Brividi. |
Ciao, in genere non leggo storie sulla Voyager... non per altro, ma perché è la serie che mi è piaciuta di meno tra tutte, diciamo che non mi ha particolarmente entusiasmato, nonostante io abbia sempre reputato interessante il personaggio del capitano Janeway. Ma dato che la flashfic era tua, ho pensato che ne sarebbe valsa la pena leggerla, diciamo un po' sulla fiducia. In effetti, mi è piaciuta molto! Mi colpisce sempre molto come riesci a ritrarre le scene e i movimenti dei personaggi con poche e chiare parole. In una riga, sappiamo già chi è il personaggio e cosa sta facendo, ci dai un'immagine molto, molto chiara e questo ti permette quindi di spaziare nella sua introspezione per tutto il restante. Secondo me hai colto in pieno in significato di una flashfic (o una drabble) che per me sta nel riuscire a cogliere un momento ed elaborarlo al meglio delle proprie capacità. In questo caso c'è la preoccupazione e la paura per quanto sta avvenendo e secondo me l'hai descritto proprio bene. |
Effettivamente settant'anni da casa è un infinità di tempo e la Voyager catapultata così lontano da casa nel quadrante delta ha molte difficoltà per accorciare il ritorno verso i propri spazi conosciuti e il morale dell'equipaggio può risentirne. Ciao alla prossima un bacio un abbraccio e buona pasqua con leggero ritardo. Cristina |