Ebbene, dopo mesi e mesi che la lessi la prima volta... dopo aver assicurato che l'avrei recensita, poi ci si è messo il pc, poi il trasloco, poi se non me lo ricordavi me lo scordavo un'altra volta... eccomi qui.
Sì, sono imperdonabile ç__ç
Grazie per avermi ricordato questa cosa. La parola data va sempre rispettata e mi sarebbe dispiaciuto venire meno alla mia per una semplice dimenticanza.
D'accordo, fine preambolo.
Come ti dissi al tempo, non conosco il fandom.
Quello però che traspare da queste righe è un pathos profondo, coinvolgente. Il lettore è lì, come Sherlok e gli si stringe il cuore nel percepire lo struggente dolore di John. Perché tu non sai nulla, Jon Snow. Ah, no, cazzo! Ho sbagliato fandom.
So, da innumerevoli immagini tumbleriane, che John ha chiesto a Sherlock un solo miracolo: non essere morto.
E poi, lui si gira... e Sherlock è davvero lì. Credo sia lui, sempre che pure nel telefilm fumi la pipa con nei romanzi di Sir Doyle.
Quindi presumo che sia tornato, che il miracolo lo abbia fatto. Come non lo so.
E sono contenta che, nonostante il ritorno, il racconto si chiuda con la nota amara del: non potrò più essere riparato. Un finale eccessivamente dolce avrebbe stonato con tutta l'amarezza che ci aveva accompagnati sino a qui. Quindi lo preferisco.
Insomma, è un bel pezzo, Lau, non posso apprezzarlo appieno solo perché io non conosco il telefilm della bbc. Ma è veramente bello e lo hai gestito bene. Ma tu, quando devi fare racconti introspettivi dei personaggi, sei brava. Lo hai già dimostrato. |