Una sola recensione? Un'unica recensione? Che rabbia, ne meriteresti mille altre in più.
Parto col dirti che ho deciso di leggere grazie al titolo. "Silenzio", piazzato lì in un momento in cui il rumore della confusione sembra degenerare nell'animo di Dom, in cui la sofferenza viene gridata, forte, in un grandissimo perché senza risposta, fino a trasformarsi inevitabilmente in un sordo silenzio che raggela il sangue.
Ho un'assurda paura del silenzio, per cominciare.
E insomma, il silenzio di cui hai raccontato tu, in questa breve storia, è quello che spaventa tutti noi, da sempre: perdere le persone amate.
Sei riuscita a rendere perfettamente la rabbia che ha probabilmente provato Dom in quel momento, e l'hai fatto senza essere melodrammatica: l'hai fatto con la dolcezza amara della nostalgia, della malinconia. La nostalgia di un passato che non potrà tornare più (non ci saranno più caramelle alla menta) e la sofferenza che si prova in un presente di colpo reso buio e silenzioso (l'immagine della stanza buia è stata molto emblematica).
Matt Bellamy è in qualche modo il salvagente di Dom; lo è sempre stato e lo sarà sempre, d'altronde.
Il fatto, però, è che sei riuscita a renderlo incredibilmente umano: non è il pazzo megalomane che si mostra di fronte ai fans sul palco di uno stadio. È un uomo meraviglioso, che soffre assieme al suo migliore amico e che non ha idea di come fare a tirarlo fuori da quelle tenebre silenziose in cui è finito.
Da qui si affaccia il primo raggio di speranza, il bagliore di un futuro che riempirà il silenzio, finalmente, a partire da quel sussuro, da quel "Non andare via".
È un sussurro flebile, un bagliore lontano ancora, perché la strada sarà dura e difficile e il buio spesso si affaccerà alla loro porta, sempre pronto ad inghiottirli. Ma sono insieme e questo basterà ad andare avanti.
Sei stata brava e ci tenevo a farti i miei complimenti, perché insomma, è difficile scrivere di queste cose, sapendo che sono successe davvero e che li hanno fatti soffrire davvero. E tu ci sei riuscita bene.
Ciao, ancora complimenti.
Un sorriso,
Ann. |
