Recensioni per
A Song For Every Moment
di saitou catcher

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/05/13, ore 23:10

Struggente. Questa è la parola che mi affiora alle labbra leggendo il capitolo dedicato alla morte di Andrè. Mi ha fatto davvero emozionare l'immagine di quest'uomo meraviglioso (c'è ne fossero....) che per la prima e unica volta proprio alla fine della sua vita chiede apertamente alla sua amata di stargli vicino, cercando protezione in lei. Che tenerezza, che delicatezza anche nell'apoteosi del dramma. Veramente bello e commovente. Quel "stammi vicina" strappa davvero il cuore.

Nuovo recensore
13/05/13, ore 15:26

Ho iniziato adesso a leggere questa raccolta, e mi è piaciuto molto questo primo capitolo...le parole della canzone ben si adattano allo stato d'animo del soldato, rimasto in vita mentre ha visto gli amici morire per una causa a cui ormai non sa più se credere..Hai descritto molto bene la sua disperazione, il sentimento lacerante che lo lega a quei fantasmi che a un certo punto crede di vedere e che non può più ricondurre a sé. Un'ottima analisi introspettiva del personaggio in questione, che porta con sé un infinito dolore..e la vecchia caserma vuota e fetida era il luogo più adatto per quei ricordi, per la sua amarezza e per il vuoto che è in lui, e che torna a dolergli ...
Molto brava, a mio parere hai espresso molto bene quel che c'era da dire sul dolore di Alain per gli amici perduti, per una vita che sta portando avanti da solo, quando avrebbe preferito morire al posto loro...
Proseguo con la lettura ...

Recensore Junior
29/04/13, ore 15:26

Allora... direi stesse considerazioni del lavoro recensito precedentemente.
Bello, ma non adoro il "genere".
Ammesso che meriti un simile nominativo.
In ogni caso... non nominare razze di cavalli senza saperle distinguere, no? Hai idea di che aspetto abbia un sauro??
O un roano? O un baio? O un Clydesdale? O un andaluso?
O magari non conoscevi la metà dei nomi...?
Comunque, un po' di cose, per Catcher:
1) cos'è la "muzza"?
2) domanda: perchè non rileggi mai un pengo prima di pubblicarlo?
3) domanda personale: perchè ogni volta che pubblichi qui devi reimparare a usare l'editor da capo?
4) Alain non ringhia, Alain tuona.
5) E POI, PORCO CANE, BASTA CON GLI ACCATTONI!!! E CHE È?
Mah...
FABRIZX

Recensore Junior
02/04/13, ore 09:19

Wow! Uno dei miei musical preferiti e un vero capolavoro! Anche vedendo la recente versione filmica di Hooper ho pensato a Oscar, e in certe scene ricorda molto da vicino la nostra "Rosa di Versailles" (ma ovviamente è Hugo che s'è ispirato alla Ikeda, non il contrario eh!). MI è piaciuto molto questo primo capitolo, Alain è un personaggio tanto divertente quanto triste nella storia, e questa canzone sembra fatta apposta per lui. Attendo il seguito!!

Recensore Veterano
02/04/13, ore 00:32

Ti ho trovata per caso; sono stata attirata dal titolo della tua fanfiction e l'ho letta...
Bella! Mi è piaciuto il tuo modo di scrivere e mi è piaciuto molto il tuo Alain che, peraltro, tiene molto fede al personaggio della Ikeda. Ho sempre avuto l'impressione che fosse un tipo rumoroso perchè troppo timido per esternare i suoi sentimenti e così, fingendosi uno spaccone, nascondeva la mondo intero i suoi pensieri e le sue storie. La scena che racconti è molto realistica, e triste, purtroppo. Mi pare di vedere Alain che entra nella ex caserma, ormai solo, triste e sconfitto dagli eventi della storia e di cui si sente sempre troppo in colpa.
Da fedelissima di Oscar e Andrè, ho sperato fino al termine dell'episodio che, grazie a qualche diavoleria "cinematografica", saltassero fuori vivi e vegeti proprio loro due, a dare conforto all'anima disperata che non ha mai finito di pensarli e a dare conforto anche agli irriducibili come me!

