Recensioni per
Questa è una promessa
di _Juddy_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/06/13, ore 14:19

Salve cara ^^
Ti ringraziamo innanzitutto per aver partecipato al nostro contest. In seguito riportiamo i nostri pareri personali, poi la media dei punteggi. Ti invieremo la classifica del contest il prima possibile ^^
 
Parere di Fay:
Grammatica/Ortografia/Punteggiatura (compresi gli errori di battitura!!): 8/10
Originalità: 4/5
Rispetto del tema (e coerenza con l'epoca prescelta): 6/10
Caratterizzazione dei personaggi: 2/5
Gradimento personale: 7/10
Totale: 27/40
 
Grammatica: Molto buona, ma forse avresti potuto evitare quel continuo andare a capo ^^
Originalità: Il tema della Seconda Guerra Mondiale è usato e stra-usato, ma non ho nulla da aggiungere (?) perché comunque la trama è abbastanza buona (?)
Rispetto dell'Epoca: Qui ho notato un pesante errore: non hai descritto gli effetti della bomba atomica. Da come hai descritto la seconda parte sembra che tutto sia… normale (?). Insomma, spero tu sappia bene quali sono state le conseguenze della caduta della bomba. Inoltre penso che, se Kageyama in quel momento era tanto vicino da poter vedere lo sportello dell'aereo aprirsi è chiaro che di lui, dopo l'impatto, non sarebbe rimasto nulla: la bomba l'avrebbe annientato in pochi brevissimi secondi. E Afuro? Afuro come può essere ancora vivo e soprattutto vegeto? Insomma, per farti capire, questa è una lacuna abbastanza grave. Non gravissima, ma grave. Lo sterminio di Hiroshima e Nagasaki non è stato per niente uno scherzo, te l'assicuro: tanto per capirci, di alcune persone sono rimaste solo le ombre, letteralmente. Ti consiglio di rivederti questo passo della storia ^^
Caratterizzazione: E qui veniamo alle dolenti note (?). No, a parte gli scherzi… qui il punteggio è basso per il semplice fatto che non ho visto Kageyama e nemmeno tanto bene Afuro. E soprattutto non capisco da dove spunti fuori questa Kageyama/Haruna: ok, se hai voluto sceglierla per la fanfiction è una tua scelta e non posso biasimarti, ma mi piacerebbe sapere cosa ti ha spinto a metterli assieme e inserire Afuro come loro figlio (?). Sembra quasi che tu abbia scelto i personaggi un po' a caso, diciamo, senza contare che se avessi scritto su qualcun altro non avrei capito niente lo stesso. Pensa che io al posto di Kageyama pensavo ci fosse Shirou, e quella coppia l'avrei anche perlomeno capita dato che si vede un po' in giro, ma non avrei capito la nascita di Afuro lo stesso. Per il carattere di Afuro non posso commentare, del resto è solo un bambino… insomma, in questa fanfiction non c'è per niente caratterizzazione. 
Gradimento personale: … Insomma, è un po' il resoconto di ciò che ho detto prima: mi è dispiaciuto che tu abbia preso la bomba di Hiroshima così alla leggera e per quanto riguarda la caratterizzazione sono molto… triste? Insomma, sarebbe stato bello se tu avessi voluto approfondire un po' di cose… Sebbene la trama sia a tratti commovente. Ma non perderti d'animo, sono sicura che il prossimo contest andrà meglio ^^ Ora ti lascio al giudizio di Zael, buona fortuna!
 
Parere di Zael:
Grammatica: 8/10
Originalità: 3/5
Rispetto dell’epoca: 6/10
Caratterizzazione: 2/5
Gradimento personale: 6/10
Totale: 25/40
 
Partiamo dal contesto storico: la vicenda avrebbe senso se ambientata prima delle bombe su Hiroshima e Nagasaki, in quanto, una volta sganciate, quasi nessuno riuscì a salvarsi, e coloro che ci riuscirono certamente subirono l’effetto delle radiazioni; in più, non era una bomba a neutroni, ma una classica bomba all’uranio, perciò distruggeva anche gli edifici; impensabile che ci fossero edifici distrutti solo parzialmente. Parliamo dei personaggi: Afuro è coreano, perciò non aveva motivo di essere lì, e la pairing Haruna/Kageyama non me la vedo proprio.
Detto questo, almeno la grammatica si salva, perché ho trovato pochissime frasi legnose, e quasi nessun errore di sintassi e di ortografia.
Zael
 
