Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)"
Grammatica e stile: 8.9/10 (grammatica: 4.9/5 + stile: 4/5)
Suv – SUV (è un acronimo, quindi va tutto con la lettera maiuscola). Ricompare nel testo più volte la parola, ma te l’ho segnata come errore soltanto una volta. -0.1
La storia è molto pulita: le frasi sono ben articolate, la punteggiatura usata in modo giusto e l’uso del lessico globalmente molto adatto. Leggere la tua storia è stato senz’altro un piacere. L’appunto che ti faccio è per alcune scelte lessicali che stonano un po’, come ad esempio: Volse lo sguardo verso una chiesetta con i muri bianchi e il portone di legno, si avvicinò a essa. Invece di essa avrei usato un “vi si avvicinò” che è più colloquiale. Non si tratta di un errore, ma di una scelta desueta che non si accorda con il resto del lessico. Allo stesso modo ho trovato le descrizioni del paesaggio in alcuni punti ridondanti, come ad esempio quella iniziale che non ancora entra nel vivo del racconto e su cui non sarebbe stato forse necessario indugiare troppo. Nel complesso, però, ribadisco che lo stile mi è piaciuto.
IC: 13/15 Presentare una storia da un punto di vista esterno poteva essere sicuramente un azzardo, in quanto il personaggio sarebbe potuto non emergere abbastanza. In questo caso, invece, riesci a descrivere benissimo Ian nel suo passato e nei suoi aspetti migliori. La cosa che dovevo percepire era infatti empatia e comprensione per il personaggio ed è questo ciò che succede nella tua storia. Attraverso Emily lo vediamo come un uomo capace di amore e di sentimenti buoni, e insieme a Emily abbiamo appreso su di lui qualche dettaglio in più della sua vita.
L’amore che lo lega a Emily è la cosa migliore di Ian e qui, in questa missing moment a Ballycastle, non essere commossi da questo amore con tante ombre è impossibile. Andando oltre la scelta più immediata e facile di mostrare il canonico amore, hai anche aggiunto dettagli effettivi del passato e dell’infanzia di Ian, narrandoci indirettamente della sua vita precedente – vita dove sarebbe potuto essere un altro uomo, vita in cui è stato felice ma ha anche sofferto (come lascia intuire quel riferimento en passant al padre mai conosciuto). Questo di fatto ha arricchito il quadro mentale del lettore verso di lui e, se non è stato possibile comprendere le sue scelte, ce lo ha sicuramente mostrato sotto una luce diversa. Il punto di vista di Emily coglie Ian benissimo, la scelta di mostrarci la relazione d’amore è stata sicuramente quella azzeccata per un simile personaggio, e in tutto questo non hai snaturato affatto la natura dell’uomo. Leggendo, me lo sono visto concretamente davanti agli occhi, soprattutto nelle pause, nei non detti e in quello sguardo azzurro perso in vite alternative.
L’unico motivo per cui non ti ho dato il punteggio pieno è che, proprio per l’impianto della storia e della funzionalità della prospettiva, manca un accenno alla trasformazione di Ian, un mettersi a nudo anche sul passaggio tra quell’infanzia felice e il dopo. Non eri tenuta a farlo, ma la dinamica del racconto e del percorso di disvelamento tramite la visita a Ballycastle sembra portare proprio in quella direzione: il racconto, in altre parole, risulta quasi incompleto, non da un punto di vista di trama ma proprio di disvelamento del protagonista. Inserendo anche questo aspetto la presentazione di Ian Doyle sarebbe stata autenticamente “sincera”.
Trama e altri personaggi: 10/10 La trama mi è piaciuta molto: hai offerto uno spaccato della vita e della relazione di Emily e Ian perfettamente credibile e hai fatto risuonare l’atmosfera del luogo – non solo nei dettagli fisici che forse sono un filino ridondanti (come ho già detto nel punto dello stile), ma soprattutto nel valore che ha per il personaggio e per la coppia. A proposito di questo, mi è piaciuta la cornice che hai dato alla vicenda mostrando all’inizio e alla fine una Emily senza Ian che ricorda quel periodo fondamentale della sua vita con lui. Questa scelta dona alla storia unitarietà, organicità e coerenza. Per quanto riguarda Emily, che è di fatto la vera protagonista della storia oltre che narratrice (in quanto suo è il punto di vista), l’hai resa perfettamente: il suo dissidio tra la missione lavorativa e l’amore per Ian è ben indagato e sicuramente coerente con il suo carattere e con le scelte che ha compiuto di fatto nel corso della serie.
Titolo: 3/3 Normalmente non sono amante dei titoli composti da una singola parola che rimandano a un nome o a un luogo, ma in questo caso non avrei saputo trovare un titolo migliore. Il luogo – più che Ian o Emily – è il vero protagonista del racconto: è il fulcro della scena che racconti, è il filo tra il presente e il passato, è l’ambientazione della storia d’amore ed è anche il tramite attraverso cui scopriamo dell’infanzia di Ian. Il luogo stesso parla di Ian. In questo caso, è perfetto dunque come titolo. Sentendo il termine “Ballycastle” lo ricollegherei inevitabilmente alla tua oneshot.
Gradimento personale: 4.5/5 La storia mi è piaciuta molto, sia per la caratterizzazione dei personaggi che per la struttura narrativa che hai scelto di adottare. Si tratta di una storia che rimane impressa dopo la lettura, che si fa dunque ricordare, e che lascia un’emozione. Una minore enfasi sulle descrizioni non necessarie e un leggero approfondimento in più anche sul modo in cui Ian si è trasformato nel tempo mi avrebbero conquistata del tutto.
Totale: 39.4/43 |