Recensore Junior
30/03/13, ore 23:51

Carissima!!!!!
Wow, non mi sarei davvero mai aspettata che mi dedicassi il capitolo!!! Sono commossa e onorata, davvero!!
Ma sono commossa anche per la storia.
Mi ha colpita molto!!
Alain.. l'immagine che la Ikeda ci da i lui alla fine è molto triste.
Solo, zappa la terra limitrofa a due tombe.. solo, vive nel ricordo del suo unico vero amico e di quel comandande così singolare, ma così unico e ammirevole!! Solo, pensa alla sua piccola Diane e alla sua povera mamma. Solo, lontano da Parigi, perchè in quel posto che gli ha strappato ogni affetto proprio non riesce a stare!!
Solo allora, in quella famosa puntata 40, e solo ora, come allora.
All'inizio pensavo che fosse tornato, dopo anni, a palazzo Jarjayes e l'ho capito solo quando l'ho letto che in realtà era in caserma.
E' lì per aiutare Bernard, per parlargli di Oscar, di André.. perchè parlando di loro pensa di poter rivivere i momenti in cui loro erano con lui, in cui lui litigava con Oscar e derideva André per il suo amore impossibile.
Ma lì, in quel luogo carico di ricordi, comprende che per poter parlare di quello che erano stati deve prima accettare che loro non ci siano più.
Deve prima accettare il fatto che loro non siano felici ad Arras, ma anime lontane che vegliano si di lui.
Morti per la rivoluzione, la libertà, l'amore. Morti invano, ma morti convinti di essere nel giusto e felici di averci almeno provato a cambiare le cose. E morti amandosi ed essendosi amati... una sola notte? No, tutta la vita!
E così, in quel posto carico di ricordi, di affetti e di solitudine Alain riesce ad urlare al mondo di sentirsi in colpa per quello che è succeso, riesce a confessare la croce che per anni gli è pesata sul cuore come un enorme macigno: la convinzione che avrebbe dovuto essere lui a morire.
Perchè lui non aveva nessuno, perchè di lui si sarebbero presto dimenticati.
Una cavolata immane, perchè nè André nè Oscar si sarebbero mai dimenticati di lui.
Si tormentava per non aver fatto niente per cercare di impedire ad André di combattere e per aver spronato Oscar a guidare i cannoni, ma ci sono cose che la nostra semplice volontà non può cambiare, perchè a volte le cose devono andare in quel modo e tu non puoi farci niente.
Ed è proprio in quel luogo a lui infondo tanto caro che Alain riesce finalmente ad accettare la loro morte e il fatto che lui è lì, vivo e, vivendo, vive anche per loro.
E ora è pronto per guardare avanti, portandoli sempre nel suo cuore grande, facendoli vivere lì dentro... dove vivranno meglio che ad Arras.
E ora è pronto per parlare di loro.
"Poi si voltò e uscì a passi lenti senza voltarsi, mentre il vento faceva fremere i petali della rosa e gli richiudeva dolcemente la porta alle spalle."
Inutile dire che nel leggere queste righe mi sono commossa!!
Bravissima, davvero!! Splendida, toccante, poetica..
A presto!!
Con affetto!!
Lady Françoise

Recensore Veterano
30/03/13, ore 20:10

Ciao tesoruccio!!!!(immagina insieme al mio tesoruccio un stuolo di fidanzati che si sbaciucchiano e sai di chi parlo XD) comunque tralasciando i miei scleri, bellisshima storia!!! Shishi, solo che ho trovato un errore di battitura "minacciata da quella gente che desiderava con tuttu se stessa aiutare" o meno che tuttu non sia un nuovo vocabolo dovresti correggierla XD, beh la storia e bella, la prossima mi aspetto di farla INSIEME al telefono come sempre, la metto tra le seguite, e chissà...un giorno forse potrà andare tra le preferite chissà...comunque continua così perché la descrizione dei tavoli era perfetta XD come quella dei vicoli (che ti ricorda questo?) beh quando puoi chiamami che così continuiamo la nostra storia, che mi aspetto ti recensisco XD ve beh va, ti lascio andare, continua a scrivere, la prossima potrebbe essere..."do you hear the people sing" don't you? Bye bye
Ps rendo pan per focaccia
(Recensione modificata il 31/03/2013 - 10:20 am)