MEDIA DEI PUNTEGGI: 26
 

Recensore Master
18/03/13, ore 20:53

QUESTO SAREBBE IL KAGEYAMA BUONO?! *esplode*
Okay, devo cercare di darmi una calmata…
*si camomillizza (?)*
Fatto! ^^”
Ciao Juddy-chan! <3
Stai prendendo il giro di dedicarmi un po’ troppe shot… Non merito mica tutti questi tuoi lavori! u.u
Sono troppo insensata! çOç
… Ehm, sì. Diciamo che come inizio è da scordare.
Ci sono state delle premesse migliori, questo sì.
Ma c’era qualcosa in questa shot che mi ha fatto perdere il controllo…
Che mente delicata, la mia. çOç
MAH! Sono fatta così, quindi è inutile lamentarsi troppo. -u-
Bando alle ciance, passiamo alla recensione.

Parte 1 – Prima dell’allarme

La prima impressione che ho avuto della narrazione è stata quella della velocità.
Tutto scorre intorno ai due personaggi che, pur essendo immobili, provano una serie di emozioni contrastanti e non totalmente consapevoli.
Sono pensieri forti, molto incisivi.
La narrazione, prorompente della sua aggressività, è abbastanza povera di termini.
Non te ne faccio assolutamente una colpa, nonostante tutto: sono infatti un ammasso di pensieri, e tutti sappiamo che, mettendoci un attimo a riflettere, arrivano di getto una serie di emozioni, concetti difficilmente catalogabili e sistemabili, nel momento in cui sopraggiungono nella nostra mente.
Tu hai semplicemente riportato la serie di pensieri che affollano la cosciente di Kageyama, ancora stravolto dalla perdita della moglie causata dal crollo dell’abitazione, e lo disorientano.
Se fosse da solo, magari riuscirebbe anche a pensare di poter recuperare la lucidità necessaria… Ma col figlioletto di fianco non è affatto semplice.
Il bambino, nella sua tenera ignoranza, non ha ancora idea di cosa possa essere accaduto; e il padre non riesce a capacitarsene. Certo, il senso di colpa, la paura, l’ansia sono tutte emozioni che ancora prevalgono in lui, ma non è certo il momento di mettersi a ragionare con calma, camomillizzandosi, come dico io. ^^”

Parte 2 – La fuga

Scatta infatti un allarme, e seguendo la narrazione repentina i due lasciano il luogo dell’abitazione ormai distrutta…
Beh, certo, l’uomo vuole proteggere il bambino, ma non sembra ancora emotivamente pronto.
Inizialmente, sembra avere qualche incertezza.
Mi è piaciuto il paragone degli occhi di Afuro… E’ facile pensare al rosso in quel modo, quando si è in una situazione del genere… çOç  Nonostante tutto, la fluidità delle parole è toccante.
Dopo aver percorso un breve tratto, Kageyama si arresta nuovamente.
Mi ha stupito tantissimo l’intervento così violento e deciso del piccolo Afuro.
E’ parso quasi più coraggioso e determinato del padre, in quel frangente.
E’ vero che, nella sua ignoranza e semplicità, il bambino desidera la vita, nonostante tutto.
Ha perso la casa, ha perso la madre… Ma non si arrende.
E’ un coraggio dato solo dalla fanciullezza, secondo il mio punto di vista.
Kageyama infatti, tende invece a fermarsi. Ad arrendersi. A dire basta.
Il suo animo evidentemente ha dovuto subire troppo,e non è più in grado di combattere.
Se la luce degli occhi del figlio lo rigenera, è solo per qualche minuto, perché la morte è qui, dietro l’angolo.
O, se si vuol essere attinenti alla shot, proprio sopra la testa di tutti.
Come un enorme fardello che più si cresce più pesa, perché lo si sente più vicino.

