“Fiori veri. Veri. Nessun inganno. Lo senti?”
Sì, lo sente. Sotto i propri stivali. Un pianeta in rinascita. Pronto ad accogliere nuove forme di vita. O a dare il bentornato a quelle che vi sono nate.“Lo sento”, le dice, e sorride immaginando mani di bambino che li raccolgono e glieli offrono. Mani bianche, nelle cui vene scorrerà il sangue di Jura, maturato alla luce di Antares. Mani piccole ma forti, che non dimenticheranno neppure il sole giallo che riscalda la Terra. Ma quel pensiero lo tiene per sé.

Veramente bella quest'ultima parte, complimenti :)

Wow! Questa è poesia, non fanfiction! Bellissima davvero, una descrizione delicata e meravigliosa dei sentimenti di Harlock e Meeme: la nostalgia, la solitudine, la comprensione tra due anime lontane dal loro pianeta... E la voglia di speranza finale, di una nuova vita che li ripagherà per quella condotta fino a quel momento, sofferente e randagia.
Complimenti!!!

WOW! Benvenuta a te e alla tua bellissima fanfic!
A me piace molto il personaggio di Meeme e la coppia che preferisco è proprio questa: Harlock e la bella aliena. Perciò mi fa piacere trovare un'altra fanfic dedicata a loro due.
Ti faccio i miei complimenti perché è scritta molto bene: è come un quadro dipinto per piccoli tocchi delicati che rendono un'atmosfera di attesa, soffusa e delicata, anche se inquieta. Ammantata dello stesso rosso della grande stella Antares.
Bella la conclusione con Harlock che immagina i suoi bambini dalle mani bianche, come quelle di Meeme. E bella anche questa frase:
“Fiori…”, sussurra alla fine. Lui attende. Meeme sa distillare le parole goccia a goccia, come se fossero l’alcol di cui si nutre.
Secondo me rende molto bene il carattere di meeme così come lo conosciamo dalla serie classica: il suo parlare delicato, proprio come quello di un fiore.
Spero che scriverai ancora!

questa storia è un piccolo gioello! E' veramente delicata per la sensibilità con cui hai descritto il legame inscindibile di Harlock con la Terra e quello di Meeme con Jura. Entrambi vogliono tornare al loro pianeta ma motivi diversi lo impediscono: il primo ne è stato bandito, la seconda è l'ultima sopravvissuta di un pianeta che sembra morto. Invece ecco che Meeme avverte la rinascita e lo comunica ad Harlock con una sola parola: "fiori". L'ultima pensiero che Harlock tiene per sé è molto dolce: un bambino che crescerà alla luce di Antares ma che dentro di sé avrà anche ricordi del sole giallo della Terra.
Bel racconto davvero!

che meraviglia, una nuova ff sul nostro amato capitano!
E bentornata in questa sezione! Avevo letto tempo fa "stupido ragazzino" e mi era piaciuta molto.
Ma veniamo a "Orizzonte" che ho trovato toccante e commovente. Mi è piaciuto molto come hai descritto i sentimenti di Harlock nei confronti della Terra, il suo considerare pianeti alieni tutti gli altri luoghi in cui è stato , certamente a causa del profondo legame che ha con il proprio. Per questo può comprendere a fondo Mimeh che un pianeta invece non ce l'ha più...o almeno così sembra perché alla fine della storia c'è un barlume di speranza. E quale immagine migliore dei fiori può simboleggiare la rinascita??
Complimenti ancora!
(Recensione modificata il 08/04/2013 - 05:53 pm)

Ma dai! Ci manca poco che non mi ricordo neanche per cosa me la dovevi! E, forse per questo, mi fa ancora più piacere! E poi è davvero bella. Due dei miei personaggi preferiti nella storia degli anime, la stella di Antares ed un pianeta che rinasce. Non potevi scegliere meglio. Mi piace moltissimo questo Harlick che, nonostante le sue esperienze, continua a sentirsi alieno su pianeti alieni, comunque terrestre e umano, nonostante abbia scelto di abbandonare la sua patria. E il suo chiedersi se per Meeme non sia lo stesso. Sono due solitudini che s'incontrano, le loro, forse per questo sono così uniti. E' sempre un piacere leggerti, anche dopo tanto.
Mi hai fatto un regalo bellissimo, ti ringrazio con tutto il cuore. Il debito può considerarsi esaurito! XD Ed è stato molto bello risentirti!
Un bacione, a presto!
Sara