Ed ecco che arriva la tortura, dritta, nuda e cruda.
Sai come e dove colpire, e lo sai fare bene.
Niente fronzoli, solo sentimenti. Ci esponi ad una luce abbagliante che ci lascia senza difese.
Leggiamo il tuo dolore come in una raccolta di versi, entriamo empaticamente in contatto con la tua anima ferita.
Il dolore arriva dritto, arriva veloce e si fa sentire tutto.
Quel "cado e mi straccio" mi lascia dentro mille emozioni contrastanti.
Fino a pochi secondi eri lì in alto sul piedistallo, poi caduta e inutile e logorata. Sento oltre la pena, una tristezza che circonda l'anima, sempre forte, ma anche indebolita dalle continue prove a cui è sottoposta.
I miei più vivi complimenti.

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Anche se piccola, ho apprezzato anche questa poesia. Mi ha fatto ripensare alla prima volta che mi sono innamorata di un ragazzo... quel senso di disagio che non sapevo come fuggire e una punta di timore perché non sapevo come gestire la cosa... eheh Ora che ci penso, com'ero ingenua! Però sono momenti preziosissimi che non torneranno mai più e fa piacere ricordarli attraverso le parole di qualcun altro :)

Un bacio, Rita.