Parte 3 – La morte di Kageyama e la conclusione

La parola “Buio” all’inizio del discorso è molto azzeccata.
Perché riesce bene ad esprimere l’ambiente intorno al protagonista.
Buio… Ti è mai capitato di tenere gli occhi chiusi, e vedere tutto scuro, poi aprirli, e vedere ancora più buio? A me sì, proprio in questi giorni.
Non riesco a dormire la notte perché mi battono in modo ossessivo e violento le orecchie, e così rimango spesso a guardare, appunto, il buio.
Io però, so che presto o tardi, la luce del sole passerà dalle tapparelle e nelle altre stanze sentirò accendersi le luci. Invece Kageyama no. La luce, lui, non la vedrà più.
Durante il breve dialogo che ha col figlio, sembrano entrambi inghiottiti dal buio.
Il buio della morte, come tu stessa hai scritto.
E’ qualcosa di molto profondo, qualcosa di terribile ed oscuro.
In ogni caso, sei riuscita a rendere la morte qualcosa di sereno, in un certo senso.
Quei sorrisi deboli, quelle frasi tenere… C’è tranquillità, nella morte.
Anche l’ultima frase, “Haruna sto per raggiungerti...” è tanto terribile quando rilassata.
Nel senso: Kageyama vede nella morta la possibilità di tornare con la sua amata, di poter allietare in un attimo le sofferenze e le angosce che la guerra avevano scaturito in lui.

Parte 4 – Commenti generali sulla storia e sulla tecnica

Come storia ho poco da dire: la trama è intrecciata fra flash-back e pensieri, non c’è vera azione, vero svolgersi degli eventi.
Il tempo pare essersi dissolto, e anche lo spazio perde la sua materialità.
Quando si legge, ci si ritrova in una sorte di blocco, di stato sospeso fra la paura e la serenità, fra l’angoscia e la calma, fra il rumore e il silenzio, fra il passato e il presente, fra la luce e il buio…
Tutto questo può avvenire soltanto perché la narrazione è in prima persona: il protagonista, scosso dallo svolgersi degli eventi, non riesce a pensare lucidamente, ritrovandosi improvvisamente in una realtà incomprensibile e nella quale non riesce a trovare pace.
Solo con la morte, che sopraggiunge in maniera repentina ed immediata, si riesce finalmente a trovare la stabilità, la calma.
Per quanto riguarda lo stile ed il linguaggio, posso solo farti notare, come già detto in precendenza, la narrazione sia talmente veloce che impedisce al lettore di rendersi realmente conto dello svolgersi delle vicende.
Sembra proprio di vivere quest’avventura, anche se il termine mi pare poco preciso, nella mente del protagonista: quindi nella paura, nell’inconsapevolezza di cosa succede, dell’incapacità di ritrovare un minimo di lucidità e, soprattutto, nel caos.
Per caos, intendo proprio quando gli avvenimenti intorno a noi si rivelano così insensati e rapidi nel loro susseguirsi, e noi non riusciamo a focalizzarci su un solo pensiero e concluderlo, perché subito ne arriva un altro, e poi un altro ancora…
Così si svolge la vicenda, senza capo e senza coda.
Leggendola, tutte le conoscenze che il lettore ha svaniscono, sembrano dissolversi perché inutili.
Tutto quello che sappiamo, tutto quello che diciamo e raccontiamo a mente fredda, lì, in quel momento, in quella situazione, pare senza una logica; la sola logica, è il caos.
Quel susseguirsi di avvenimenti troppo repentini che ci confondono e ci travolgono, finchè non si arriva alla fine, dove pare proprio prendere una facciata.
La morte, arriva talmente frettolosa che non si riesce ad accorgersene.
Sembra di finire in un tornado, dalla velocità e bramosità in cui presenti le scene.
Brava, posso dire che ti sei calata molto bene in un personaggio… beh, di cui scrivi in tutt’altra chiave. XD
Non sarà stato facile trattare una situazione del genere riportando questo tipo di riflessioni proprio da Kageyama, che tu hai presentato come tutt’altro uomo, nella tua long. ^^”
Beh, posso permettermi una battuta? A quest’uomo ne facciamo passare di tutti i colori sul serio. Nemmeno nell’anime l’hanno risparmiato.
Certo, ovviamente le due morti non sono nemmeno paragonabili… Però…
Sempre lui, oh. *^* 

Non so, sono un po’ scombussolata.
Secondo i miei standard, potrei scrivere ancora molto di più, ma credo che possa andare.
Sono abbastanza stanca.
Sai, non sto molto bene.
Come ti ho detto prima, è qualche notte che non dormo più, inoltre il dolore alle orecchie è prepotente ed aggressivo… Non mi lascia quietare un attimo.
Ah, ho aggiornato la mia long, quella di noi ragazze. ^^
E, non temere, adesso vado a scrivere anche la recensione all’altra shot.
Te l’avevo detto che ce l’avrei fatta, prima o poi. *u*
Adesso scusami, ma sono un po’ disorientata…
Ah! Quant’è brutto stare male…!
Baci,
Sissy-chan <3 <3