"Mio Dio! E' pieno di stelle!"
Quale preciso intenditore del cinema fantascientifico non riconoscerebbe questa sottile citazione?
Ebbene,è pla frase pronunciata da David Bowman in 2001: Odissea nello spazio,quando attraversa il velo che separa tutti gli universi esistenti. Mi è venuta in mente quella scena leggendo le prime parole della tua dolce poesia,dove narri di "una coltre di nubi",oltre la quale vedi un'infinità di cose.
Credo sia questo uno dei temi principali della tua poesia,ed è meraviglioso. L'essenziale è invisibile agli occhi,dissero una volta: ciò per cui vale realmente la pena vivere non può essere percepito dai normali sensi e a causa di questo qualcuno obietta persino che tali chiavi di una lucida comprensione della vita e del senso intrinseco di quest'ultima possano esistere. Un po' come la fede,no? O ce l'hai o non ce l'hai. Non sussistono scappatoie di sorta.
Ma andiamo avanti. Ridurre la tua poesia al tema della visione (caro a Leopardi,se ben ricordi!) sarebbe estremamente limitativo e ingiusto. Proseguiamo insieme,ti va?
"La solitudine aiuta,nei momenti più tristi".
Leggo in queste soffuse parole un disperato bisogno di ancorarsi a poche ma incrollabili certezze. Pilastri che spesso possiamo scoprire solamente nei fondali oceanici della nostra mente,laddove nessun altro può seguirci. Un abisso scuro e impenetrabile,dove sogni e visioni si amalgamano al reale divenendo indistinguibili da questo.
Tuttavia c'è un prezzo da pagare. La solitudine ci separa nettamente dalle altre persone,spesso ponendo cancelli invalicabili e fatti di imbarazzanti silenzi o di dolorose verità. E come dici tu,cosa possiamo fare per "tornare a sorridere"?
L'enigma viene deliziosamente risolto nella fine della poesia,come un mirabile gioco di scatole cinesi nel quale l'ultima cela in sé la chiave,la soluzione che tanto a lungo ci è sfuggita.
E' l'Altro,la via d'uscita al tunnel dei silenzi. E la solitudine,che ora appare come antiquata e inadeguata,ci pare davvero solo come "una scusa": ora cerchi qualcosa chiamato ragione...
...che altro non è che uno spontaneo e genuino gesto del cuore,una mirabile spinta di vera compassione.
La tua splendida poesia culmina con questo folgorante anelito all'essere ascoltata dall'Altro,in una meravigliosa contrapposizione semantica: la luna,nelle notti più buie. Una superba antitesi che chiude una drabble fantastica e meravigliosa,degna di essere pubblicata e letta da ogni anima affine alla tua,alla mia,alla nostra. Tergiversare in futili e ovvi complimenti sarebbe solo come riempire i silenzi creati dalla tua poesia con superficiali banalità. Hai un'abilità a dir poco musicale e incantata nel trattare di certi temi,e spero tu possa andare avanti a farlo fino all'ultimo dei giorni.
Priveresti il mondo di una voce dalle parole incantevoli,in caso contrario.
Concludendo con un estratto dalla "Fenomenologia dello Spirito" di Hegel,
"L'unico modo che abbiamo per affermarci e riconoscere noi stessi è nell'incontro con un'altra autocoscienza".
Un forte abbraccio,un bacio e un augurio di buona fortuna. Possa la vita infondere nel tuo cuore un ardente senso di speranza e che questo possa essere incrollabile,come una di quelle certezze da me sopracitate.
Alla prossima,Sef.
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Dave. |