Ahhh, non chiederti perché la mia recensione a questo primo capitolo arriva solo ora. La risposta è unica e semplice.
Sono cretina.
La mia è stata una svista, non avevo visto per niente la pubblicazione e adesso che ho notato che c'era un secondo capitolo mi sono sentita male.
Bando alle mie inutili ciance, spero che comunque questo tardivo recupero ti abbia fatto piacere, forse mi avrai pensata, visto che non faccio altro che rompere e stalkerarti, e poi non recensisco. Ma adesso ci sono!
Bello davvero il paesaggio che ci descrivi, questo sentiero di foglie secche, secche un po' come Yamamoto e Gokudera, il cui rumore, scricchiolio, sembra quasi risuonare durante la lettura...l'ho trovato fin da subito molto poetico, non di quei titoli che si mettono a muzzo, lo trovo artistico.
Il secondo paragrafo, su Hayato mi ha leggermente distrutta. Un piccolo dettaglio per dirti, che se anche questo capitolo fosse stato composto da questo solo paragrafo, avrebbe comunque pesato parecchio.
Sto leggendo e recensendo man mano, quindi dovrei cominciare ad avere paura anche di questa tua storia? Tu mi fai sempre paura con le tue storie in realtà, forse te l'ho già detto una volta e magari sarai stanca di sentire sempre le stesse parole - ma d'altronde sono sempre io eheh- però queste tue storie tirano fuori tantissimi miei elementi, chiamiamoli così. E quindi mi sento sempre spiata o scoperta.
Trovo carina anche la spiegazione che ci dai sulla vita del fanciullo Yamamoto. La figura della madre di Yamamoto ha sempre stuzzicato la mia curiosità, non che cambiasse molto saperlo, ma detesto quando non viene chiarito ogni aspetto del personaggio che più adoro.
E tu ci fai capire, in maniera molto semplice e studiata, come si è formato Takeshi, perché da
"Quel giorno si era impegnato affinchè suo padre fosse felice, ed era stato sempre un bambino bravo, allegro e felice.
O così, almeno, pare."
E già, almeno pare. Perché Yamamoto probabilmente allegro e felice non lo è proprio, come il suo compare mezzo europeo, anche lui vaga alla ricerca di qualcosa che non conosce e vive ogni giorno per trovare qualcosa che affievolisca, ammutolisca, quel senso di vuoto interiore che lo attanaglia, quando questo si fa sempre più forte.
Passo al secondo capitolo! |
