Che dire. Bella, anzi stupenda. Però mi ha lasciata anche un poco confusa :p
Sì insomma, non è che sia chiarissimo XP Dunque: Grell si ritrova a mietere l'anima dell'ennesima donna incinta che decide di togliersi la vita, e di conseguenza anche quella del bambino: già con questo incipit mi si stringe il cuore per Grell: lei (sì, anche per me è una lei) che vorrebbe disperatamente un bambino, si trova a dover dare il colpo di grazia a coloro che ne sono già in possesso ma che lo rifiutano. Ed è arrabbiata, le si rivolge chiamandola assassina, puttana. Con la frase "meglio che lui esca e trovi posto nel cesto, dove sarebeb dovuto davvero essere" mi sembra di capire che ti riferisci al bambino, e che la cesta (o la culla, che a dir si voglia) sia il luogo dove dovrebbe trovarsi; ma lui (o lei) in quella cesta non giacerà mai.
"Dovrei considerarli come un'anima e mezza?" Questa domanda è interessante. La donna è una vittima a tutti gli effetti, ma il bambino? Tecnicamente non è nato, ma ha pur sempre un'anima, giusto? Quindi va considerato, almeno come "metà".
E veniamo alla seconda parte, quella più incasinata: sarà questione di tempo.....prima di che? Ecco questa parte non mi è chiara, così come anche il riferimento a Will. Sarà questione di tempo prima che lui sappia dei suoi sentimenti, o forse del suo istinto materno? Non lo so, illuminami! XD
E per finire, quella frase: almeno il rosso mi fa compagnia....insomma, sei riuscita a toccare tutti i tratti della personalità di Grell, anche solo accennandoli: il suo sentirsi donna e il suo desiderio di avere un figlio; la sua passione per Will; il suo temperamento impetuoso, sadico e decisamente "non distaccato" come ogni bravo shinigami; il suo amore per il rosso; e infine, la solitudine. Ho sempre pensato che Grell si senta un pò sola, senza Will e lontano da amici/colleghi quali Ronald, Eric e Alan.
Compliementi vivissimi. |