Una prece,titolo: APOLOGIA DELLA CAROTA. In quei tempi si ebbe la fortuna di sorbire brodini sipidi ma di temperature decisamente inadatte.Vieppiù che di per se faceva già primavera.La prima vera volta in cui videro la luce fu di notte. E ad occhi chiusi per giunta. Giunta (la notte in questione) poco occorse da lì all'amplesso tra atto e parola-nota-suono. Ora, si noti in che modo il Red descriva le cose che gli appaiono al cervellino insonne.Vi è una strana maestria del grottesco. Si suppone, noi altri, che vi sia un rapporto enorme tra il grottesco e la GROTTA. No, nessuna volgarità, apparte forse voi che leggete. Non vi è niente di volgare nell'origine del mondo. E della vita. Ma, RICORDIAMOLO, anche di tanta non-vita. Non-morte và. E da qui la carota.Carota non come ortaggio ne come sotterfugio fallico (al posto del).Bensì carota come carota.La carota del cavallo per intenderci, non quella del coniglio Warneriano, egli la anela, l'altro la possiede in molteplice copia.Mille le analogie possibili ora tra grotte e carote, nessuna delle quali implicano atti ludico-orizzontali.Chi ha orecchie per intendere viva.Gli altri sono già morti, che gli parlo a fare.. Si ringrazia l'Arroganza, sponsor dei mondiali 2008 di snobismo e la Noia, promotrice (lei si) di un numero enorme di attività inutili. Bel racconto alla fine.La forma perfezionabile, i termini leggermente OverPulp. L'impronta però c'è. Quella conta. Fino a 9, ma saltando il 2, che come ben sai non esiste. Mind The Carrot. Peace. El Muerte, AKA, Nonno Distratto, AKA Nonno Dispotenza AKA Nonno Disbari, come il 3 il 5 il 7 e il 9 con il raffreddore. L'1?L'unono.Sta bene da solo. ReCensore.