:36

Ciao DamaDeLupottis!
ho letto questa storia per caso, e sono felice di averlo fatto!
presto sarò un'infermiera, e questa tua riflessione mi ha commosso e mi ha fatto pensare... molte cose che hai detto sono vere, sia le cose positive, sia le negative...
io adoro la professione che mi sono scelta, e la consiglierei a tutti anche se non tutti sono portati; a volte anche io dubito delle mie capacità, soprattutto di quelle comunicative/relazionali(io sono molto timida e spesso faccio difficoltà ad uscire da me stessa!!!), perchè, detta tra me e te, per un infermiere sapersi relazionare con gli altri e soprattutto con i pazienti è fondamentale, non solo per le responsabilità ecc, ma soprattutto per cogliere i bisogni del malato e per farlo star bene in un luogo che non è casa sua!
mi è piaciuta molto la riflessione che hai riportato sulle amicizie che si creano tra i vari pazienti, e confermo che in questi tre anni ne ho viste di tutti i colori e di cose inaspettate; come ad esempio una sedicenne che diventa amicissima di un'ottantenne... SPETTACOLO! quella volta ero commossa('naltra volta!) vedendo questa ragazza che mi chiedeva se la signora s'era svegliata, in seguito all'intervento che aveva subito quella mattina... l'amicizia è una cosa meravigliosa!
piccola parentesi: adesso mi devi spiegare perchè non bisogna mai sposare un veneto? Mi devo offendere???
mi ritengo una ragazza molto sensibile, e sentire storie su medici incompetenti o che si dimostrano freddi con i pazienti, mi fa imbestialire: per carità, ognuno ha le sue giornate no, e i suoi cinque minuti di schizzo male... ma cosa ci vuole ad essere gentili? infondo ste povere anime non sanno nulla di medicina! cosa ti costa spiegare due cose che ti chiedono???
purtroppo i medici tendono ad occuparsi della malattia e non anche della persona!
però ti dico che dipende da persona a persona; conosco medici splendidi e molto disponibili anche con i pazienti con tutti, perfino con gli studenti, che a volte, sono delle vere palle al piede(eh già questi sono i commenti che girano....)
Lo stesso vale per noi infermieri!
bene o male che sia, l'ospedale è una grande famiglia, tra medici e infermieri non c'è solo un rapporto di lavoro...(che ci siano anche delle storie d'amore gli uni con gli altri...? può essere! ma i consigli che le infermiere più vecchie danno a noi studentesse sono: mai sposare un medico e mai sposare uno specializzando: poi si innamorano di infermiere più giovani e ti lasciano: sti soliti stronzi di medici!)
e anche se non sembra, già perchè a volte gli infermieri sono molto freddi o distaccati, loro ci tengono molto ai loro pazienti.
i ricordi più belli li conservo da quando ho fatto tirocinio in geriatria... li sono tutti molto anziani, soprattutto nel mio ospedale, dove l'età media e pressoché la stessa in tutti i reparti... si anche in pediatria -.-'
le persone anziane sono cos simpatiche anche se, purtroppo, sono pesanti da gestire! e qui davvero gli infermieri si affezionano a loro; anche se spesso si sente il contrario, e sto male quando sento queste cose, perchè penso: come diavolo fai a fargli del male? potrebbe essere tuo padre, tuo nonno, tua madre, ecc...
forse l'esperienza di una quasi infermiera non ha lo stesso effetto di chi la sofferenza la vive sulla sua pelle... ma io conservo ricordi favolosi dell'ospedale(ok non fraintendermi, è un posto terribile, per certi versi), ma amo il mio lavoro e quello che faccio, come ho già detto; e ci sono emozioni che con un altro mestiere non potrei mai vivere: allegri nonni che ti riempiono le tasche di cioccolatini e caramelle, finché non diventano, per motivi di tempo, l'unico tuo pasto della giornata, un semplice grazie, perchè ti sei fermata ad ascoltare una persona; o un sorriso pieno di gratitudine perchè sei gentile con una persona sola e che nessuno va a trovare, a volte anche per mesi; la tristezza che ti coglie quando dimetti un paziente con cui hai instaurato una relazione professionale che ti ha arricchito; l’adrenalina che sale oltre ogni soglia di limite quando dai l’anima, per rianimare un arresto cardiaco; il brivido di sfrecciare a tutta velocità con la barca-ambulanza per i canali infestati di barche per il centro di Venezia, tra l’euforia dei turisti cinesi che ti riprendono con i cellulari pensando che sia la scena di un film d’azione, il tutto condito con i sorrisi più ammalianti degli autisti dell’ambulanza, che sembrano uscite da uno spot di dolce e gabbana, quanto sono infighettati e bellocci, che ti fanno sentire per pochi attimi come una Bond-gilr; essere l’unica ragazza in un equipaggio di soli uomini che affettuosamente ti apostrofano dicendo “dottoressa”…, il fascino della divisa verde o di quella rossa bordeaux, o il fatto che la mascherina da sala operatoria renda tutti più fighi, anche se sotto ci sta un cesso!!!
sono piccole cose, che riempiono di attimi piacevoli un lavoro che può essere una vera Sparta!
Ok, perdonami!!!!! mi sono dilungata anche troppo con altrettante cavolate, e tutto per dire che mi è piaciuta moltissimo la tua storia, e semmai volessi potremmo scrivere qualcos’altro su questo argomento, magari una cosa a 4 mani… pensaci, mi farebbe piacere portare alla luce certi aspetti della sanità, che non si conoscono… quelli più comici e positivi ovviamente!!!
Non è da tutti scrivere una riflessione come la tua e mi è piaciuta molto!
Spero che tu stia meglio ora, e che non debba più ricorrere ad altri interventi; ti auguro in bocca al lupo,…. E: VIVA IL PURE’ DELL’OSPEDALE!!!!!!!
Si infondo l’ospedale non è poi così male!!!
Un bacione e complimenti!